
Nicola Miceli (foto. Siciliaunopolis)
Dopo estenuanti prove di filatura del latte di pecora, una giovane castelvetranese è orgogliosamente riuscita a produrre la mozzarella di pecora. Il prelibato e al momento unico prodotto in Sicilia è stato presentato ieri al Baglio Orestiadi di Gibellina, tenuto a battesimo dalle Soat di Gibellina e Castelvetrano.
Grazie alla caparbietà della ventitreenne Lina Cammarata, che dopo il diploma si è dedicata alla produzione dei formaggi derivati dal latte di pecora nel caseificio del padre Isidoro, Castelvetrano da ieri detiene il primato in Sicilia di aver prodotto la mozzarella di pecora. A sorpresa, durante la giornata informativa dedicata al “Born in Sicily: “una opportunità per l’agroalimentare del territorio”, il dirigente della Soat di Gibellina, Antonino Cappello, ha annunciato la nascita dell’eccellente prodotto, tutto siciliano, derivato dalla pecora.
A degustarne la prelibatezza, in teneri bocconcini accompagnati da un genuino pomodorino di Pachino, produttori di vari settori della filiera corta, enogastronomi, giornalisti, dirigenti dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea. Esposta per un assaggio, la mozzarella di pecora è andata immediatamente a ruba, con la viva soddisfazione degli increduli, che, ad assaggio avvenuto, hanno confermato che “il prodotto ha superato l’esame”.
Il presidente del Club Unesco Castelvetrano Selinunte, Nicola Miceli, presente alla giornata per relazionare sul connubio dei prodotti Born in Sicily con la “Dieta Mediterranea”, riconosciuta dall’Unesco, quale patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, ha letteralmente gustato il prodotto, descrivendone le peculiari caratteristiche.
La mozzarella di pecora si presenta – afferma Nicola Miceli, mentre gusta la novità – in ottimo stato, con la superficie liscia e lucida, non spellata ne stracchinata, abbastanza morbida ed inoltre presenta una “pelle” superficiale molto più delicata della mozzarella di bufala. Il sapore, inconfondibile del latte di pecora, si accosta tra la tuma e la soffice ricotta. E’ una vera chicca, che oggi in primis abbiamo avuto il piacere di gustare
In tanti hanno provato, ma nessuno in Sicilia, almeno fino ad ora, era riuscito nell’impresa. Intervistata, Lina Cammarata ha dichiarato “Aver potuto presentare oggi questi bocconcini – spiega la giovane castelvetranese – è a riprova della lavorabilità della cagliata. Sono particolarmente soddisfatta che dopo mesi e mesi di prova, ho raggiunto il risultato sperato. Il prossimo passo è ottenere il riconoscimento Dop e al momento sto lavorando al disciplinare
fonte. siciliaunopolis.com
AUTORE. Altre Fonti
prima di tutto nn si chiama mozzarella di pecora ma mozzapecora seconda cosa nn è nata qst anno a castelvetrano ma già tre anni fa presso Azienda Agricola Martino… ah dimenticavo non è poi una novità perchè gia veniva prodotta dagli antichi romani.
Ho letto questo articolo e sono rimasta molto sorpresa, per la caparbietà di questa giovane, per il suo entusiasmo, perchè è una ragazza che sfata tanti luoghi comuni sui siciliani. Sono appena rientrata a Bologna da una vacanza in Sicilia e ho avuto modo di conoscere lo chef Angelo Franzò, una serata a cena, ho conosciuto Filippo Draghi e le sue splendide farine e sono felice di vedere come tanti giovani siano così entusiasti della loro bella terra.
Non so chi sia Vania che ha lasciato un commento prima, ma….intanto dov’è l’Azienda Agricola San Martino?
Che questa mozzarella si chiami mozzapecora..mi fa un po’ impressione, preferisco mozzarella di pecora, così come si chiama mozzarella di bufala ecc.
E non è una novità che la producessero gli antichi romani,hanno prodotto tanti altri prodotti, è una novità oggi,per la Sicilia e di questo devono andare fieri.
Bravi, continuate così, ignorate le polemiche e tanti auguri per il vostro lavoro.
Marika
Prima impara a leggere e poi SCRIVI!
AZIENDA AGRICOLA MARTINO Castelvetrano.
se ti chiamassero Marikina al posto di Marika ti piacerebbe?
Il nome giusto è MOZZAPECORA anche se ti fa impressione.
sarà sicuramente ottima,ma perché non provare anche a fare quella di capra? la ricotta di capra è superiore a quella di pecora e lo stesso sarebbe per la mozzarella. complimenti e auguri
i Denigratori ed i ” Non faccio e non lascio fare ” esistono dalle origini dell’Uomo. Ma questa VANIA, ke latte produce, x poter fare la mozzarella di pecora Sicilian Made ?
