“Non sono tornato a Castelvetrano per demolire!” – una chiacchierata con l’Arciprete di Castelvetrano

Dopo le polemiche avvenute negli scorsi giorni in merito alla tradizionale “Aurora” di Castelvetrano nonchè la dibattuta processione della Madonna che si svolge il sabato delle palme, abbiamo incontrato, su sua richiesta, l’Arciprete di Castelvetrano per ricevere ulteriori chiarimenti.

Don Leo Di Simone, ci ha accolto presso la Chiesa Madre, dove è già evidente la sua presenza in quando lui stesso ha risistemato gli spazi liturgici e pastorali mettendo in risalto le pregevoli opere d’arte che essa custodisce, per una migliore valorizzazione dello stesso edificio che reputa “uno tra i più belli dell’architettura cinquecentesca in Sicilia”.

L’Arciprete, che ricordiamo essere di origini castelvetranese, si è dimostrato molto disponibile e nonostante non abbia voluto, per il momento, concedersi per una video-intervista ha comunque manifestato il seguente pensiero:

Mi è molto dispiaciuto aver letto affermazioni che io non ho mai fatto; ed inoltre essere giudicato malevolmente a partire da premesse discorsive false fondate sul corre voce. Non sono certo tornato a Castelvetrano per demolire!

E’ vero che i castelvetranesi sono un pò disorientati per questo nuovo assetto pastorale che ha comportato accorpamenti di parrocchie con la risultante di quattro zone pastorali più equilibrate dal punto di vista numerico, per numero di abitanti dico: circa ottomila per zona. Come Vicario del Vescovo per la Città di Castelvetrano ho la responsabilità del coordinamento cittadino e non è una cosa semplice; viviamo una situazione difficile in Diocesi, per lo scarso numero di preti, molti dei quali anziani. La gente deve capire che non abbiamo la bacchetta magica; il Vescovo non ce l’ha data in dotazione. Il rapporto è uno contro ottomila; sarà difficile assecondare esigenze individuali e accontentare tutti. Dovremo pertanto puntare all’essenziale, individuare le priorità, curare quelle attività che fanno realmente crescere il Popolo di Dio.

Anche a Castelvetrano la scristianizzazione è palpabile; c’è necessità di valori evangelici come la giustizia, la solidarietà, la legalità, la cooperazione. Valori che il Vescovo ha sottolineato fortemente nel Piano Pastorale Diocesano. Sono valori in favore della collettività, valori politici in quanto indirizzati alla crescita della Polis. Il Vangelo opera per la crescita globale dell’uomo! Da parte mia cercherò di sfruttare ogni situazione che inerisce alle tradizioni locali per compiere opera di evangelizzazione.

Per quanto riguarda l’Aurora o la processione dell’Addolorata non è in mio potere cancellarle dal calendario! Figurarsi se ho qualcosa contro la Madonna! Chi osa pensarlo? Mi hanno stranizzato molto le allusioni in proposito. Probabilmente sono coloro che non sono addentro ai fatti ecclesiali a nutrire timori; io li chiamo atei devoti che non mettono mai un piede in chiesa e credono che il cristianesimo consista esclusivamente nelle tradizioni folkloriche. D’altra parte c’è un tentativo globalizzato, a livello europeo ed oltre, di ridurre il cristianesimo a reperto da museo. Gli atei devoti si adoperano in tal senso. C’è un progetto di scristianizzazione disegnato da una organizzazione internazionale che sa camuffarsi bene. Il diavolo assume sempre paludamenti sacrali! I Padri della Chiesa lo chiamavano scimmia di Dio.

Sono belle le chiese di Castelvetrano, con il loro ingente patrimonio artistico che io sono il primo a difendere e tutelare; ma il cristianesimo non si identifica tout court con i reperti culturali del passato. Deve parlare all’oggi! Ho collocato la Trasfigurazione di Domenico La Bruna sotto l’Assunta di Ferraro; non ho arredato così la Chiesa Madre ma mi sono servito dell’arte per dire a tutti che la nostra vera meta è la Trasfigurazione, in greco metamorfosi, ossia cambiamento di forma, forma non in senso aristotelico ma esistenziale. Il cristiano deve tendere alla Trasfigurazione, di sè, della società, della cultura, del mondo intero. Chi entra in Chiesa Madre vede la Trasfigurazione incorniciata dal ciborio. E’ l’ indicazione simbolica della meta della vita umana.

