«Siamo a Pasqua e non possiamo far finta di niente perché non abbiamo ragioni per fare festa. La fede ci impedisce di prolungare in lacrime il venerdì santo come se non dovesse spuntare l’alba luminosa dell’ottavo giorno, il primo della storia nuova, redenta dalla croce e dal sangue di Cristo.
Spiace molto constatare ogni giorno di più che anche presso i credenti la speranza sta morendo. Facciamo tutti fatica a ritrovare punti di riferimento con cui interpretare le vicende quotidiane e darci una spinta per non lasciarci schiacciare dall’angoscia.
La tentazione più forte è quella di ripiegarsi su se stessi, di piangersi addosso e di non sapere guardare in alto. Ma la parola di Dio ci viene incontro con un grido forte di incoraggiamento, offertoci dal profeta Sofonia: «In quel giorno si dirà a Gerusalemme: “Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia”» (3,16-17).
Non è un messaggio vanamente consolatorio, ma una spinta energica a non farci travolgere dallo sgomento diffuso e contagioso. È anche per noi l’imperativo a non avere paura e a non lasciarci cadere le braccia; immagine che rappresenta molto bene l’abbandono al quale sembriamo inevitabilmente votati.
Questa parola ci dice, comunque, la verità tutta intera. Anche se ci sono motivi per tirare i remi in barca, c’è una certezza che li supera tutti: il Signore è con noi ed è un salvatore potente. I guai e le difficoltà sono grandi e superano le nostre capacità di sopportarli; la loro soluzione non è alla nostra portata; da soli non ce la potremmo mai fare. Ma c’è Dio. Ecco la via d’uscita, offerta ai credenti e a tutti.
Bisogna fidarsi di Dio e seguire le indicazioni che egli ci dà: chi vuole salvarsi da solo non può farcela; chi apre il suo cuore agli altri salva se stesso e chi gli sta accanto. E ancora, occorre capire quale messaggio Dio vuole farci arrivare con questa crisi tremenda. Il messaggio pasquale di risurrezione che rivolgo ai fedeli della Chiesa Mazarese e a tutti coloro che abitano con noi pur senza condividere la nostra fede, è che la luce dell’amore fraterno e della solidarietà vinca il buio dell’egoismo. Lasciamo morire nel sepolcro di Cristo ogni individualismo e ogni chiusura e saremo pronti per affrontare da vittoriosi, con speranza e con coraggio, le tribolazioni del tempo presente».
Domenico Mogavero
Vescovo di Mazara del Vallo
GESU E’ RISORTO MA NON PER TUTTI
pubblicata da Sandra Amurri il giorno domenica 8 aprile 2012 alle ore 12.40 sul blog “Fraterno sostegno ad Agnese Borsellino”.
Gesù è risorto. Ma non per tutti. La Resurrezione è ancora lontana da venire. Per chi non ha abbastanza pane per sfamarsi. Per chi, alle soglie degli 80 anni, alla notizia che l’Inps avrebbe decurtato la sua pensione di 200 euro, ha pensato che lanciarsi dal balcone fosse più dignitoso… del sopravvivere con 600 euro al mese dopo una vita di fatica. Per chi , strangolato dai debiti si dà fuoco. Per chi è costretto alla precarietà del lavoro che rende precario anche il suo pensare. La Resurrezione non si attende si conquista. Come insegna la metafora del Vangelo. E mai verrà finchè non smetteremo di assistere indifferenti alla moltiplicazione dei 40 ladroni e non ricominceremo a pretendere la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Finché non inizieremo a credere che la virtù, per dirla con Spinoza, non ha padroni e quanto più ciascuno la onora, tanto più ne avrà perché la virtù deve essere desiderata per se stessa. Finché la fede,quel coltivare l’amor proprio,il bene comune,il rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione non sarà fede condivisa da laici e credenti. Finché la ribellione non prenderà il posto della rassegnazione e illuminerà la politica fino a rendere trasparenti i palazzi del potere facendo brillare nelle piazze la vergogna che nascondono. Finché non capiremo che un Paese senza politica è destinato a morire per sua stessa mano e che nessuno si può chiamare fuori. Finché le donne non smetteranno di emulare i modelli maschili per sentirsi riconosciute e non capiranno che la differenza non sta nel genere ma nella qualità del proprio sentire. Finché quella pietra che soffocava il tuo respiro, Gesù non verrà sbattuta in faccia a tutti quelli che si oppongono ad una giustizia uguale. Finché non sarà scaraventata in faccia a tutti quelli che pubblicamente ti pregano per trarne vantaggio e privatamente ti insultano. Finché Agnese Borsellino e tutti quelli che con lei l’attendono da 20 anni, non avrà verità. Finché la Chiesa non comincerà a camminare per le strade del mondo con i tuoi piedi scalzi, Gesù. Finché non si capirà che il mondo per essere migliore ha bisogno di anima non di calcolatrici. Finché ogni giorno non diventerà Pasqua. Ma per tutti.
FINCHE’ PERSONE COME VOI, PRESIDI O PRETI, NON RISCOPRIRETE QUARTIERI DEGRADATI COME IL BELVEDERE,DI CUI TUTTI SAPETE LA STORIA, DEI SUOI CONTINUI FURTI PER DESTINARE LE SOMME AD ALTRI, TANTO Lì SONO SPRECATI, I SOLDI DEI CONTRATTI CHE STENTANO AD ARRIVARE,ALLORA GESù SARA’ VERAMENTE DEFUNTO SENZA SPERANZA. MA IO SPERO PER QUESTA ZONA UNA PASQUA DI RESURREZIONE TOTALE…..