Piera Aiello, la donna che dopo il suicidio di Rita Atria aveva denunciato la mafia della provincia di Trapani e che per 18 anni e’ stata testimone di giustizia, e’ tornata a vivere a Partanna, il suo paese d’origine.
Un gesto di protesta dopo la sua uscita dal programma di protezione per i testimoni di giustizia e il conseguemente affidamento delle misure a sua protezione alla prefettura della localita’ segreta dove ha abitato in questi anni. “A distanza di diciotto anni da quella scelta che ha segnato la mia vita e che non rinnego, dico basta. Ritorno in Sicilia, visto che sono una ex testimone, ritorno a casa mia, dove nessuno puo’ cacciarmi, ritorno alla mia identita’ che nessuno ha diritto di cancellare.
Ritorno tra i ragazzi per rivendicare il diritto alla Vita.
Non torno per morire ma per lottare”, afferma Piera Aiello, e aggiunge: “Preferisco passare gli ultimi giorni della mia vita,per quanti essi potranno essere. nella mia Sicilia, in mezzo ai mie affetti, che mi sono stati strappati 18 anni fa. Ma desidero farlo rendendo pubbliche le ragioni della mia decisione”.
L’uscita dal programma risale all’aprile scorso, e finora secondo Piera Aiello la prefettura della localita’ dove viveva non aveva preso alcuna misura per garantire sua sicurezza. La donna afferma: “Prendo tale decisione con serenita’ e con consapevolezza. Per proteggere la mia nuova famiglia, per far sapere all’opinione pubblica l’inefficienza di persone e funzionari istituzionali che hanno l’ardire di gestire con assoluta incompetenza e totale disinteressamento situazioni delicatissime che a dir poco sono sfuggite loro di mano”. Piera Aiello ha chiesto un colloquio con le Procure siciliane che si sono avvalse delle sue testimonianze “per avere chiarezza sulla condizione di pericolo in cui attualmente versano lei e la sua famiglia”.
(AGI)
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