Il Sindaco della città di Castelvetrano, Dr. Gianni Pompeo, ha presieduto una conferenza di servizio per valutare una eventuale rimodulazione del divieto di accesso in piazza Escrivà.
Nei giorni scorsi, infatti, era pervenuta all’Amministrazione una petizione, indetta dall’Associazione l’Urlo di Castelvetrano che è presente anche con un proprio blog su internet, con cui mille cittadini castelvetranesi hanno espresso il loro dissenso al predetto divieto d’accesso.
Va precisato che l’ordinanza sindacale che prevedeva il divieto di accesso alla centralissima piazza porta la data del mese di luglio del 2008, e venne disposto per arginare l’annoso problema del traffico caotico che si generava in quella piazza a causa del notevole afflusso di autovetture che vi transitavano, molte anche quasi meccanicamente per passare poi dal corso principale, la via Vittorio Emanuele, e dalla contemporanea presenza della fermata degli autobus di linea, e di qualche vettura lasciata magari in sosta vietata.
Per arginare quel fenomeno si decise quella soluzione che poi, alla luce anche di qualche piccolo correttivo come l’allargamento delle fasce orarie di percorrenza, e la segnalazione di percorsi alternativi, ha dato i riscontri auspicati e va detto che anche molti residenti hanno, dopo qualche disagio iniziale, apprezzato la nuova viabilità.
A seguito della ricezione della petizione, il primo cittadino ha voluto convocare un apposito incontro per valutare alcuni eventuali accorgimenti da poter apportare. Dopo un’attenta analisi delle varie ipotesi, fermo restando l’assoluta volontà di mantenere il divieto di accesso, il sindaco ha dato mandato all’ing.Taddeo di condurre un indagine di mercato volta all’acquisto di un semaforo manuale da collocare all’incrocio con la via Quintino Sella.
Detto impianto semaforico sarà azionato manualmente dal comando di Polizia Municipale, distante poche centinaia di metri in piazza Matteotti, ed a seconda delle ore di maggior afflusso di traffico veicolare sarà posto sul verde o sul rosso e consentirà quindi una migliore gestione del traffico. Nelle more dell’acquisto del semaforo sarà meglio evidenziata, con una serie di cartelli nella via Roma e nelle immediate vicinanze, la presenza del divieto di accesso e gli orari di percorribilità.
Nella fattispecie va ricordato che attualmente l’accesso alla piazza è interdetto dalle 09 alle 13 e dalle 16 alle 21, mentre la piazza è percorribile dalle ore 21 della sera alle 09 del mattino successivo e dalle 13 alle 15, quindi per ben 14 ore al giorno si può accedere alla piazza Escrivà.
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Nonostante chi sin dall’inizio della raccolta firme ci scoraggiava al riguardo, asserendo l’assoluta indifferenza che l’Amministrazione avrebbe mostrato al riguardo, oggi possiamo dire che l’Urlo ha ben assolto alla sua funzione, facendosi ascoltare da chi di dovere per il bene civico. Ringraziamo ancora una volta tutti coloro che in questi mesi ci hanno appoggiato ed un ringraziamento va all’Amministrazione per la celerità in cui è stato preso in debito conto il problema.
Anche Rifondazione Comunista ha raccolto centinaia di firme per un'altro problema scottante e cioè contro la privatizzazione dell'acqua, petizione che sarà presentata all'Amministrazione Comunale e siamo certi che questo problema della privatizzazione dell'acqua che interessa tutti i cittadini sarà attenzionato con la stessa celerità dalla Civica Ammninistrazione!
Non capisco perchè l'amministrazione non istituisca una zona a traffico limitato, per arginare il problema del traffico caotico nella zona, invece di ricorrere a soluzioni marginali, spesso frutto di singole locupletazioni mentali estemporanee, fortemente criticabili.
Adesso si parla del semaforo comandato a distanza dalla Polizia Municipale, come la panacea di tutti i mali. Ma per carità!! Ma chi se le inventa queste cose? Oltre a ragioni di opportunità, nutro anche forti dubbi sulla legittimità di una simile soluzione.
La normativa sulla zona a traffico limitato si adatterebbe, invece, al caso concreto, con il vantaggio di essere particolarmente collaudata da anni in vari comuni d'Italia, comportando di conseguenza una disciplina coerente e scevra dalla ricerca dei consensi locali.
Figuriamoci poi se il consenso di questo o di quel cittadino, abitante in questa o quella strada, dovrebbero condizionare l'operato di una pubblica amministrazione.
La vicenda è nata male, suscitando la rabbia di molti castelvetranesi, è stata gestita male e probabilmente finirà ancora peggio, suscitando stavolta l'ilarità di tutta Italia.