Chi mi ascolta la domenica sa che sono temi portanti della mia predicazione. Non mi aspetto applausi per questo e so anche che quando lo avrò fatto bene e in sintonia col Vangelo si alzerà il grido del crucifige. Allora sarò sicuro che il mio compito l’ho svolto davvero bene. Spero proprio che i castelvetranesi comprendano tutto questo e non mi guardino con ostilità, anche se so bene che nessun profeta è accetto in patria come diceva Gesù. Don Milani diceva che il buon prete deve stare sulle scatole a tutti. Diceva proprio così e faceva proprio così. Perciò invito i castelvetranesi a guardare la grande testimonianza del nostro patrono, San Giovanni battista ch, anche lui,era un bel rompiscatole. Per questo perse la testa! Per amore di Cristo! Spero di rinfocolare quell’amore per San Giovanni che caratterizzava la fede della generazione di mia nonna che ne era grande devota. Con lei, da bambino, varcai la soglia della chiesa e vidi la stupenda scultura del Battista che mi sembrava viva. Non sapevo ancora nulla di Antonello Gagini.

A voi auguro un buon lavoro. L’informazione è importante e deve sempre essere accompagnata dalla verità dei fatti. L’avervi chiesto questo dialogo è segno dell’importanza che attribuisco al vostro lavoro. Sicuramente, adesso che ci siamo conosciuti e abbiamo cominciato a dialogare iniziamo ad essere amici. Grazie.

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  • Condivido molto di quanto afferma Don Leo.
    Fa sorridere comunque il suo disquisire su un complotto internazionale di "scristianizzazione" orchestrato da una non meglio definita organizzazione: sembra un brano tratto da un romanzo di Dan Brown. Spero che volesse solo scherzare.
    Che la Chiesa, che i Parroci comincino prima di tutto ad interrogarsi sui propri errori piuttosto che evocare fantasmi inconsistenti e fare vittimismo.
    Prego ancora Don Leo di evitare di appropriarsi di valori quali la giustizia, la solidarietà, la legalità, la cooperazione che sono valori universali e non soltanto valori evangelici.

  • Mi sembra che questo Sac.te sia molto confuso, vedere addirittura complotti planetari contro il cattolicesimo mi sembra un poco esagerato. Credo che invece di venire qui a fare il primo della classe come se a Castelvetrano fossimo tutti degli sprovveduti e i sacerdoti che precedentemente hanno svolto qui la loro pastorale che erano tutti sprovveduti? credo che invece di richiamarsi a valori universali di cui la nostra città grazie a Dio è portatrice sana perchè non rifletta sul primo comandamento "la Carità" e con un bagno di umilta avvicina di più le persone che si avvicinano alla nostra religione. A proposito ma a che ora confessa don Leo !!!.

  • il cristianesimo a castelvetrano è morto da solo senza bisogno di massoni e c. altro che evangelizzare..che si deve evangelizzare ,un cadavere?.una mia conoscente voleva fare parte di un gruppo ed è finita in zona gente sbruffona e finta cristiana,che le volevano fare parte di gruppi di preghiera e affini... esaltati--se ne è fuggita schifata e appena vede una chiesa ,cambia marciapiede e va in qualche paesucolo di poche anime ,fa i sacramenti e via.. di corsa...

  • ma in sintesi don Leo ha detto e non ha detto se ha intenzione di sopprimere l'Aurora ? la processione della Madonna il sabato prima delle palme ? le nostre belle tradizioni x favore lasciatele stare , i bambini la mattina di Pasqua vengono portate a vedere l'Aurora come i nostri genitori hanno portato noi , ci siamo troppo affezionati alle nostre belle e sane tradizioni !!!!!Grazie Don Leo !!!!

  • Attenzione Don Leo, sembra proprio che qualcuno l'aspetti al varco. Come puo' leggere dai commenti Lei e' tornato nella sua citta' dove sapra' bene che la forma conta molto piu' della sostanza. Inviterei i commentatori a discutere dei temi sostanziali di cui il sacerdote ha parlato nella sua intervista. Praticare la giustizia, la solidarieta', la legalita' e la cooperazione dovrebbero contare per tutti (soprattutto per un sacerdote) molto piu' delle "forme" con cui in genere si esprime il cristianesimo a Castelvetrano. Le tradizioni sono importanti ma con i tempi che corrono si cerchi di dare priorita' ai temi scottanti che ci assillano quotidianamente, anche nel praticare la fede che, facendo il pari con carita' e speranza, dovrebbe essere un forte sostegno nella nostra vita quotidiana di cittadini. E tali non solo in quanto frequentatori di processioni e gruppi di preghiera ma anche come partecipi della necessaria ripresa dei valori che piu' dovrebbero caratterizzare la vita di una comunita' civile e cristiana. In sostanza praticare il "fare" e quindi non vivere passivamente la propria condizione di cittadini e cristiani ma agire facendo agli altri cio" che vorremmo fosse fatto a noi.

