Basta considerare i lavoratori del precariato come un fardello di cui liberarsi . Sono risorse umane utili al miglioramento del sistema pubblico
L’on. Giovanni Lo Sciuto, componente all’ ARS della 5^ commissione “Lavoro – Formazione” , dopo aver partecipato attivamente ai lavori dell’ ultimo incontro della commissione che ha avuto come argomento, la delicata situazione dei lavoratori precari delle pubbliche amministrazioni e in vista della ripresa delle attività della stessa , intende avviare alcune proposte che possano sostenere un percorso definitivo verso la stabilizzazione dei lavoratori interessati, procedendo con una strategia adeguata al cambiamento che il sistema pubblico sta cercando di adottare in una fase delicata della vita economica e sociale della Regione Sicilia.
AUTORE. Filippo Siragusa (addetto stampa)Sono parzialmente soddisfatto – afferma l’on. Lo Sciuto -per le proroghe avute dai lavoratori precari. Il problema, a breve, si ripresenterà e non potremo pensare ancora ad interventi non definitivi. Occorre cambiare approccio con i lavoratori del precariato. Non possiamo più considerali come delle riserve senza speranza.
Molti di loro sono laureati, diplomati , e tanti altri sono in possesso di titoli formativi . Senza dimenticare il Know how ammnistrativo maturato da tutti loro , in tanti anni di servizio nella amministrazioni pubbliche. Attualmente, senza i precari molte amministrazioni non potrebbero assicurare diverse attività gestionali. Tutto questo ormai, deve essere vissuto come un valore , per lo sviluppo dei servizi offerti dagli enti locali e territoriali a tutta l’utenza. Basta chiamarli lavoratori socialmente utili, definiamoli :-Risorse umane della pubblica amministrazione-. Qualsiasi lavoratore va motivato e opportunamente incentivato.
Chi non ha voglia di attivarsi è giusto che rimanga fuori dai progetti di stabilizzazione. E’ necessario introdurre delle strategie operative che diano la possibilità di riconoscere loro, i titoli professionali e le qualità lavorative acquisite . Strutturare i lavoratori coinvolti in progetti che hanno obiettivi precisi verso il miglioramento dei sevizi al cittadino. E’ necessario e anche indispensabile ,mettere a sistema tutte queste risorse umane in guisa tale da potenziare i servizi nel territorio, rispettando il loro livello di preparazione e cercando di renderli parte attiva negli obiettivi gestionali .
Basta con le logiche di uniformità. Se non esiste un programma di inserimento strategico, questi lavoratori saranno visti sempre come -figli dell’assistenzialismo della cosiddetta – Prima Repubblica-. Dopo tanti anni di attività nelle pubbliche amministrazioni questo valore umano e professionale non va disperso ma stimolato a partecipare al necessario percorso di cambiamento della conduzione pubblica dei servizi. I cittadini pagano molto al fisco e chiedono prestazioni adeguate , più efficaci ed efficienti. Diamo la possibilità a questi lavoratori –conclude l’ on. Lo Sciuto- di sentirsi partecipi di questa grande e improcrastinabile ristrutturazione del sistema pubblico. Fondamentale, in tale direzione, la collaborazione tra Regione ed Enti Locali, per poter raggiungere questo importante obiettivo.
Per tutte le ragioni sopra citate mi farò latore di una proposta organica da sottoporre al governo regionale a favore della definitiva occupazione dei lavoratori interessati e a mio avviso , utili allo sviluppo della Sicilia.
Carissimo Onorevole, già da lodare perchè ne parli, ma un consiglio, molti più fatti e poche parole, la cera si è sciolta la fiamma è giunta a lumicino, accelera…..
