L’Amministrazione comunale ha stipulato una convenzione con il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli studi di Catania.
L’oggetto della convenzione è quello di effettuare rilievi batimetrici, prelievi ed analisi granulometriche dei sedimenti marini di un tratto di mare prospiciente il Porto di Selinunte.
Obiettivo dell’indagine è la realizzazione di uno studio, finalizzato ai rilievi plano-batimetrici e la loro restituzione cartografica di un tratto di costa dove ricade il litorale di Selinunte, con la caratterizzazione di fondali, mediante immagini, campionamento ed analisi dei sedimenti.
Il sindaco Felice Errante ha aggiunto:
Da lunedì partiranno questi rilievi che una volta completati saranno propedeutici alla realizzazione del progetto esecutivo del porto, che è già in fase avanzata di realizzazione- continua Errante- una volta pronto il progetto definitivo avvieremo tutti i percorsi utili per potere individuare le adeguate linee di finanziamento per realizzare quello che da sempre è il sogno dei cittadini del nostro territorio.
Alcune immagini tratte dal progetto del noto architetto francese Odile Decq
Speriamo che questo sogno si realizzi presto… finalmente quello che Selinunte merita, un porto turistico all’avanguardia per uno sviluppo territoriale integrato e sostenibile.
Talmente una bella notizia che non sembra vera!! Complimenti auguro alla città che finalmente si viri verso un futuro di valorizzazione ed attrazione turistica..i
Tra i miei sogni c’è anche quello di essere un giorno orgoglioso di vivere in una delle massime espressioni della grecità e gioire nel vedere le facce dei turisti meravigliate alla vista di tanto splendore, magari si, dopo aver attraccato nel mega porto turistico della magica Selinunte.. Chissà se vivrò tanto
Questo è un bellissimo sogno che può cambiare il volto della nostra Selinunte.Sono convinto che se questo progetto verrà realizzato,rimane da sistemare un pò i servizi cittadini per i turisti e poi staremo in scia alle migliori località turistiche d’Italia.
E per fare una strada che colleghi Triscina e Selinunte, a quale architetto prestigioso dobbiamo rivolgerci?
Troppo bello per essere vero! e se vero é speriamo che non sia la prossima incompiuta.
Cominciare demolire cominciare intascare ed abbandonare.
castelvetrano ha finalmente un buon sindaco ke fa le cose invece di sbandierare proclami….bene e avanti tutta!!!
non per essere pessimista, ma conoscendo l’iter burocratico, tecnico ed amministrativo per arrivare a realizzare il progetto definitivo del porto e per poter iniziare ad effettuare i lavori ci crederò solo quando questi saranno finiti.
bene, il progetto va avanti, speriamo in tempi brevi, nel contempo andrà studiata una migliore viabilità con un nuovo porto.
Bello
Signor Genco, veramente è da questa amministrazione che abbiamo avuto solo ed esclusivamente annunci (compreso questo del porto). La prova è che tutte le opere pubbliche in atto in costruzione o finanziate a Castelvetrano (via Diaz, ex ECA, Via Campobello, Convento del Santo Padre, completamento piazze, fognature Triscina, ecc. ecc.) appartengono TUTTE al Sindaco Pompeo. Fin ora da questi ho sentito solo chiacchiere e annunci (tipo quello delle multe con la telecamera…) e la città, come è sotto gli occhi di tutti, è abbandonata, poco curata e allo sbando.
