È boom di vendite online per l’olio di Nocellara del Belice. Quest’anno, le richieste per l’oro verde prodotto nell’areale tra Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna sono raddoppiate rispetto al 2013. A confermare il trend positivo dell’olio, venduto con l’e-commerce, gli stessi produttori. I dati di incremento variano da azienda ad azienda.
Nino Centonze titolare dell’Olio «Latomie» con sede nei pressi del parco archeologico di Selinunte addirittura riferisce di un incremento del 150% delle sue vendite online, rispetto al 2013, con prezzi medi di 10 Euro al litro. Anche il giovane imprenditore Vincenzo Italia, che nel 2012 subì un vile atto vandalico nelle sue terre, parla di stagione molto positiva per il suo olio. «Sta crescendo la vendita del mio olio on line. In questo momento registro un più 50 % rispetto al 2013, ma ancora sto ricevendo diversi ordini».
Davvero un esempio di concretezza imprenditoriale quella del ventitreenne Vincenzo Italia che, nonostante le gravi minacce in passato subite, ha deciso di credere nell’azienda agricola di famiglia, non lasciando la sua terra e puntando, già da alcuni anni, sulle vendite on line. Il picco di richieste si registra tra il 20 novembre e dicembre.
Altro riscontro all’aumento delle vendite via internet arriva da Lorenzo Russo e Peppe Gandolfo, titolari dell’azienda «Modione» di Selinunte. Loro, hanno dato in concessione le loro bottiglie di extravergine alla società tedesca Eismann che, oltre a commercializzare i prodotti sulla rete, provvede alle vendite e consegne dirette, a domicilio e con il sistema «porta a porta». «Siamo molto contenti dell’accordo con la società tedesca – afferma Peppe Gandolfo – quest’anno, abbiamo già ordinativi on line di oltre il 70% in più rispetto al 2013».
di Filippo Siragusa
per GdS
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Sono contento per i produttori e venditori , peccato che si siano ingrassate solo le loro di tasche , molti hanno preferito lavorare con la gente extracomunitari bisognosa ( a basso costo ) ,lasciando molti concittadini a spasso .
Fino a circa 10 anni addietro coltivavo la terra che mi era stata amorevolmente lasciata dai miei nonni. Avevo un bel appezzamento di terreno coltivato a vigneto e a uliveto. Ebbene anno dopo anno non riuscivo a trovare manodopera messa in regola. Chi non poteva perché perdeva la disoccupazione, chi faceva il bidello o il pompiere. Se si assumevano lavoratori in nero si rischiava troppo e quindi per alcuni anni ho curato la raccolta con i voucher offerti a lavoratori occasionali, soprattutto rumeni perché volenterosi e lavoratori. Alla fine della raccolta tiravo le somme ed ero sempre in rosso. Insomma verrà difficile a credere ma sono arrivato all'amara conclusione che era meglio vendere i terreni. La decisione mi è costata tanto, sul piano del valore affettivo, ma sono stato costretto per non continuare ad indebitarmi per mantenere le campagne. COME CAMBIANO I TEMPI - CON QUELLE STESSE TERRE I MIEI NONNI HANNO TIRATO SU DECOROSAMENTE UNA BELLA FAMIGLIA, RIUSCENDO ANCHE A FAR LAUREARE DUE FIGLI.