Sullo scottante argomento del precariato “a vita” si attendono tanti commenti. Il mio è lapidario: i c.d. precari della P.A. vanno eliminati assorbendoli nella varie amministrazioni (con contestuale concorso per neo assunti in pari numero). Il tutto con controllo delle loro attuali mansioni, delle modalità con cui sono entrati nella P.A., quali sono i loro compiti e soprattutto quale è il loro background culturale. Insomma bisogna fare chiarezza TOTALE, nel loro interesse ma anche per dare una speranza e un futuro ai tanti giovani che attendano con trepidazione un inserimento nel mondo del lavoro.
vitop
ottima idea… i criteri siano umani e non discriminatori perchè alcuni precari non hanno carichi familiari pur avendo la lunga militanza in asu,lsu e fac simili…ma in compenso hanno l’età di matusalemme…
300 precari * 2 = 600 voti o i conti forse non tornano? Almeno su questo ha ragione Salvini della lega Nord, quando parla dei numeri di dipendenti tra Lombardia e Sicilia. Lombardia= 3000 dipendenti, Sicilia= 40.000. Ed in Lombardia le pratiche scorrono, quì invece si va lenti, lenti, lenti. Mandiamo via i precari caro Onorevole e bandiamo concorsi pubblici per titoli così è sicuro che chi entra se lo è meritato davvero.
Onorevole…mi raccomando, non predichi bene per poi razzolare male…i Contrattisti, gli Lsu, e i precari sono una risorsa dalla quale ormai tutte le pubbliche amministrazioni non possono prescindere. Portano avanti il lavoro che i cosiddetti impiegati di ruolo ormai non riescono a gestire, buona parte di quelli che un tempo “erano” impiegati di ruolo, considerando che gli Lsu hanno fatto ingresso nelle P.A. nel 1996, ormai sono andati in pensione e non sono mai stati rimpiazzati, ci sono uffici, specialmente quelli dove sono impiegati i tecnici (geometri), che non avrebbero modo alcuno di andare avanti senza di loro. L’ufficio Anagrafe che si muove solo ed esclusivamente con la suddetta forza lavoro, il verde pubblico e tutto ciò che concerne l’ecologia ruota grazie agli Lsu e ai contrattisti. Il baratro entro il quale scivolerebbe la pubblica amministrazione senza questa forza lavoro avrebbe dimensioni indescrivibili, economicamente poi, considerando che le Amministrazioni sborsano l’esigua percentuale del 20% dell’attuale (misero) stipendio, è ovvio che rimane la situazione più comoda anche per i vari Sindaci, Presidenti di Provincia e tutti quelli che godono di questa forza lavoro. Chi ne parla male è semplicemente roso dentro per il fatto che non ne fa parte e sputa fango a più non posso, ma l’ignoranza non fa capire certamente a loro che prima di questi tanto discussi Lsu ce ne sono stati altri, eserciti di precari, poi assorbiti dalle P.A. e che oggi sono impiegati di ruolo. La crisi è crisi, certo, quindi le esternazioni di invidia sono giustificatissime ma vorrei dire a chi parla di concorsi pubblici a titoli: ma cosa credete che se così si facesse e visto che questa gente ha maturato già 17 anni di servizio nella P.A. (validissimi come titolo più di una Laurea), avreste delle possibilità? E anzi… se questo concorso lo facessero pure per esami? Se questi esami dovessero consistere nello specifico sull’iter burocratico all’interno della P.A:?…La storia ormai è scritta, ora manca solo constatare quanto “pesa” L’On. carissimo e soprattutto quanto pesa questo nuovo Presidente della Regione che per adesso parla…parla… ma di fatti ne fa vedere veramente pochi. Buon anno… E se esiste un po’ di buon senso lamentatevi di altro e non di gente che da 23 anni è all’interno di un sistema di lavoro che non è di certo tra i più sereni ma che nessuno, nemmeno i falsi ben pensanti che scrivono i commenti più inutili, avrebbero mai e poi mai abbandonato.
Mi scusi sig. Michele, Le sarebbe bastato guardare l’Eredità, programma tv di Carlo Conti, qualche sera fa, per sapere,non senza sorpresa, che la regione italiana che vanta il maggior numero di impiegati pubblici(non regionali,pubblici) è proprio la Lombardia seguita dal Lazio dove c’è il Parlamento e tutti gli Organi Istituzionali mentre per trovare la Sicilia bisogna andare verso la medio bassa classifica.Questo non significa ovviamente che la nostra regione non sia sprecona anzi…ma La prego, mi risparmi le prediche di Salvini!! I peggiori scandali economici e le più grosse evasioni fiscali vengono proprio dagli interessi che lui e gli altri “colpiti” della Lega vogliono difendere.Se lo ricordi!!
