“La StemCells Inc. non sta usando cellule staminali embrionali. Un essere umano di cinque giorni allo stadio embrionale non ha un cervello, ma un feto a 10 o 20 settimane di sviluppo con le dita e le orecchie visibili ha un cervello funzionante”, ha detto Fischbach. “Esseri umani in fase di sviluppo nel grembo materno sono trattati semplicemente come materia prima per la sperimentazione in laboratorio dalla StemCells Inc. e altre società che cercano di fare profitti sui feti abortiti“.
Ma la raccolta di tessuti e organi da bambini abortiti non è certo nuova. E’ in corso da lungo tempo.
Ad esempio, un recente articolo pubblicato su worldmag.com descrive il grandissimo business che il Laboratorio di Ricerca sui Difetti di nascita presso l’Università di Washington a Seattle fa su parti di bambini abortiti ….
E’ noto all’interno della comunità di ricerca come principale distributore governativo di tessuto fetale. L’anno scorso il Puget Sound Business Journal ha dichiarato che il laboratorio “nel 2009 ha evaso più di 4.400 richieste di tessuto fetale e linee cellulari”.
Il registro delle sovvenzioni del laboratorio indica che ha ricevuto 579.091 dollari dal NIH l’anno scorso. Fino ad oggi, ha reccuperato i prodotti di 22.000 gravidanze. Secondo una descrizione del laboratorio, prevista nelle più recenti domande di sovvenzione, un aumento dei metodi di aborto non chirurgico ha “creato nuovi ostacoli all’ottenimento di quantità sufficienti di tessuto di alta qualità. Per ovviare a questi problemi e soddisfare la crescente domanda, il Laboratorio ha sviluppato nuove relazioni con le cliniche sia locali che distanti “.
Ancora una volta, si suppone che sia contro la legge federale acquistare pezzi di bambini abortiti da cliniche abortiste. Ma questo “problema” viene evitato sfruttando la scappatoia che consente “compensi ragionevoli associati con trasporto, lavorazione, conservazione, controllo qualità, o deposito di tessuto fetale umano.”
Un articolo pubblicato su LifeDynamics.com descrive come funziona questo sistema ….
AUTORE. ilupidieinstein.blogspot.com