Una settimana di lavoro a maggio per analizzare, studiare e ricostruire in 3D i reperti ritrovati durante gli scavi presso le ex capanne trovate dove oggi sorge il G55 a Partanna. A organizzarla è il Rotary international che, insieme alla Fondazione “Sebastiano Tusa”, ha pensato di intervenire su questi reperti dell’età del bronzo che scoprirono, durante uno scavo, Sebastiano Tusa e Lidia Ponte. Nello specifico il lavoro di studio si concentrerà su alcune teglie forate che, con molta probabilità, venivano utilizzate per la produzione di formaggi e ricotte. Simili reperti furono anche trovati durante gli scavi in contrada Erbe Bianche a Campobello di Mazara.

Lunedì prossimo (ore 11,30) presso la sede della Fondazione, in contrada Stretto, verrà presentata l’attività sostenuta dal Rotary, con la partecipazione del Governatore del Distretto 2110 del Rotary Club Palermo Sud Gaetano De Bernardis, Massimo Cultraro del Dipartimento di archeologia e di Franco Palla del Dipartimento Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Palermo. Per l’attività c’è la collaborazione della Soprintendenza ai beni culturali di Trapani e del Comune di Partanna.

 

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