sig cuttone ma se ne è accorto che Pompeo è stato sindaco per dieci anni e che Errante è sindaco da 10 mesi?Pompeo è stato un grande sindaco che ha lavorato sodo facendo ottenere grandi finanziamenti ed opere pubbliche importanti in un periodo storico ed economico sicuramente diverso dall’attuale. eppure i castelvetranesi alle ultime regionali se lo sono dimenticati e non lo hanno votato, ma magari non tutti hanno la sua sagace intelligenza! perchè si sarà reso conto che per fare tutte quelle cose ci sono voluti 10 anni,e quindi in 10 mesi che cosa si aspetta? i miracoli? per tacere della disastrosa situazione economica mondiale, ma almeno diamogli un poco di tempo
ottimo!! sono sicuro che si porterà a termine questo grande progetto, e poi sì che potremo parlare di porto turistico
Sono ritornata a Selinunte per trascorrere le vacanze pasquali.. E trovo questo posto veramente ridotto male pieno di erbacce, sporco… sembra abbandonato al proprio destino.. Il porto sempre peggio! l’albergo Lido Azzurro pericolante e nessuno interviene… E qui si parla del nuovo porto di marinella? Arrivo e prima di passare da casa faccio un giro giù e mi accorgo che la viabilità è ritornata come prima con la segnaletica ancora tutta al contrario… Ma stiamo scherzando? Ma chi ha deciso questo? Una cosa di buono aveva fatto questa amministrazione e adesso? Perchè non si è dato una continuità a questo progetto? Qualcuno sa qualcosa in merito? Sono veramente delusa e arrabiata!!!! Mi viene sempre più voglia di vendere questa casa che mi è costata tanti sacrifici…… E ritornarmene sul Lago di Garda dove passavo prima le miei vacanze… Avevo scelto questa località anni fa perchè mi affascinava e mi faceva stare bene… Adesso è una continua delusione!!! Scusate il mio sfogo!
Margherita Bianco
Signora Daniela, non sono un fan di Pompeo o un avversario di Errante, mi limito a costatare i fatti. La crisi c’era anche al tempo di Pompeo, e ho citato solo i lavori che “attualmente” sono in corso, constatando che questa giunta si limita solo a fare proclami e annunci e che nessun fatto concreto è stato conseguito. La situazione è sotto gli occhi di tutti, anche nelle piccole cose (manutenzioni, cura del verde, segnaletica, ecc) siamo allo sfascio più totale. Lei cammina per le strade? li vede l’erba, le cartacce, le panchine sfondate, i monumenti imbrattati, le tabelle storte, le fontane secche, i cassonetti stracolmi…? Una amministrazione appena appena decente si caratterizza a cominciare da queste cose.
Non saremo mai una meta turistica
Selinunte è una meta turistica, solo che i turisti (quelli veri, non quelli del luogo trapiantati al nord) non li sa trattenere e li manda via con il ricordo di quello evidenziato nel post di Gaetano Cuttone. Peccato. Selinunte, senza essere stravolta, potrebbe essere una ricchezza tutto l’anno per l’economia locale e una grande ricchezza per il turista che in quella perla sul mediteranneo potrebbe rinfrancarsi dallo stress accumulato ed elevare la sua anima al bello dell’arte.
Piuttosto che pensare al porto, ci sarebbe da sistemare tutto il costone franato lungo la strada che porta al porticciolo,che e’ cosi’ da 30 anni e realizzare un belvedere con panchine ed alberi.Sanare anche la parte della costa che e’ stata erosa non dagli agenti atmosferici, ma dall’uomo, con le ruspe per costruire un fantomatico albergo che non si fara’ mai.Demolire l’albergo lasciato in asso perche’ si sono “pappati” i contributi europei, imponendo il ripristino del luogo, dove potrebbe sorgere un’altro spiazzo belvedere.Rifare tutto il manto stradale non con l’asfalto ma con mattoni. Interrare tutti i fili sospesi del telefono e della luce, migliorare l’illuminazione con lampioni piu’ adatti alla localita’.Non concedere spazio pubblico ad attivita’ che collocano prefabbricati orrendi come quello del BAR OBEFE, che e’ un’offesa per gli occhi.Organizzare un corso, per l’accoglienza del turista, da fare frequentare a tutti i ristoratori ed esercenti. Potenziare un circuito di navette in modo che sia agevole muoversi nel piccolo centro, che dovrebbe essere precluso al traffico. Riservare una zona parcheggio solo ai residenti con posti macchina numerati . Impedire che i luoghi di ristoro possano continuare fino alle prime luci dell’alba a sparare musica a tutto volume con un conrollo a tappeto da parte della polizia urbana anche per gli schiamazzi notturni.Forse dopo avere realizzato tutto questo si potrebbe godere di un luogo piacevole e appetibile per quelli che con i panfili vorrebbero visitare il luogo. Quindi non ha senso pensare alla realiizzazione di un porto se la ricettivita’ non e’ adeguata. Sarebbe come vedere una stola di visone addosso ad una donna che porta un grembiule da cucina.
