Sono rimasti veramente in pochi i commercianti presenti. La farmacia, che ha ridotto pure il personale, due bar, un negozio di antiquariato, un altro d’abbigliamento e un punto di pizza-fast food. Erano altri gli obiettivi previsti nel piano di rilancio delle piazze storiche di Castelvetrano un tempo, “core business” della città. In questa zona storica cittadina,sono stati investisti tra il 2004 e il 2008 circa 8 milioni di Euro per la riqualificazione dell’intera area e la relativa chiusura al traffico. Il nuovo Sistema delle Piazze fu inaugurato dall’ex sindaco Gianni Pompeo che cercò di valorizzarle investendo parecchie risorse, per iniziative che riuscissero ad riportare la gente nelle piazze Garibaldi e Carlo d’Aragona e Umberto I.
E anche l’attuale sindaco Felice Errante le ha studiate quasi tutte per rilanciarle. L’ultima in ordine di tempo, la riapertura parziale al traffico attraverso la via Pappalardo. All’inizio si gridò al successo, ma nei fatti tangibili, poco è cambiato. La gente continua a non frequentarle. Di sera sembra un deserto. Nel piano di sviluppo iniziale il comune mise a disposizione numerosi locali per varie attività e attualmente quasi del tutto inutilizzati.
”Siamo in una location suggestiva e unica e che dovrebbe pulluare di gente locale e turisti. Invece non è cosi. E’ necessario che l’amministrazione comunale ascolti le istanze da noi rappresentate. Noi ci viviamo qui e pensiamo sia giusto cambiare, aprendo anche a fascie orarie al traffico e attuare altri sistemi incentivanti”.
Insomma ,Craparotta vuole ancora resistere e non intende abbandonare le piazze, almeno fino a quando la crisi e il fisco non lo costringeranno a trasferirsi, visto il calo d’incassi. Da tempo, alcui consiglieri , imprenditori del centro storico,e rappresentati d’associazioni chiedono all’amministrazione comunale, di poter costituire un tavolo tecnico permanente per il rilancio delle piazze, puntando più al merito e meno alla lottizzazione politica.
Filippo Siragusa
per GdS
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Caro Filippo Siracusa ti ricordo che anche la Saica doveva servire come volano di sviluppo per tutta la VALLE DEL BELICE. E'come sempre un problema di come si vuole gestire il bene comune. La politica in questi ultimi decenni ha preferito indirizzarsi verso lo sperpero di denaro pubblico e come non dargli ragione? Se questi comportamenti sono premianti che si continui su questa strada.
Se si vuole la sopravvivenza delle attività nel centro storico l'Amministrazione deve pensare a degli sgravi sulle imposte e balzelli comunali.
mi appassiono molto a fare il turista e nelle numerose città italiane ed estere ho visto centri storici di estensione considerevoli, trasformati in isole pedonali, dove è difficile farsi largo fra la folla di frequentatori e turisti. Non volendo andare lontano anche Mazara, Marsala e Trapani, dopo un periodo transitorio, i centri storici si sono ripopolati. Per Castelvetrano ciò non si verifica. Giorno dopo giorno si va spopolando di negozi e di visitatori. E' da diversi decenni che l'edilizia urbana abusiva e autorizzata si è sviluppata a macchia d'olio nelle periferie, con danni inestimabili alla natura. Occorre ora una politica che rivaluti il centro storico attraverso incentivi verso i negozianti. Inoltre occorre che i vecchi edifici non cadano a pezzi con la perdita dell'antico patrimonio architettonico ma anzi che vengano ricostruiti, come già hanno fatto moltissime città fra cui Trapani, Taranto e Bari, che io ricordo. Ripopolando il centro storico, gli stessi abitanti saranno i pedoni e gli acquirenti dei negozi qui esistenti. Le festicciole occasionali non possono risolvere il problema, che merita un attento esame e una rapida soluzione, nell'interesse di tutta la comunità.
La riapertura parziale al traffico attraverso la via Pappalardo, è uno SFREGIO da dementi, almeo per quanto riguarda il lato non politico.
