Pomeriggio di fuoco e paura ieri a Campobello di Mazara, dove un incendio ha distrutto un deposito di legna per la potatura degli alberi di ulivo. Le fiamme si sono sviluppate all’interno del recinto che si trova in via CB10, la circonvallazione, che unisce la zona Nord e quella Sud di Campobello di Mazara.
Si tratta di un magazzino, solo in parte coperto, dove si trovavano ammassate oltre ai rami e tronchi prodotti dalla potatura degli ulivi, anche diverse balle di sfalci, legati alla stessa potatura. Anche se si tratta di scarti, tale materiale ha un mercato. Viene, infatti, rivenduto a panifici, pizzerie per alimentare i forni e a coloro che nelle loro case usano i camini per riscaldarsi.
Proprietario dell’attività è un imprenditore di cinquantatré anni, di Campobello di Mazara, che proprio dentro il recinto teneva anche i mezzi da lavoro (trattori e rimorchi), utilizzati sia per la raccolta che per il trasporto della legna. I veicoli sono rimasti gravemente danneggiati, per via dell’esplosione del carburante che si trovava nei loro serbatoi. A quanto pare, però, qualche veicolo sembra sia stato salvato, nelle convulse fasi dell’intervento. Le lingue di fuoco particolarmente alte e visibile a distanza con il calar del sole e le esplosioni che si sono succedute hanno messo in allarme gli abitanti delle abitazioni della zona, che però non è stato necessario fare allontanare, in quanto il margine di sicurezza non era intaccato. In salvo, invece, i vigili del fuoco hanno tratto alcuni cavalli che si trovavano in un recinto vicino al luogo dove è scoppiato il violento incendio.
Ad operare sul posto per l’intero pomeriggio sono stati i vigili del fuoco provenienti dai Distaccamenti di Castelvetrano, Mazara del Vallo e quelli dello stesso comando Provinciale. Per l’intero pomeriggio, come si diceva, le autobotti dei tecnici del «115» hanno fatto la spola tra un punto di approvvigionamento comunale e la località dove si è verificato l’incendio. Sino a ieri sera per i carabinieri di Campobello di Mazara, che conducono le indagini e gli stessi vigili del fuoco è stato difficile capire la matrice dell’incendio, anche se non si esclude quella dolosa.
Qualcosa di più è possibile possa emergere nel momento in cui sarà spento l’ultimo focolaio e verrà effettuato il sopralluogo. Si tratta di una zona solitamente trafficata, ma proprio ieri piuttosto deserta, in considerazione che si tratta della ricorrenza del lunedì dell’Angelo, tradizionalmente riservata alle scampagnate dopo pasqua, per cui i residenti si sono riversati nelle frazioni di Tre Fontane e Torretta Granitola.
I carabinieri ieri sono stati avvertiti intorno alle 16, proprio quando erano già sul posto le unità e gli uomini dei vigili del fuoco. In supporto, soprattutto per regolare il traffico lungo la Circonvallazione (rimasta chiusa per alcune ore, per consentire il transito dei mezzi di soccorso), sono anche intervenuti gli agenti della Polizia locale. Tra chi, ieri, era rimasto a casa nelle abitazioni vicine, tanta paura e nessun danno. I vigili del fuoco, dopo essersi accertati delle dimensioni dell’incendio, non hanno ritenuto necessario fare evacuare le abitazioni. L’intervento di spegnimento è durato sino a tarda sera, anche con l’utilizzo di un’autoscala, resasi necessaria per aggredire le fiamme dall’alto.
La zona del mega incendio, anni addietro, è stata interessata da altri roghi. Proprio a poche decine di metri dal deposito ieri andato in fumo, a più riprese negli anni le fiamme si sono sviluppate nelle antiche cave diventate discariche a cielo aperto. In alcuni casi, vigili del fuoco e mezzi del Comune sono dovuti intervenire con il lancio di sabbia necessario per soffocare il fuoco.
Le indagini sull’incendio di ieri pomeriggio dovranno, comunque, chiarire la matrice, tenendo in debita considerazione anche la causa accidentale.
di Max Firreri
per Giornale di Sicilia