La verità si saprà soltanto oggi, quando sarà trasmessa la puntata del programma “Lasciali parlare”, in onda sul Primo canale russo. Se il gruppo sanguigno della giovane russa Olesya Rostova è lo stesso a quello di Denise Pipitone si scoprirà oggi, nonostante l’avvocato Giacomo Frazzitta, che difende da anni la famiglia Pulizzi-Maggio, aveva ricevuto già ieri una e-mail con i dati della giovane prima della registrazione della puntata: «Ho girato quanto ricevuto alla Procura di Marsala che segue le indagini», ha detto, mantenendo così l’embargo che avrebbero chiesto dalla tv.

A riaccendere i riflettori sul caso che 17 anni fa scosse l’Italia è stato l’appello che la giovane Olesya ha fatto in diretta tv durante la trasmissione “Lasciali parlare”, in onda sull’emittente russa Primo canale: in lacrime Olesya Rostova ha chiesto di conoscere la mamma originale ma ha anche raccontato alcuni particolari di ciò che ricorda della sua infanzia, culminata, all’età di 5 anni, in un orfanotrofio.

Tante similitudini o forse semplicemente coincidenze con quello che è successo per Denise a Mazara del Vallo: la scomparsa a 4 anni, poi una, tra le tante segnalazioni, di un metronotte che a Milano avrebbero ripreso in un video una bambina con una signora rom. Diciassette anni di ricerche, diverse piste investigative battute, tra le quali quella familiare, non hanno portato a nulla. Anche il processo celebrato dinnanzi al Tribunale di Marsala, che ha visto imputata principale la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, non ha dato una verità sulla scomparsa della piccola. Un mistero che in quasi venti anni ha vissuto la mamma Piera Maggio e il papà biologico di Denise, Piero Pulizzi.

Una foto di Denise Pipitone da piccola.

 

 

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