Cap. Giuseppe CASTIGLIONE,TP-28/09/1937- Via Roma,75
91015 CUSTONACI-TP C. Identità AK- 7156015- ERICE/TP
28/10/2004-
Vania è una delle tante invidiose per scrivere questo senza nessun rispetto per la signora marika… Dove sta scritto che si chiama mozzapecora? Ma fammi il piacere di non scrivere scemenze e certo una giovane come te ha creato tanto e tu? Questo significa mettere passione per avere un futuro migliore per le nostre tradizioni… Mi fermo qui!
oh, Vania, mi fai morire dal ridere….allora,ti comunico che so leggere molto bene e scrivere pure (ho insegnato italiano agli stranieri); ti ricordo che hai scritto solo il nome dell’Azienda Agricola Martino, omettendo il nome del paese (vai a rileggere); mi chiamavano proprio Marikina e tuttora, in tono affettuoso, anche i miei amici lo fanno; insisto che mozzapecora non solo fa impressione, ma è anche volgare.
Sig.Liborio, grazie e condivido il suo pensiero.
Anch’io mi fermo qui, perchè non amo le polemiche fine a se stesse.
Qualcuno saprebbe dirmi dove posso acquistare a Castelvetrano questa mozzarella di pecora o mozzapecora che sia? Da parte mia credo sia comunque opportuno chiamarla mozzarella, dicendo poi con quale latte viene prodotta.
Sono d’accordo con Marika e faccio i miei complimenti a questa caparbia ragazza, vai avanti cosi’, tanto se il prodotto e’ buono i risultati arriveranno. Brava, auguri x il tuo lavoro! Giovanna.
…e se si pubblicasse la foto della giovane Lina Cammarata piuttosto che quella di Nicola Miceli?
Signorina Vania, da come s’e posta, lascia capire che lei fa parte dello staff dell’azienda Agricola Martino, si percepisce molta invidia da parte sua. Spero che quando avete fatto la “mozza pecora”, l’acidume della sua invidia, non sia andato a finire dentro, altrimenti…… Sai che yogurt!!!!
Complimenti Lina Cammarata.
BUONGIORNO A TUTTI ,
GRAZIE DI TUTTO,
IO NON VEGLIO COMMENTARE NULLA, NON VOGLIO COMMENTARE LE SCIOCCHEZZE DI ALCUNE PERSONE PERCHè ANCHE CON QUESTE SI CRESCE , VOGLIO SOLO DIRE CHE DA PICCOLINA SONO SEMPRE ANDATA DIETRO MIO PADRE ,QUESTA CHICCA CIOè ” LA MOZZARELLA DI PECORA ” NON NASCE ORA MA SI è CONOSCIUTA ORA CHE è UNA COSA MOLTO DIVERSA , PECHè QUESTO PROGETTO NASCE TANTI ANNI FA QUANDO ERO SOLO UNA RAGAZZINA E NON AVEVO LA GIUSTA ESPERIENZA PER RIUSCIRE NEL MIO INTENTO , E CHE COMUNQUE ANCHE SE DICIAMO PICCOLA DI ETà HO TANTA ESPERIENZA ALLE SPALLE NELL’AMBITO CASEARIO , ESPERIENZA CHE MOLTE PERSONE CHE PARLANO IN VANO E CHE CONOSCO NON ANNO E ARRIVARE AL MIO OBBIETTIVO NON è STATO SEMPLICE…IL MIO VUOLE ESSERE UN INVITO A TUTTI I RAGAZZI CHE ORA NON FANNO NIENTE A CERCARE DI LOTTARE ED INVENTARE IL PROPRIO FUTURO IL PROPRIO LAVORO
E SOPRATUTTO A NON SPRECARE LA NOSTRA SICILIA MA VALORIZZIAMOLA TUTTI INSIEME, E SE AVETE ANCHE UN PEZZETTO DI TERRENO VALORIZZATELO CREATE QUALCOSA, PERCHè TUTTO è POSSIBILE BASTA IMPEGNARSI.
Buongiorno a tutti sto leggendo adesso questa notizia e leggendo i commenti mi sono accorta che andate tutti contro Vania, qualcuno sostiene che è invidiosa, spiegatemi il perchè essendo che producono nella loro azienda la mozzapecora da ben 3 anni e mezzo e non solo questo ma altre specialità Che altri caseifici ancora non ne sanno l’esistenza, io ho provato le specialità dell’azienda agricola Martino ben due anni fa quando mi trovai a villeggiare presso l’antica tenuta pignatelli insieme a dei giornalisti della Rai.
Entusiasta del buon sapore di tutti i prodotti mi recai da lei e adesso ogni volta che scendo in Sicilia non posso fare a meno di passare dall’Azienda Agricola Martino.
A proposito di Yogurt producono uno yogurt buonissimo e freschissimo e tanti formaggi dai nomi particolari che adesso non ricordo il nome che li trovo solo e soltanto all’Azienda Agricola Martino.
