Dopo il successo ottenuto con “Anime nere”, Fabrizio Ferracane è tornato sul grande schermo con “Uno per tutti” di Mimmo Calopresti
La prima volta che sono salito sul palco avevo 13 anni, recitavo in Miseria e nobiltà di Scarpetta, interpretavo Peppiniello e ancora sento addosso la bellezza del pubblico di Castelvetrano, il paese dove sono cresciuto, che applaudiva.
A 18 anni vidi dei cartelloni in strada che proponevano dei provini teatrali per una scuola di Palermo e memore dell’esperienza di Peppinello decisi di provare. La scuola di teatro di chiamava Teatès ed era diretta da Michele Perriera, che mi disse che nel mio cognome c’era qualcosa in più. Fu un’esperienza bellissima che mi portò a Roma dove ebbi la fortuna di mescolarmi e di fare laboratori con maestri come Mimmo Cuticchio, Emma Dante, Martinelli.
Un tempo i laboratori duravano di più e formavano moltissimo. Oggi sono degli incontri concentrati nel fine settimana che lasciano poco addosso.
Con queste parole, l’artista castelvetranese si racconta nell’intervista realizzata da Massimiliano Coccia per L’Unità.TV
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AUTORE. Redazione