  • Scusatemi tanto, è vergognoso che con questo cambio dei preti a Castelvetrano le chiese oggi sono tutte chiuse...la salute, la badia, san bartolomeo e san giovanni non esistono più, ma questi preti che il vescovo ha messo servono solo per servire la messa e poi vanno via? alla salute e alla baita per esempio il prete viene 20 minuti prima per dire la messa e subito dopo la chiude la chiesa. Ma se uno per esempio vuole dire una preghiera come fa? non ci sono orari delle messe e neppure quando confessano, ma che preti sono? una volta le chiese erano sempre aperte a castelvetrano e c'erano dei preti troppo disponibili, padre Tano, padre Barresi, padre Giovanni, padre Basile, Padre Peppuccio Augello..adesso manco sono buoni a dire la messa, per esempio a questo deon Leo non lo capisce nessuno, io per esempio non ho nemmeno capito cosa voleva dire in questo articolo. Invito il vescovo a rivedere questa cosa che combinato a castelvetrano o a richiamare i preti al loro ordine religioso. grazie

  • Secondo me i sacerdoti oggi dovrebero somigliare a Don Matteo, quello della fiction, non ovviamente nel senso di aiuto ai carabinieri, ma come capacità di stare vicino alle persone facendo comprendere che Gesù è grande misericordioso che ci ama a prescindere da tutto. Mi piacerebbe tanto tanto incontrare un prete così.

  • Purtroppo con questo Don Leo tante persone se ne sono andate dalla Chiesa Madre, ricordo che hai tempi di Don Salvatore e Don Pino La Chiesa Madre era piena di tanti giovani con voglia di fare adesso con lui con c'e più nessuno, che se ne vada da dove è venuto.

  • La fede nasce nell'uomo ascoltando la Parola di Dio, serbandola nel cuore,facendone esperienza con la vita comunitaria…La preghiera la si può fare a casa chiusi nella propria stanza,nella corsa del mattino…Dio ti ascolta ovunque sei…se preghi con il cuore.Credere in Dio significa avere piena fiducia sulla verità dell’esistenza di Dio,nelle sue promesse.La fede non è una credenza senza prove,ma è credere avendo la prova migliore,quella cioè che la Parola di Dio non può mentire.La fede è tanto razionale che non chiede nessun'altra prova poiché è sufficiente sapere che Dio ci ha donato il suo unico Figlio.Domandare un'altra prova oltre alla Parola di Colui « che non può mentire » non è razionalismo,ma pieno irrazionalismo… le processioni e tutti quegli atti devozionali non fanno la nostra fede grande,anzi al contrario la rendono misera…Dio lo troviamo nell’Eucarestia. Il problema è che Dio non trova voi a Messa.La colpa non è di don Leo,non è stata di don Marco Renda o di Don Cipri,di don Biundo arcipreti eccellenti di Castelvetrano,( così come lo sono gli altri sacerdoti, don Gioacchino,don Pietro,don Meli )ma di chi è pronto a sputare veleno contro la chiesa che non è tutta corrotta come dite,ma c’è una buona parte che opera nel giusto…cari genitori portate pure i vostri figli a vedere l’aurora,la domenica di Pasqua,ma ricordatevi che il vero Mistero si celebrerà subito dopo all’interno della chiesa nella Messa di nostro Signore.Concludo con delle parole purtroppo non mie ma di Antonino Zichichi(fisico )“…la più straordinaria di tutte le scoperte scientifiche è la scoperta di Dio. Noi siamo miseri mortali: fatti sì,a sua immagine e somiglianza.Privi però della Sua potenza intellettuale.E' un privilegio straordinario essere stati invitati al tavolo della ragione che opera l'Immanente e nel Trascendente.Attorno a quel tavolo noi siamo seduti,desiderosi di apprendere,non di cacciar via Colui che ci ha invitati.Il tavolo della ragione permette però all'uomo di riflettere sul Trascendente e sull'Immanente.Ed ecco dove l'atto di Fede,che è dono di Dio,si coniuga con l'atto di Ragione. Infatti la Ragione è dono di Dio“.

    P.S. La chiesa Madre è aperta tutti i giorni:alle ore 09:00 c’è la messa e rimane aperta fino alle 12.00.
    Il pomeriggio riapre dalle 17.00 alle 19.00(naturalmente se ci sono altri impegni la chiesa sarà chiusa,ma troverete aperta san Giovanni,come succederà questa settimana con le quarant’ore).
    Le confessioni sono il mercoledì e il sabato dalle 17.00 alle 18.30…naturalmente chi mette piede in chiesa solo per matrimoni e funerali non sa realmente cosa si fa all’interno di esse.In chiesa Madre esiste un gruppo giovani cosa che non si ha in altre chiese…prima di parlare mettete in moto la ragione che meravigliosamente come dice Zichichi è un “dono di Dio”.

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Redazione