Una piccola campana proveniente dall’ex Convento dei Cappuccini, frammenti di marmo, presumibilmente dell’ex chiesa della Badia, e un capitello. Sono questi i nuovi reperti che arricchiscono il Museo civico di Castelvetrano e che da oggi possono essere ammirati dai visitatori. Per anni sono rimasti rinchiusi in una cassa. Ora, grazie alla disponibilità mostrata dal nuovo responsabile Lia Mazzara e all’impegno dello storico Giuseppe Libero Bonanno, i reperti sono stati trovati, studiati e inseriti nel percorso museale.

La campana è, certamente, il reperto più originale: realizzata in bronzo, è alta 35 centimetri e reca la data (in latino) 1546. Proprio in quell’anno arrivano i Cappuccini a Castelvetrano. Il primo convento nacque sulla strada per la diga Delia e, ancora oggi, sono visibili alcuni ruderi. La campana proviene da lì, così come descrisse Jole Bovio Marconi nel 1950.

I frammenti di marmo, invece, è quasi certo che provengono dall’ex chiesa della Badia (Maria Ss. Annunziata). Le misure sarebbero compatibili con alcuni spazi di ciò che rimane del vecchio portale della chiesa. Per questa verifica è stata la chiesta la collaborazione dello storico Enzo Napoli, autore del testo “La Chiesa dell’Annunziata in Castelvetrano”. Il capitello, invece, non è escluso che provenga dal porticato del chiostro dove oggi ha sede il Liceo Classico.

 I reperti – ora esposti nel percorso museale – sono stati presentati stamattina al sindaco Enzo Alfano e al vice Biagio Virzì.

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