Quando si dice che il territorio è il riflesso di ciò che abbiamo seminato, è proprio vero; possiamo creare grattacieli, locali faraonici, strutture originali, ma noi Castelvetranesi siamo apatici, invidiosi, critici su
quelle poche persone che rischiano e tentano di dare lavoro e servizi degni di popoli civili.
Siamo persone poco sociali e non riusciamo più a comunicare, a guardarci negli occhi, a capirci e condividere con una stretta di mano. Ci stiamo dilungando in discussioni sterili come se aprire o chiudere una piazza, quando il vero problema è la mancanza di comunicazione o interesse per il bene comune, il non avere la generosità di mettere a disposizione un po’ della nostra professionalità per la collettività.
Tutto è improntato al vile denaro. Certo, possiamo dare la colpa agli amministratori di turno, agli assessori fantasma (sì: sono fantasmi di cui si vocifera l’esistenza ma nessuno o forse pochi li hanno visti), ai dirigenti strapagati per realizzare non si sa cosa, forse a volte neanche il verbo dei potenti politici magari con la motivazione che spesso è una scusa che le casse comunali sono sempre vuote.
Di certo sta di fatto che tutti abbiamo un fantasma nell’armadio che costringe noi cittadini a sottostare a questi politici inqualificabili magari per aver ricevuto o perché speriamo in chi sa quale favore.
Poi abbiamo assessori o, in genere, politici di turno incapaci di gestire il personale (che è abbastanza numeroso per soddisfare le esigenze della nostra città) e coordinare i compiti da assegnare magari anche perché ostaggio di quella parte di personale che è insieme fannullone (o incapace) ma forte del potere che deriva dalla massa di voti che può garantire.
Siamo pronti a criticare e amareggiarci per quello che sta subendo la nostra città. I licenziamenti nel gruppo 6GDO. Ma si tratta di una situazione annunciata e nessuno, neanche chi era nella stanza dei bottoni insieme ai nuovi amministratori e vedeva come andavano le cose ha pensato a ribellarsi, nell’ottica del “chi me lo fa fare” che rovina la società e che qui ha rovinato chi non ha avuto il coraggio o l’intelligenza di capire che così perdeva il pane.
Ora dopo l’irreparabile, sfilano sindacati e politici (di tutti i colori) nella solita giostra dell’ipocrisia, ora tutti dicono di volere la soluzione al problema.
E ancora: la mancanza di servizi e la desolazione del centro storico (non certo dovuta alla sana concorrenza commerciale sviluppatasi nell’area dello svincolo A29), le strade impraticabili. La dobbiamo smettere di piangerci addosso, è ora di agire concretamente, di contribuire e partecipare,
di opporsi a tutto quello che riteniamo ingiusto, e far capire a chi vive felice e contento sulle spalle del popolo che la pacchia deve finire, che non si può essere più tutti dello stesso colore, che arriva la vera partecipazione e la vera opposizione.
Come movimento di cittadini attivi per il bene del territorio, al Sindaco ed amministratori comunali abbiamo già fatto proposte concrete.
Siamo stati snobbati, forse sottovalutati. Fa niente. Ma la cosa grave è che anche le nostre buone idee sono state snobbate e sottovalutate.
Ci vogliamo riprovare.
L’amministrazione riprenda le nostre idee, gli assessori, se esistono, alzino il telefono e il sedere dalla poltrona e lavorino alle idee che abbiamo proposto in passato.
Contro la desertificazione del sistema delle piazze, consigliamo alcune soluzioni a costo minimo ma sufficienti per rianimare e cercare di rendere interessante questo bellissimo patrimonio comune:
1) Il montaggio fisso di una giostra per bambini in un angolo della piazza.
2) Mettere a disposizione i locali comunali ad associazioni artistiche, culturali e di volontariato
(AVIS – RADIOMATORI-PROTEZIONE CIVILE-LEGA AMBIENTE-PROLOCO ecc…).
3) TEATRO SELINUS: attuare un laboratorio di recitazione, con vari maestri o gruppi di recitazione sia scolastici che dilettanti locali COINVOLGENDO LE SCUOLE.
4) CHIESA DEL PURGATORIO creare un laboratorio di pittura, scultura con esposizione permanente di opere, dando la possibilità anche alle scuole di esporre i progetti realizzati durante l’anno
scolastico COINVOLGENDO LE SCUOLE.
5) Dar vita a un mercatino mensile di beni usati e nuovi all’aperto o in locali comunali.
6) Studiare la possibilità di dare agevolazioni a chi vuole aprire attività nelle vicinanze della piazza.
7) Utilizzare il cartellone 6×3 di via Campobello, i cartelloni comunali 6×3 della città, il trittico di via Selinunte, radio locali e organi d’informazioni, per promuovere la piazza con il calendario delle varie iniziative.
8) Mettere a disposizione La LOGGIA, come laboratorio musicale con un impianto di amplificazione per i numerosi gruppi musicali cittadini che volessero fare le prove con l’obbligo/diritto di fare pubbliche esecuzioni gratuite per animare le serate. Mettere a disposizione della banda musicale comunale, invitandoli a fare concerti periodici.
Tutto questo, ripetiamo, sotto la coordinazione di veri assessori e funzionari comunali (perché pagati dai contribuenti e perché quella di assessore NON è una carica meramente onorifica).
Riteniamo che sia opportuno e che bisogni estirpare l’egoismo e l’invidia con la collaborazione utilizzando le realtà del posto, facendo collaborare i privati.
Per far rivivere questa città bisogna una volta per tutte mettere in pratica le belle parole proposte in campagne elettorali per il bene del paese.
Firma
Meetup 5 Stelle Castelvetrano Selinunte
Giusto, magari si realizzi la metà .. tutto sarebbe un grosso sforzo.
Mi permetterei di aggiungere anche, ogni domenica mattina, un mercatino dell’usato con spazi autorizzati per bambini e gestiti esclusivamente da questi ultimi.