Paola,complimenti per il commento,articolato e senza
orpelli,segnalando la megalomania delle amministrazioni.
Io vivo in un luogo dove attraccano barche di tutti i
livelli,i cui armatori, vi garantisco, non verranno mai a Selinunte o a Porto Palo,porto inconpiuto,per scendere
a terra e trovare dei luoghi sgarruppati ,se non per ripararsi da mare in tempesta,e poi chi garantisce la gestione,fornitura acqua,energia,assistenza,il Comune?
Chi ci guadagna sono i progettisti,consulenti ecc.pagati a progetto senza costruire niente.
Saluti e auguri
Dal progetto si puo’ notare che l’entrata del porto rimane nella stessa direzione, visto e considerato il vento di scirocco che riempie di alghe e sabbia il porto attuale, come mai non si è pensato di cambiare la direzione nel progetto dall’altra parte? Lo penserebbe anche un bambino di 5 anni… Poi a tutti i Tecnici progettisti, (premetto sono il primo a volere un porto nuovo per Selinunte!) che non me ne vogliano, ma la verità che loro capiscono di progettazione in modo superlativo, ma in merito alla funzione dell’ambiente marino sono totalmente incompetenti! Spesso si abusa della propria preparazione diventando competenti su tutto, solo perchè, si è ingegnere o architetti. Per evitare lo stesso sbaglio del nuovo porto di Balestrate che si è riempito di sabbia perchè i progettisti non hanno tenuto conto delle variabili naturali e biologiche dell’ambiente marino, non per colpa loro ma dei loro studi, i tecnici devono imparare con umiltà a farsi aiutare nella progettazione da ECOLOGI!!! (Spesso confusi per semplici volontari di associazioni naturalistiche) Per questa figura consiglio il Professore Sebastiano Calvo a capo del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università di Palermo, tel : 091-23862865 Fax : 091-593432 Mail : calvo@unipa.it, o visto anche l’accordo con Catania ci sono anche lì Professori ad DOC!
qui non si tratta di fare il difensore di nessuno ma solo di evidenziare le colpe che come sempre accade non stanno mai tutte da una parte! le amministrazioni possono fare la loro parte, magari fanno anche delle scelte sbagliate ed altre giuste, ma non hanno il potere di fare miracoli con le risorse sempre più esigue che hanno e soprattutto non possono cambiare il malcostume dei cittadini che non hanno rispetto per la cosa pubblica, danneggiando e sporcando e facendo vandalismi. Nè tantomeno quella dei presunti imprenditori che sono stati bravissimi ad ottenere i finanziamenti comunitari per edificare gli alberghi, ma che a servizi sono zero spaccato! in altri posti si mettono insieme ai colleghi e destinano delle somme per offrire dei servizi ai turisti, come navette, bici a nolo, pesca turismo etc! un hotel a quattro stelle che non fornisce il servizio parrucchieria il wi-fi i quotidiani, le colazioni di alto livello e tanto altro.per non parlare dei ristoratori che per dei pranzi appena sufficienti ti portano dei conti da gran gourmet! poi l’amministrazione dovrà fare di tutto per la pulizia ed il decoro ma per il resto sbracciamoci tutti
Paola concordo pienamente con te!Un vero peccato che questa amministrazione fatta sopratutto di giovani doveva essere l’esempio della rinascita di questa borgata!
Finalmente, è arrivato il semaforo verde,tanto atteso. Si tratterebbe, indubbiamente, di una svolta importante e significativa per l’intera Borgata di Marinella, che potrebbe finalmente, trovare maggiori leve sviluppare il turismo. Ma il porto non basta, serve riqualificare, la viabilità, ripulire le strade e destinare le aree dismesse ed utilizzate come discariche alla loro prevista destinazione comunale(obbligazioni).
