Quando anche il cassonetto dei rifiuti è fatto di eternit

Che nelle zone periferiche della città, basti poco per trasformare un paio di cassonetti dell’immondizia in una micro discarica, non è certo una novità. Ad un certo punto, si vedono comparire rifiuti di ogni genere negli spazi intorno e il posto acquisisce la sua nuova identità.

A volte, insieme alle bonifiche, il rimedio è quello di togliere anche i cassonetti. Ma la memoria degli incivili ha quasi sempre la meglio e la discarica viene ripristinata, anche senza i vecchi cassonetti.

In questo caso però, la “creatività” ha fatto il resto. Perché subito dopo Ferragosto è spuntato un recipiente di eternit al posto del cassonetto.
Quando si dice il riciclo.
Si dirà, chi vuoi che si avvicini a buttare l’immondizia lì dentro?
Invece no: si riempie. Più passa il tempo e più si riempie.

E dopo più di un mese, un bel giorno si ribalta, sotto lo sguardo di carta dei candidati alla Regione Siciliana, incorniciati nei manifesti 6 per 3 . Inermi spettatori, tra un “voto che piace” e “una terra che merita”. Vorrebbero quasi materializzarsi e fare qualcosa, ma la colla li tiene fermi. Li costringe ad aspettare.
Certo, siamo in periferia, ma quella strada è una traversa della statale 115, uno dei principali ingressi della città.

Da lì ci passano in tanti: consiglieri, assessori, sindaci, tecnici, esperti…
Qualcuno se ne accorgerà, prima che i faccioni 6 per 3 scendano giù dai manifesti?

Egidio Morici
www.500firme.it

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  • Le discariche a cielo aperto, così vengono chiamate, è un problema fondato sul, tanto non mi può succedere niente, pensiero radicato in tutti noi, perchè non esiste la certezza della pena.

  • complimenti per l'articolo e per il Suo modo di scrivere... la prossima volta aggiungerei anche qualche dettaglio in più sui danni gravissimi che provoca l'amianto e, se fosse possibile, i nomi di tutte quelle persone che a Castelvetrano sono morte e continuano a morire di tumore ai polmoni... purtroppo l'ignoranza in questo paese la fa da padrona e in casi come questo in modo molto pericoloso.

  • Anna non è la traversa di via sapegno ma una traversa della SS 115, ma la cosa peggiore e che il recipiente è ancora lì.

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Egidio Morici