Nel Partito Democratico Anna Finocchiaro ha cambiato idea. Forse si candida. Il Giornale di Sicilia fa finta di informarci circa le cause di questo ripensamento, riportando le parole della capogruppo al Senato:
“La ragione principale che mi spinge a pensare alla candidatura è il modo in cui si è conclusa la legislatura di Cuffaro, quello è uno stimolo potente e poderoso”.
Ci sarebbe da crederle, se non fosse che la legislatura di Totò si è conclusa nel modo che tutti sanno già dal 26 gennaio.
La Finocchiaro ci ha messo più di dieci giorni a capire il “modo” in cui totò si è alzato dal tavolo verde? Perché fino a qualche giorno fa non ne voleva sapere?
E’ evidente che la molla della sua candidatura deve essere per forza un’altra.
Il mistero lo ha svelato la stessa Borsellino il 7 febbraio. Il giorno prima del divertente articolo di Giacinto Pipitone, in visita a Castelvetrano dichiarava:
“Anna Finocchiaro ha sempre negato la sua disponibilità ma, una volta caduto il governo nazionale, essendosi aperti tutti gli scenari con nuove possibilità di collocazione, adesso ha cambiato idea. Dice che ci deve pensare.
Scusate, ma io questa cosa ve la devo dire, perché penso che sia giusto che i cittadini sappiano.
Dato che le è stata offerta una doppia candidatura, alla regione e al Senato, se non dovesse salire a Palazzo dei Normanni, direbbe – grazie e arrivederci – e se ne tornerebbe a Roma. Non rimarrebbe certo all’opposizione come ho fatto io in questi anni.
A quel punto l’opposizione rimarrebbe senza un elemento, insostituibile per legge.
Insomma non si può candidare una persona che dice già in principio – se perdo me ne vado -, occorre un maggiore senso di responsabilità. Io da elettore mi sentirei un po’ preso in giro.
Ad ogni modo, aspetterò che facciano il nome e poi prenderò le mie decisioni, di certo non uscirò di scena.”
Ma torniamo all’articolo sul Giornale di Sicilia che, facendosi già un’idea di dove tira il vento, ad un certo punto parla di “rebus”.
La cosa divertente è che il rebus non si riferisce al “misterioso” ripensamento della Finocchiaro in seguito alla caduta del governo nazionale, ma (incredibile!) si riferisce alla candidatura della Borsellino!
Anche il titolo è illuminante: stando ai fatti chiunque si sarebbe aspettato qualcosa come “Rita Borsellino disponibile dal 26 gennaio. La Finocchiaro ci ripensa” ma, sottigliezza dell’informazione politicizzata, la pagina 10 del quotidiano recita: “Anna Finocchiaro pronta a Candidarsi. Ma potrebbe correre anche la Borsellino”.
E le due foto?
Osservatele bene. Sono state scannerizzate dal Giornale di Sicilia dell’8 febbraio. Quella della Finocchiaro è il doppio più grande, lei ha un’espressione sorridente in un buon equilibrio luce-ombra, attorniata da giornalisti che occupano la zona inferiore dell’immagine.
La foto della Borsellino è invece molto più piccola e lei ha un’espressione corrucciata, immersa in una luce piatta, senza chiaroscuro.
E se avessero già deciso per i fatti loro? Ma no, che partito democratico sarebbe?
Eppure c’è qualcuno che lo lascia intendere:
“Il Pd ha perso un sacco di tempo prezioso in cui si sarebbero potute fare le primarie, invece ha fatto la sua analisi nel chiuso delle stanze della sua segreteria, senza invitare nemmeno i possibili candidati”. A dire questo non è Beppe Grillo, ma la stessa Rita Borsellino, sempre nell’incontro con la cittadinanza di Castelvetrano il 7 febbraio.
Ma se il Partito Democratico non è poi così democratico e la gente non si può scegliere il candidato che vuole, possiamo almeno pretendere un’informazione onesta?
Spesso, coi giornali viene voglia di incartarci le uova ancora prima di leggerli.
Egidio Morici
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