La data ultima per la presentazione della richiesta DOP (Denominazione di Origine Protetta) per il pane nero di Castelvetrano è stata fissata a metà febbraio. L’associazione tornerà a riunirsi in quella data. Mancano ancora pochi documenti per completare il carteggio che dovrà prima passare al vaglio dell’Assessorato regionale all’agricoltura e poi essere valutata dal competente Ministero dell’Agricoltura. Ieri sera, negli Uffici comunali di Via della Rosa, si è svolta la riunione dell’associazione “Pane nero di Castelvetrano”, alla presenza di una delegazioni di panificatori, del presidente dell’associazione Giovanna Termini, del vice sindaco Biagio Virzì, degli avvocati Giuseppe Giamportone e Gero Rizzuto e del tecnologo alimentare, Flavio D’Anna. Quest’ultimo ha già redatto la relazione storica di supporto al carteggio, recuperando documenti antichi che già, ai primi del ‘900, citano del pane nero e del grano di tumminia. Il Ministero, nelle linee guida, richiede una storicità di almeno 25 anni.

Quello che ora manca è la relazione storico-economica con i dati di vendita degli ultimi tre anni dei panifici di Castelvetrano che utilizzano il forno a legna. Il disciplinare per ottenere la Dop per il pane nero di Castelvetrano sarà molto rigido: miscela con 70% grani duri autoctoni, 30% tumminia, macinazione del grano con mulini a pietra (85 giri al minuto), solo lievito madre (criscenti) e forno a legna dove si utilizzano tronchi di ulivo.

Durante l’incontro è stato, inoltre, eletto all’unanimità Presidente onorario dell’associazione il panificatore Tommaso Rizzo: “Dopo oltre 20 anni di battaglie, finalmente non sono più solo. Con la nascita di questa associazione, finalmente si potrà dare il giusto lustro al nostro amato pane e alla nostra città”.

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