Il consiglio comunale di Castelvetrano convocato d’urgenza per domenica mattina: una corsa disperata contro il tempo prima che scada il termine di 60 giorni necessari per ratificare una variazione di bilancio adottata dalla Giunta in via d’urgenza e che per produrre effetti deve essere ratificata, appunto, dal consiglio. In caso contrario, la variazione di Giunta perde efficacia e le spese nel frattempo effettuate diventano veri e propri debiti fuori bilancio, per i quali sarà necessario poi «adottare tutti i provvedimenti ritenuti necessari nei riguardi dei rapporti, eventualmente, sorti sulla base della delibera non ratificata».
La questione delle variazioni di bilancio ha infiammato il dibattito politico in queste settimane di calura estiva. Una questione ancora aperta, alimentata da botte e risposta tra maggioranza e opposizione, il cui primo atto si è chiuso quasi un mese fa col voto pari (12 favorevoli e 12 contrari) e, quindi, la delibera non è stata approvata.
La vicenda è complessa e in ballo ci sono 1,4 milioni di euro che Stato e Regione hanno assegnato al Comune e che la Giunta ha programmato con variazione di bilancio, assumendo provvisoriamente i poteri del consiglio comunale in materia di bilancio, per far presto.
Qualche giorno fa l’ennesimo capitolo e l’ennesimo ritiro dell’ordine del giorno da parte del Presidente Cirrincione. La delibera che doveva votare il consiglio comunale includeva la ratifica delle variazioni di bilancio, quelle del Documento unico di programmazione e del Piano triennale delle opere pubbliche. L’opposizione ha sollevato l’eccezione che mancava il parere dei Revisori dei conti, stesso appunto fatto dal Segretario comunale, che ha smentito la posizione del responsabile di Ragioneria. Ne è nata una discussione poi chiusa col ritiro dell’ordine del giorno.
Ora c’è l’urgenza di rispettare una scadenza importante. E lo dice il Testo unico degli enti locali: siccome le variazioni di bilancio non sono state ancora ratificate dal consiglio comunale, occorre far presto per evitare che tutte le spese nel frattempo effettuate diventino illegittime trasformandosi in debito fuori bilancio; questo con la conseguenza che i pagamenti ai creditori non potranno essere effettuati senza la speciale procedura di riconoscimento che dovrà essere votata sempre dal consiglio comunale. In soldoni significa che se il Comune ha già impegnato somme per acquisti o servizi (relativi all’emergenza Covid), il consiglio deve provvedere almeno per quella parte, sennò diventano debiti fuori bilancio.
La questione è ancora aperta. E domenica è l’ultimo giorno utile per poterla chiudere. La parola finale passa al consiglio comunale.
Patrick Cirrincione