Lo sconsolato consigliere aveva incassato un colpo non indifferente: vuoi vedere che tutti gli altri alberghi hanno lavorato bene ed il suo era rimasto tagliato fuori?
Essendo del settore, non avrà avuto certo bisogno dei dati dell’Ufficio Provinciale del Turismo, gli sarà bastato chiedere ai colleghi. Fatto sta che al consiglio comunale successivo interviene con cognizione di causa, bollando le dichiarazioni del sindaco come “non veritiere”:
“Non conosco gli albergatori con cui lei ha parlato, ma sono sicuro che il termometro che avevano nelle mani era un termometro rotto. Se un termometro deve essere usato, deve esserlo per tutti gli alberghi di Selinunte. I dati realistici sono quelli miei. Le posso dire che già nel mese di settembre vi erano alcune strutture in fase di chiusura, altre con poche decine di clienti ed altre ancora che in tutto il mese di settembre hanno raggiunto una copertura del 50% dei posti letto. Quindi, da qui a dire che non vi erano posti letto a Selinunte, ce ne passa. Onestamente il mese di settembre ha visto maggiori presenze turistiche rispetto all’anno scorso, ma certamente questo non è attribuibile alla sua amministrazione. Il turismo è anche accoglienza. E questo territorio accoglienza non ne ha fatta. Il cliente non viene qui solo per la bellezza di una struttura alberghiera”.
Ed effettivamente in quanto ad “accoglienza” si è rischiato grosso, visto che la bonifica delle alghe dal porto stava per essere effettuata proprio in pieno luglio, con l’impresa pronta ad iniziare i lavori di “somma urgenza” per una condizione nota in realtà da mesi. Il dissenso dei commercianti ha di fatto evitato il peggio, facendo slittare l’urgenza in periodi meno caldi.
Tutto però rischia di perdere significato se non si comprende una volta per tutte che all’affollamento della borgata (per altro a singhiozzo, secondo gli eventi che si organizzano) non necessariamente corrisponde l’esaurimento dei posti letto negli alberghi. Il turismo è infatti ancora da toccata e fuga: una visita al parco archeologico, una passeggiata in centro e via, verso un’altra destinazione.
Egidio Morici
per L’isola del 05/11/11
e.morici@alice.it
squallida considerazione, ammesso che fosse vero, quella sugli alberghi pieni. Da quando l’economia di un paesino si misura solo con la quantità dei letti riscaldati durante la notte?…e la mattina dopo che succede?…niente…del resto cosa devono restare a fare i suddetti turisti?…niente! vuoto assoluto, anzi una cosa potrebbero farla…fotografare il sudiciume per le strade e i cantieri fatiscenti abbandonati…selinunte non esiste, inutile fare finta del contrario…
ma dov’erano questi turisti, qualche sera fa sono stato a selinunte gli unici esseri viventi che ho visto sono stati 2 cani che dormivano nella pace dei sensi……
X Giuseppe, sai devi sapere che urbanisticamente un albergo viene definito insedimento “produttivo” turistico ricettivo. La definizione “produttivo” credimi non è casuale, tu dirai, ma che centra mica è una fabbrica!!!!, e invece caro giuseppe lo è, e più produce -camere piene di turisti- e più crea occupazione, sia diretta, le persone che nella struttura vi lavorano, sia nell’indoto, i lavoratori di pendente delle imprese che offrono servizi di vario genere (pulizie, catering, lavanderia etc) alle suddette strutture. Un’altra cosa è invece il fatto che il territorio non offra attrattive sufficienti affinchè gli ospiti delle strutture vi rimangano per più giorni spendendo i propri danari per fruire di altri servizi offerti dal territorio, ma questo è un altro di scorso.
X Antonino, il Sindaco si riferiva al mese di Settembre e non a quello di Novembre, non critichiamo tanto per farlo sempre e comunque.
per Calogero, neanche a settembre c’erano tutti questi turisti. Chi critica non lo fa per il solo piacere di criticare “sempre e comunque”, è sotto gli occhi di tutti che turisti a selinunte non se ne sono visti tanti, forse qualcuno in più nel mese di agosto, ma a settembre c’era già poca gente in giro e di turisti ben pochi. Se poi i turisti si fermano una sola notte e poi se ne vanno che cosa portano all’economia di selinunte, dove vanno a finire i soldi che portano? Forse i ristoranti e gli altri negozi di selinunte ne hanno tratto qualche vantaggio? Gli alberghi, specialmente quelli che si trovano nell’area del fiume belice hanno tutto all’interno, ristoranti, negozi, lido balneare esclusivo ect. ect……. e a selinunte neanche si vedono. Ma comunque se può essere di consolazione la stessa cosa succede a Sciacca ed in molti altri posti della sicilia.
per Calogero…io di quello che si intende per insediamento produttivo direi che un pò me ne sbatto. La vera realtà è un’altra. A Selinunte non si può assolutamente dire di “sviluppare” questa suddetta economia solo con il pernottamento dei turisti e sopratutto alla luce del fatto che, negli alberghi di cui si parla, il personale nell’80% dei casi non è composto da gente di Castelvetrano-Selinunte. Fra l’altro essendo strutture private l’economia (ammesso che ci siano le basi per chiamarla così) resta a favore del singolo che, come dimostrato in altri articoli di questo forum, poi per un proprio tornaconto e per scopi penalmente perseguibili si ritrova impelagato in storie di evasione fiscale e di danni patrimoniali che poi i cittadini onesti si ritrovano indirettamente a pagare di tasca…caro Calogero…