Non si può poi paragonare a Castelvetrano città come Bari, Taranto nè tanto meno Mazara, tutte città, città non paesi, con economie forti, non paragonabili al paese contadino che è ancora Castelvetrano.
Se non cè business, se la gente non ha soldi, non ce movida, ma questo non è un motivo per riazzerare scelte progressive come il sistema delle piazze.
Mazara, Bari, ... sono sul mare, ci si arriva o ci si passa in barca, in nave, IN TRENO, in aereo, esiste un lungo-mare, Bari la città vecchia, le mura, immensi... Da Trapani, Taranto si parte (o si arriva) per altre destinazioni.
Ma, forse sarebbe meglio ridimensionare le aspettative.
Il vero problema di questo paese è l'ignoranza. Solo l'ignoranza giustifica il perdurare di certe affermazioni che ormai da decenni, anche nelle più insulse e sperdute realtà urbane, sono state superate. Solo la chiusura mentale, la grettezza, l'arretratezza culturale può giustificare il persistere di queste "illuminanti proposte": ma in quale posto del mondo si risolve il problema delle isole pedonali dei centri storici sopprimendole?!! Secondo quale logica il passaggio delle macchine riempie magicamente i portafogli di una cittadinanza allo stremo, colpita da anni da una crisi economica generalizzata e devastante.
La verità è che l'ultima "straordinaria" iniziativa del nostro sindaco, che ce la stà mettendo veramente tutta per decretare la morte definitiva di questo meraviglioso spazio urbano, ossia la riapertura al traffico della via Pappalardo, non ha fatto altro che aggravare ulteriormentequesta questa già triste situazione, tanto che proprio quei commercianti che avevano con tanta insistenza caldeggiato quest' iniziativa ne sono tra le maggiori vittime; peccato che pubblicamente non hanno il coraggio di ammetterlo, anche se il trasferimento delle loro attività è più eloquente di qualsiasi articolo di giornale.
Forse avreste dovuto osservare proprio questa porzione di piazza la scorsa primavera, lo scorso autunno, quando intorno ai pochi giochi presenti si radunavano, festosi, vocianti e felici, quelle giovani vite che stavano diventando i naturali fruitori di questo spazio, vivendolo giorno dopo giorno, facendolo luogo della propria vita, quella vita che questa amministrazione comunale ha coscientemente soppresso.
Il nostro sindaco, in un'intervista da poco pubblicata, dichiara che la riapertura al traffico della via pappalardo stà dando ottimi risultati....ottimi risultati??!!
Questa porzione di piazza è deserta, desolata...di macchine ne passano poche, perchè il percorso è troppo cervellotico, i bambini sono spariti, sfrattati dalle auto, che tristezza e che assurda, inutile ingiustizia!
il senso di questa iniziativa doveva essere quello di incrementare le vendite dei commercianti della zona?
beh, l'obiettivo non è stato raggiunto, anzi la situazione è solo peggiorata, peccato non lo si voglia ammettere.
Le attività commerciali chiudono ovunque a belicità, in via Vittorio Emanuele, in tutto il resto della città....dunque il problema non è il traffico chiuso, ma una crisi economica devastante che colpisce tutto e tutti.
c'era una canzone indimenticabile che in poche parole diceva che qualunque cosa fai sempre pietre prenderai. Il sindaco Pompeo ha ricevuto le prime pietre, quelle più grosse perchè durante il suo operato si è conclusa l'isola pedonale. il sindaco attuale Errante le sta ricevendo da chi vuole la circolazione delle macchine libere e da altri che la vogliono chiusa. Evidentemente non sono le macchine a decidere la morte della piazza. C'è la crisi economica nazionale ma principalmente la crisi locale provocata da un'area commerciale che tutti ci invidiano ma che va oltre le necessità della città e che malgrado le vendite ha dei costi altissimi e va malissimo. C'è anche il centro storico che, spopolato per gli edifici fatiscenti e per l'allargarsi delle periferie che agonizza. Il consumatore di oggi, già in difficoltà per la crisi non è sufficiente a dare vita ai due mercati. Occorre una politica che incentivi il centro storico a discapito delle periferie. E' possibile? E' giusto colpire l'area commerciale?