Il “cash trapping” è un metodo di truffa molto semplice da attuare. Consiste nel bloccare, con una lastra metallica appositamente studiata, la fuoriuscita dei contanti dallo sportello automatico. Solo al momento dell’erogazione dei soldi, i clienti si accorgono che questi non escono dal bancomat, in questo momento i truffatori agiscono, rimuovendo la lastra con cura e recuperando i contanti.
Questo fenomeno è purtroppo in crescente diffusione, ed in questi giorni è giunto anche in Sicilia, diverse sono le segnalazioni nel catanese e nel ragusano, dove sarebbero state arrestate anche quattro persone.
Ma il «cash trapping» è solo uno dei molteplici sistemi ideati dai malviventi, il «lebanese loop», invece, è una trappola per la carta e per farlo viene usato un pezzo di pellicola simile delle lastre: ha i bordi tagliati, è nero come la fessura della macchina e impedisce a fine transazione al malcapitato di riavere la tessera. A quel punto questo e preso dal panico e si lascia avvicinare spesso dal bandito che, fingendo di prestare soccorso, invita il cliente a digitare il pin memorizzandolo. Quando lo sventurato si allontana per chiedere assistenza il criminale recupera la tessera e conosce il pin.
Infine c’è il sistema noto come “skimming”, una frode complessa che si realizza installando un dispositivo elettronico, una telecamerina e un decodificatore di bande magnetiche che servono per poter arrivare a clonare il bancomat. I criminali entrano in azione soprattutto nel week end, quando le banche sono chiuse.