Il saggio, dal titolo Povertà e infanzia abbandonata nella Sicilia del Lumi, Mazzotta editore, parte da una analisi del fenomeno, tipicamente urbano, del pauperismo all’inizio dell’Età moderna e dalla considerazione che esso è la cornice e la causa della triste pratica degli abbandoni.
Mentre il rapporto fra povertà e infanzia abbandonata non era chiaro nella sensibilità del tempo, giacché la povertà era vista come un castigo di Dio e le relazioni extraconiugali delle donne esemplarmente punite, si affermava lentamente il concetto che lo Stato non poteva disinteressarsi della questione, che fino ad allora era considerata soltanto come un dovere di cristiana carità. L’esposizione era, dunque, il momento più terribile della povertà ed essa riguardava non soltanto i Figli illegittimi, ma anche quelli che pur essendo nati all’interno del matrimonio non potevano essere allevati a causa delle scarse risorse della famiglia.
1a diffusione dei princìpi illuministici in Sicilia, che fu, a livello istituzionale, espressa dalle riforme del Caracciolo e del Caramanico, induce lo Stato ad intervenire creando un sistema, una sorta di rete di assistenza sociale, facendosi così carico di questa realtà, sia pure con metodi che appaiono oggi molto paternalistici, anche perché vi era una sorta di convinzione “biologica” che la plebe fosse fatta in maniera diversa da coloro che il potere gestivano.
Francesco Saverio Calcara, docente di Lettere nel Liceo Scientifico, più volte consigliere comunale e assessore del Comune di Castelvetrano, attuale vicesindaco, pubblicista, socio della “Società Siciliana per la Storia Patria” di Palermo, vicepresidente del “Centro internazionale di cultura filosofica Giovanni Gentile”, ha collaborato al recupero ed al riordino dell’Archivio storico notarile e alla ridefinizione della toponomastica cittadina; gli è stato conferito il premio “Città di Castelvetrano” per la Cultura.
Ha al suo attivo vari articoli e saggi storici, tra cui:
La rota dei projetti (1992); La Chiesa Madre di Castelvefrano (1994); Il convento di San Domenico (1994); Turchi, torri e torrari (1995); La città del principe (1996); L’Efebo di Selinunte. Odissea di un reperto singolare (2002); Un principe per la storia (2002); Un protagonista della politica siciliana del secondo Cinquecen Carlo d’Aragona ‘Magnus Siculus ‘(2002); La Chiesa di San Giovanni Battista a Castelvetrano.’ La storia e 1 ‘architettura (2004); Politica, società, economia a Castelvetrano tra XVIII e XX’ secolo (2005); La città palmosa. Una storia di Castelvetrano. I – Dalle origini al XVII secolo (con A. Giardina, 2007).