La protagonista indiscussa è stata la “Nocellara del Belìce”, l’oliva da mensa appena lavorata e fatta degustare a giornalisti e buyers.“Primo assaggio” è stata l’iniziativa che sabato si è svolta presso la cooperativa “Sicily Food Belice Valley” nell’area artigianale di Castelvetrano. Un primo assaggio delle olive lavorate, con l’apertura di un fusto davanti a tutti e le olive offerte su un vassoio. Un’occasione per valorizzare questa cultivar che in grande quantità finisce nelle mani dei commercianti napoletani che, in alcuni casi e per confonderne le origini, la chiamano ancora oggi “Tonda di Spagna”. In verità è la Nocellara del Belìce e proviene dal territorio Campobello-Castelvetrano-Partanna.
«L’accesso al mercato attraverso la cooperativa – ha spiegato la presidente della cooperativa, Valentina Blunda – aumenta il reddito per le aziende agricole ed allo stesso tempo consente di migliorare la qualità del prodotto. Agricoltori che ricevono il giusto reddito per il loro lavoro, sono felici ed hanno modo di coltivare al meglio e prendersi cura del territorio. Parimenti, l’aggregazione è una grande opportunità per generare quei volumi necessari per essere attori del mercato e non subirlo».
Quest’anno la cooperativa ha prodotto 3.600 fusti, già tutti venduti nelle fasi di lavorazione. All’iniziativa di sabato hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini, l’onorevole Stefano Pellegrino, il commissario straordinario del Consorzio di nonifica Baldo Giarraputo e Rosario Candela, amministratore giudiziario. All’interno dello stabilimento, infatti, sono in attività attrezzature che la cooperativa ha acquistato in un’asta giudiziaria di beni confiscati. La cooperativa collabora con “il Made in Sicily” e l’iniziativa di sabato si è svolta in collaborazione con tante altre realtà locali come Sicilformaggi, panificio Gullo, Terre Scure, azienda agricola Petralia, azienda Gaspare Colombo.
AUTORE. Redazione