Non erano interessati a una gita culturale, bensì a una rapina due uomini che domenica scorsa sono riusciti a portarsi via un bottino di 10mila euro dagli uffici amministrativi del parco archeologico di Segesta dopo avere minacciato un impiegato con una pistola.
Erano all’incirca le 18 quando i malviventi sono entrati in azione facendo irruzione all’interno degli uffici amministrativi, che si trovano in una zona non accessibile al pubblico, sorprendendovi un dipendente. I due uomini erano entrambi a volto scoperto, ma uno di loro era armato di pistola e, sotto la minaccia dell’arma, hanno intimato al malcapitato impiegato di aprire la cassaforte che si trovava nel locale e di consegnare loro i soldi che conteneva. Arraffato il denaro, circa 10mila euro, che hanno riposto all’interno delle tasche dei pantaloni i due si sono inizialmente dileguati a piedi perchè non è possibile introdurre veicoli non autorizzati all’interno del parco archeologico e dopo, quasi certamente, si sono allontanati a bordo di un’automobile sulla quale non si esclude che potrebbe esserci stato un terzo complice ad attenderli.
Ripresasi dal primo choc la vittima ha telefonata al 112 facendo intervenire sul posto i carabinieri della Compagnia di Alcamo e della Stazione di Calatafimi i quali l’hanno già sentita per avere una descrizione dei due malviventi che dall’accento potrebbero essere palermitani. Nel tentativo di identificarli i militari dell’Arma hanno acquisito, per visionarle, le registrazioni fatte da una telecamera collocata a un cancello d’ingresso al parco archeologico al quale, comunque, si può accedere da diverse altre entrate, per cui non è detto che i rapinatori siano stati immortalati mentre accedevano all’area oppure mentre ne uscivano.
Non è la prima volta che dei malviventi prendono di mira un’area archeologica, è già successo, alla fine dello scorso mese di luglio, a selinunte e successivamente a Siracusa e anche questa volta i sindacati esprimono preoccupazione per i rischi che sono costretti a correre quanti lavorano nell’ambito dei beni culturali.
Anche a selinunte i malviventi hanno agito di domenica, ma di notte. In quella circostanza i rapinatori, anche quelli armati, avevano il volto coperto e dopo essersi fatti consegnare dai dipendenti l’incasso, circa 4mila euro, li hanno legati con del nastro adesivo, gli hanno portato via i telefonini e a uno di loro hanno rubato pure l’automobile con la quale hanno poi fatto perdere le tracce.
Margherita Leggio
per La Sicilia