Il Comitato “Orgoglio castelvetranese” alza bandiera bianca: «La nostra è una battaglia contro i mulini a vento della pervicace volontà distruttiva regionale». Dopo 2 anni di dura lotta in difesa dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano, il Comitato dice addio alle battaglie per far rimanere quello che è l’attuale nosocomio. È stata annullata la riunione di venerdì prossimo e il movimento, ufficialmente, ha deposto le armi per una battaglia che ora passa alla politica istituzionale del Belìce: «Che siano i sindaci della Valle, responsabili della sanità nei loro comuni, a difendere il nostro ospedale», spiega il vice presidente del Comitato, l’avvocato Franco Messina (in foto).
I componenti del Comitato staranno ora a guardare cosa farà la politica, intanto il Piano sanitario cammina senza intoppi: nove unità complesse diventeranno semplici (Chirurgia, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Medicina generale, Ortopedia, Terapia intensiva, Unità coronarica, Farmacia ospedaliera, Laboratorio di analisi). “Orgoglio castelvetranese” aveva raccolto 9.000 firme per cambiare il nome del nosocomio in “Ospedale del Belìce”, ma la richiesta è stata ignorata.
Nessuno, da parte della Regione Siciliana, ha accolto il dialogo col movimento, tranne che qualcuno abbia partecipato al consiglio comunale aperto dell’11 gennaio scorso. Ora, tirati i remi in barca, il movimento guarda alle «eventuali strategie future». Intanto per adesso tutto si è fermato.
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