In pochi conoscono questo dignitoso dipinto, realizzato da Gennaro Pardo nel 1902 e collocato, su richiesta di padre Giuseppe Giarratano, nella chiesetta di San Bartolomeo a Castelvetrano, dove ancor oggi si trova.

L’indagine storica e iconografica portata avanti dal dott. David Camporeale, al fine di migliorare la conoscenza dell’arte del pittore, definendo i caratteri peculiari del suo linguaggio espressivo, gli ha permesso di conseguire dei prestigiosi risultati, che oggi si arricchiscono di un’altra acquisizione inedita che getta nuova luce sulla sfera personale del Pardo.

In attesa della pubblicazione del saggio che fornirà completi ragguagli sull’argomento, vi diamo quindi in anteprima notizia della scoperta, che concerne l’identificazione del personaggio barbato che compare nel dipinto, venendo rappresentato nel momento in cui si prostra al cospetto della Vergine e inclina il capo per baciare la croce retta dal Bambino Gesù.

Nella figura, che veste una camicia napoletana del tempo, con ampio colletto molle e lunghi polsini aperti, il Camporeale ha infatti riconosciuto proprio il maestro Domenico Morelli, il celeberrimo artista di cui il Pardo fu allievo all’Accademia di Belle Arti di Napoli, e con il quale intessé un rapporto di ammirato affetto.

Secondo lo studioso castelvetranese, la scelta del pittore di rappresentare il Morelli nella tela a San Bartolomeo si deve al suo vivo desiderio di rendere omaggio all’insigne maestro, morto l’anno prima, il 13 agosto 1901, la cui arte era stata profondamente influenzata dalla fede cristiana, riconoscibile nella sua produzione pittorica.

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