Per quanto riguarda il nome della MOZZAPECORA ero anche io stranita di questo nome mi documentai e vi posso dire che sia in Sardegna Campania e Lazio si chiama Mozzapecora, questo prodotto nasce proprio in questi in posti, in sicilia i primi a produrla sono stati proprio la Fam MARTINO, a gennaio l’azienda agricola Balzo Rosso in provincia di Palermo ha prodotto anch’essa la MOZZAPECORA.
Ho chiesto alla fam Martino di pubblicizzare questo fantastico prodotto la loro risposta è stata:” non abbiamo bisogno di giornalisti e primati la nosta pubblicità sono i nostri clienti.” Una famiglia semplice e modesta, che accolgono i loro clienti sempre con amore facendoli sentire parte della loro famiglia.
Complimenti a Lina Cammarata per quello che scrive, per l’entusiasmo e l’invito ai giovani a darsi da fare per il loro futuro.
Non entro nel discorso delle aziende che non conosco e dei loro prodotti, solo che…sono ancora qui a chiedermi cosa aveva contro di me Vania, che non conosco e soprattutto non mi conosce, non sa nulla di me,che bisogno aveva di fare del sarcasmo sbeffeggiando il mio nome. Mah…..non capisco il motivo, ma mi fermo.
Di sicuro non fa una buona pubblicità alla sua azienda, ma nonostante questo, tornerò in Sicilia, ho degli amici carissimi e andrò a cercare la mozzarella di pecora da un’altra parte.
Nel sito in cui si parla della “Laguna di Tonnarella” di Mazara del Vallo, tra la propaganda e le altre notizie ho trovato anche questa sulla “mozzarella di pecora”. Mi fa davvero piacere che una giovane castelvetranese si sia dedicata all’attività casearia ed in particolare alla lavorazione del latte di pecora per ottenere un “formaggio a pasta filata”, accostabile alla mozzarella di bufala o di vacca (fior di latte), ma ritengo che la paternità anche di determinati tipi di formaggio debba rimanere sacra ed inviolabile. Al pubblico, tra l’altro, dovrebbero essere fornite notizie suffragate da conoscenze certe (o documentate). Il primo che ha condotto studi scientifici, ottenendo la filatura del formaggio di pecora è stato un signor agronomo siciliano, Nicola Portolano. Siccome Portolano sapeva benissimo che la mozzarella si ricava dal latte di bufala e di vacca, meno proteico e meno grasso, quindi, con qualità diverse all’origine, chiamò il formaggio a pasta filata di pecora: “Bocconcelle di pecora Portolano”. Si può fare filare anche la pasta del latte di capra che, però, essendo ancora meno grassa di quella del latte di bufala e vacca, non da un soddisfacente risultato
Buona sera ho letto adesso questo articolo, io ho una piccola azienda agricola in provincia di Palermo e già da circa tre mesi produco la mozzarella di pecora ( la chiamiamo anche noi mozza pecora) sono contenta che ci siano altri giovani (ho 22 anni) con la mia stessa passione per il latte e per tutte le sue forme!
Salve a tutti..io, ad esempio, chiameriei la mozzarella prodotta con il latte di pecora, quindi ovino, ” Ovinella”. Dal punto di vista dell’immagine commerciale, una denominazione rispetto ad un’altra può colpire di più; ma, a mio avviso, è la sostanza quella che conta. E la sostanza è quella che siamo in presenza di un nuovo prodotto, realizzato caparbiamente da una giovanissima imprenditrice di Castelvetrano, alla quale vanno le mie più sentite congratulazioni. E non vorrei apparire un facile recenzore a favore di Lina Cammarata, solo perchè da qualche decennio conosco la famiglia Cammarata ed in particolare il padre Isidoro, al quale mi lega profonda amicizia,risalente ai tempi di mio padre ” lu ‘zu Liborio Morselli”.
Risalgono agli anni ’80, infatti, i nostri rapporti commerciali. Per molti anni il Caseificio Cammarata forniva la Ditta Morselli di Santa Ninfa del suo prodotto: la tuma di pecora che i Morselli curavano nella stagionatura. In tale occasione – forte della esperienza commerciale delle famiglie Cammarata-Morselli, lo scrivente è stato stimolato a scrivere anche un Libro sui Formaggi..”Nettare degli Dei..” che riportava varie esperienze nel variegato settore Lattiero-Caseario. Libro stampato proprio a Castelvetrano e diffuso in buona parte della Sicilia.
Ma il fine di questo mio articolo è quello di congratularmi con Lina Cammarata per la sua iniziativa,perspicacia e forza di volontà, la quale ha saputo crearsi un suo spazio in un settore difficile qual’è quello Caseario. Spero tanto nel ricoscimento DOP della tua Mozzarella Lina, prodotta col latte di pecora e auguro alla famiglia Cammarata un proficuo futuro anche commerciale. Orazio MORSELLI.-
Ciao. Dove potrei comprare questa mozzarella a Palermo o in provincia?