Mi sfugge, o non trovo informazioni in proposito:
da dove arriveranno i finanziamenti? E a quanto ammontano? Basteranno i finanziamenti totali per pagare progettisti e consulenti della prima ora?
@giuseppe fontana: di regola evito di correggere svarioni altrui, ma l’espressione corretta é ‘ad hoc’, é latino, e significa, più o meno ‘proprio per questo scopo’. Poi é in uso l’acronimo ( sigla ) ‘D.O.C.’, che, invece, significa ‘denominazione d’origine controllata’ e, nel’uso comune, ha ormai assunto il significato di ‘eccellente’. In ogni caso, non capisco cosa c’entrino gli ecologi con il progetto del porto, che non mi pare faraonico e che sicuramente sarà realizzato secondo l’iter’ previsto, con l’acquisizione di tutti pareri di legge. Però mi piace ricordare che esistono norme concernenti la progettazione di opera portuali risalenti al XIX secole, ma in parte ancora vigenti, che ‘invitano’ i progettisti a farsi consigliare dai pratici locali, pescatori in primis, sull’andamento delle correnti, prima di mettere mano.. E che, sono sicuro, sulla questione dell’imboccatura sarebbero d’accordo con Lei, sig. Fontana, oltre che con me..
interessante esposizione di idee,mi auguro che chi di dovere faccia una capatina su questo sito….
#valenziano
Egr. sig. Valenziano, mi fa tanto piacere che ci siano delle persone come lei che fanno critica costruttiva, in effetti non mi sono accorto dell’errore nella concitazione della scrittura del commento e chiedo venia. E’ davvero orribile sentire “ad doc”, come lei stesso scrive la dicitura corretta era “ad hoc”. Un mio professore era solito in questi casi dire “Orribilis” o meglio “Siete degli Indigniti”. Ma ritornando sulla questione del porto, senza nulla togliere all’esperienza maturata dai nostri pescatori in anni di duro e faticoso lavoro, la rilevazione delle correnti marine andrebbe fatta per lunghi periodi almeno biennali e con strumentazioni scientifiche che permettano uno studio accurato dei moti ondosi fatto da istituti di ricerca come il CNR o da Università, naturalmente il tutto integrato con quelle che sono le conoscenze e le osservazioni attente dei locali operatori della pesca.
Cordialmente
Giuseppe Fontana
@giuseppe fontana. Naturalmente. Gli studi corrento-metrici sono sempre stati il tallone d’achille della progettazione delle opere marittime. Almeno in tempi recenti. In passato, quando si dava retta ( per legge!) ai pescatori, le strutture portuali venivano realizzate meno scriteriatamente. Un esempio vicino nel tempo e nello spazio é proprio il porto di Mazara, aperto a ponente fino agli inizi degli anni ’70, quando fu avviata la costruzione del nuovo molo occidentale che, sopravanzando l’antemurale di levante, chiuse il porto a ponente, aprendolo a scirocco. Salvo constatare subito gli inconvenienti arrecati dalla frequente traversia di scirocco e procedere, in tutta fretta al prolungamento del braccio, con nocumento del lungomare cittadino. Meglio sarebbe stato espandere il bacino portuale a ponente, mantenendovi l’imboccatura. Il porto di Selinunte mi pare sia ben progettato nelle dimensioni e nell’allocazione, con riserva di tornare sull’argomento. Ma sull’imboccatura mantengo le mie riserve, tanto più che proprio a fianco dell’attuale scalo esiste un pennello isolato che potrebbe fornire preziose indicazioni sul trasporto solido da ponente. Ricambio cordialità.
Ad hoc, o a D.O.C. come il mio rosso appena aperto, li picciuli ci su per terminare il progetto? Fate presto che tra un paio d’anni avró i soldi per la mia prima barca, anche se solo con un unico albero maestro;-)