Basta con questo populismo da quattro soldi: siamo sotto elezioni e l’on. Lo Sciuto ha pensato bene di buttare un pò di carote. Dico nel 2013 come si può pensare di stabilizzare 25/30-mila persone a stipendio della Regione, un ente che è già la vergogna dell’Europa in questo senso.
Non è per essere impopolare ma queste persone sono 20 anni che vanno avanti così e, secondo me gli andrebbe bene anche per altri 20 anni. E tutti gli studenti che studiano e si fanno onore nelle università italiane a suon di 110 e lode??? Che facciamo on. Lo Sciuto di questi laureati che sono costretti, e ne conosco, andare all’estero???
Si faccia un grande concorso per 2.000/3.000 posti in tutte le branche dell’amministrazione (non solo posti per scrivania, computer e telefono); il 50% di questi posti siano riservati ai precari (art.23+LSU+ecc.ecc.) e all’altro 50% possano partecipare tutti. Un bel concorso per titoli ed esami e poi basta!!! Ragazzi trovatevi un lavoro onesto nel frattempo nell’attesa di un altro concorso con le medesime riserve. Ma basta tetta di mamma regione che è già al collasso!!
il “populismo” è una virtu’ per una Nazione.
CARO CALOGERO LA REGIONE A MOLTI LSU E EX ART. 23 ,CI HA LETTERALMENTE SUCCHIATO IL SANGUE CI HANNO DERISI NON PRESENTANDOSI AL PALAZZO DELLE AQUILE QUANDO NOI MAMME DI FAMIGLIA ERAVAMO A SCIOPERARE FINO ALLE 10 DI SERA SOTTO LA PIOGGIA ED IL FREDDO ,LA REGIONE CIOE’ I BURATTINAI CHE MANOVRAVANO IL ‘VOTIFICIO’NOI ORA BASTA ANCHE NOI ABBIAMO STUDIATO IN MEZZO AGLI IGNORANTI CI SONO PERSONE DI CULTURA CON TANTO DI LAUREA E DIPLOMA CHE AI TEMPI ERA IL DOPPIO DELLE MINI LAUREE DI OGGI ,CARO CALOGERO LE NOSTRE SPALLE HANNO SOPPORTATO FIN TROPPO GLI ARRIVISTI POLITICANTI CHE SI SONO SUSSEGUITI FINORA ,I POLITICI DI TURNO SONO DOVE SONO PER NOI CHE ASSIEME ALLE NOSTRE FAMIGLIE ABBIAMO DATO LORO I VOTI NECESSARI PER ARRIVARE A ROMA .SI SONO COSTRUITI VILLE CASE PALAZZI SULLE NOSTRE SPALLE LADRI .
Cara Annamaria Salerno. Quello che dici non è altro che la conferma del mio commento. Se ci sono persone intelligenti e che hanno studiato come te perchè debbono essere moritificate da una pesante maggioranza di tuoi colleghi che vogliono uguale per tutti. Così ignoranti e cialtroni hanno garantiti gli stessi diritti di chi ha accresciuto le sue conoscenze con lo studio, l’impegno e la dedizione. Io voglio che queste persone abbiano un lavoro stabilizzato e che ne riconosca la professionalità.
Credo che dovresti convenire con me che, dati i tempi che non possiamo garantire corpo parassita ancora per molto, che dovreste essere voi stessi a chiedere un concorso o una forma di seliezione severa, giusta imparziale in modo chi lo merita venga subito stabilizzato: gli altri mi dispiace “go home”. Con le tasse dei siciliani non possiamo più garantire così tanti “attaccati alla mammella di mamma regione”.
Ritorno sul tema dei giovani laureati che escono dopo tanti saccrifici dagli atenei italiani: dove lo trovano almeno un concorso per tentare di trovare lavoro??? Cosa debbono aspettare che voi andate in pensione??? Come fanno a mettere famiglia, a pensare ad un futuro??? Tanti di quei parassiti che anche voi conoscete resterebbero in questa condizione anche per altri 30 anni perchè tanto quello che producono rasento lo zero!!!