Certamente la situazione si è complicata non poco e la spavalderia di qualche settimana fa oggi è diventata, per opportuna saggezza, un fragroroso balbettìo. E allora che si fa? Siamo ormai a maggio e non si ha notizia di cosa si stia discutendo nelle stanze del più vecchio Parlamento d’Europa. L’unica certezza è la palpabile condizione di imbarazzo che non fa prendere iniziative, mentre gli Uffici periferici, tenuti in apnea, rischiano l’asfissia.
Si parlerà di perdere ancora le premialità se non si completeranno le pratiche di Condono Edilizio entro il 31.12.2009? A giorni entreremo nel quinto mese dell’anno e tutti stanno aspettando che si definisca il dibattito preannunciato con gli auguri di Natale e non servito neanche entro Pasqua appena trasorsa.
Non funziona nemmeno la ripristinata omologazione della Politica “che conta”, tra Roma e Palermo che ha incoraggiato a riparlarne… Mai dire “Mai” in Politica… Ed ecco rispuntare il binomio magico “Condono Edilizio”; ritorna un profondo e sordo dolore allo stomaco dovuto al non poter soddisfare l’annuncio roboante con la questione “facciamo soldi per salvare la Patria”; e si ricomincia, ancora una volta, a parlare di un velato simil – Condono Edilizio con il nuovo neologismo Piano casa… Ancora una volta e, purtroppo, con tanto anticipo. E ciò perché accade? Ovviamente, a parere di chi scrive, per scatenare quello che è già stato scatenato e cioè l’appetito e quindi una spinta per tutti i potenziali trasgressori verso un abuso “da condonare” o, nel modo più elegante e meno corrosivo, “da regolarizzare”.
Quindi già all’orizzonte si odono i vagiti di un ennesimo Condono Edilizio, il quinto per la Sicilia…Dai palazzi della Politica giungono annunci velati di riordino che, invece, risulta come ammiccante e malcelato invito al peccato e, quindi, a nuovi abusi.
Atto irresponsabile questo; e mentre si piange al capezzale dei tre Condoni edilizi nazionali rimasti incompiuti, se ne fonda un quarto che diventa, magari, il Condono dei Condoni.
Rimane sempre chiaro (il passato lo dimostra) che la Sicilia ed il Suo Parlamento non potranno promulgare Leggi di Condono, ma al massimo qualche Sanatoria Edilizia, monca e rachitica sin dal nascere, in quanto la “specialità autonomistica” non dà la facoltà di assolvere reati penali, ma potrà soltanto rattoppare piccoli abusi che riguardano solo ed esclusivamente la realizzazione di opere che avrebbero necessitato della preventiva Autorizzazione Edilizia.
Sembra confermarsi ancora una volta la storia del “Al lupo! al lupo!”.
Tutto ciò, purtroppo, in definitiva, continua a danneggiare irrimediabilmente il lavoro di tanti Uffici Tecnici che hanno provato, ancora una volta, giorno dopo giorno, a “chiudere” con i vecchi Condoni. Tali Uffici, invece, che non hanno, ancora, ottenuto nessun chiaro input ora saranno ancora una volta richiamati a dover fronteggiare una nuova fase di abusi sul territorio. Una situazione davvero grottesca ed insostenibile.
Arch. Giuseppe Vella
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è vero che i condoni sono assurdi ma per i piccoli abusi fatti per necessità no e magari che la commissione che si sta interessando dia l'ok Le disposizioni in materia dovrebbero essere piu elastiche. Situazione abitativa e lavorativa è cambiata, figli ancora a casa per mancanza di lavoro, case piccole, impossibilità di cambiarla per i costi altissimiimi pochissimi soldi in tasca, ecco la necessità di chiudere un balcone, fare una altra stanza sul terrazzo.di 5,10, 15 mq La legge si deve adeguare ai tempi. Sono d'accordo contro il condono solo per le ville megagalattiche, palazzoni, costruzioni in zone vincolate ect. Ma un condono sui piccoli abusi in zone che di certo non si possono definire vincolate ne di interesse architettonico e paesaggistico, fatte da famiglie che ne avrebbero fatto a assolutamente a meno se la realtà italiana fosse diversa, oggi è giusto. Se i comuni accordassero questi piccoli aumenti e controllando che la loro costruzione sia eseguita a regola d'arte e in conformità all'estetica del'edificio non sarebbe affatto male. In alcuni paese europei per i piccoli aumenti sono piu elastici, sempre tenendo conto delle zone s'intende. Chi mi risponde?
Chi Ti Risponde a Ryna... Ma è semplice... Anche in Sicilia è nata la Legge sul Piano Casa... Tra l'altro sembra rispondere alle Tue domande e alle Tue esigenze... Nel Rispetto delle Norme generali, nel Rispetto delle aree vincolate e senza parlare di poter toccare costruzioni che abbiano goduto del Condono Edilizio, quelle che rimangono possono accedere all'aumento di cubatura del 20%; se aggiungi a tutto ciò che non si possa intervenire in immobili superiori a 1000 mc. è fatta.
Cosa voglio dirti con ciò... con la L.R. n°6 del 2010 è stato riaffermato un principio biblico: chi non ha peccato presenti il progetto. Ovviamente questo messaggio è per soli furbi... ai quali si suggerisce in forma subliminale... Continua a delinquere che tanto prima o poi Ti tiro fuori l'ennesimo Condono.
Giuseppe Vella (Architetto)
Caro Architetto, mi dispiace ma credo proprio che lei si sbagli!!
Le necessità mutate determinate dalle nuove necessità della nostra realtà contemporanea, ben espresse da Ryna, non trovano risposte nel Piano Casa Sicilia, tanto è vero che di fatto, vietando la sopraelevazione(destinandola sola al recupero dei sottotetti),prescrivendo il rispetto delle distazne dai fabbricati D.M. 1444, Rende di fatto impossibile accedere ai premi volumetrici del 20%. Svuotando , nei fatti, di significato ed efficacia il Piano Casa nazionale
Gent.le Sig.Antonio,
la ringrazio, innanzi tutto, per l'attenzione prestata al mio scritto (sfogo) che tra l'altro oggi trova una Sua piena Attualità - visto che il Nostro Parlamento sta già manducando l'idea di farsi bocciare l'ennesimo tentativo di Condono Edilizio sulle spiagge dal Commissario di Stato di turno.
Volevo farle notare che il mio pensiero è stato espresso un anno prima che fosse pubblicata la Legge n°6 (LEGGE 23 marzo 2010, n.6. Norme per il sostegno dell’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio edilizio)(ciò ovviamente comporta qualche limite nel successivo confronto con il testo di legge approvato dall'Assemblea.
Mantengo la convinzione dell'inefficacia della norma che oggi commentiamo e quindi dovrebbe essere piuttosto aderente al Suo convincimento il mio pensiero (la norma in Sicilia ha pienamente fallito l'obbiettivo - pochissime pratiche sono state presentate nei diversi comuni siciliani). Per quanto riguarda tutto il resto - ritengo che non si debba continuare a saccheggiare il territorio perchè "faremo" il Condono (promesse elettoralistiche che creano solo guasti e danni).
Cordialità.
Arch. Giuseppe Vella