I naturalisti dell’associazione Pro Capo Feto aderente alla Federazione Nazionale Pro Natura nell’ambito dell’attività di vigilanza del territorio hanno individuato nei giorni scorsi un adulto di cicogna bianca con evidenti difficoltà motorie presso la Zona di Protezione Speciale (ZPS) del Pantano Leone di Campobello di Mazara. Dopo aver allertato inutilmente gli organi preposti, i volontari sono stati autorizzati alla cattura della cicogna dal responsabile del centro di recupero per la fauna selvatica di Ficuzza, Giovanni Giardina.

Giovanni Giardina e Davide D’amico
La cicogna adesso si trova al centro di recupero dove è stata riscontrata una semiparalisi da avvelenamento ed ha già ricevuto le prime cure.
Il Pantano Leone riconosciuto zona umida di interesse internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar e Important Bird Area è stato il primo sito italiano di nidificazione per l’anatra marmorizzata ed è tra le zone umide italiane più importanti per la nidificazione della moretta tabaccata.
Purtroppo anche quest’anno il livello idrico del Pantano Leone si è notevolmente ridotto compromettendo la nidificazione di diverse specie di uccelli acquatici.
Antonino Barbera
AUTORE. Altre Fonti
Un plauso agli amici dell’Associazione Pro Capo Feto, aderente alla Federazione Nazionale Pro Natura, per il recupero della cicogna in difficoltà individuata nella zona di Pantano Leone. Questo caso ripropone il problema di creare, con urgenza, un centro di recupero della fauna selvatica in zona per consentire interventi tempestivi di salvataggio. Concordo con Vincenzo Sciabica e con Antonino Barbera anche sul fatto che Pantano Leone non debba prosciugarsi in quanto, tra l’altro, verrebbe compromessa la sua capacità di ospitare la nidificazione di diverse specie di uccelli acquatici.
Ritengo doveroso da parte mia far pervenire nei prossimi giorni una nota di sollecito in merito all’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente.
Il Componente del CRPPN
Carlo Foderà
Ciò che va colto in questo comunicato non è tanto la buona azione (la cicogna probabilmente per sfuggire ai cani si trovava tra l’altro nella parte più allagata)dei naturalisti dell’Ass.ne Pro Capo Feto – F.N. Pro Natura, ma il fatto che oggi è quasi impossibile fare intervenire gli “organi preposti” al recupero della fauna selvatica che ha bisogno di cure. I tagli inferti dalla Regione al recupero e salvataggio avranno influito, ma chi continua ad impegnarsi in questa attività, una volta avvisato, non può lasciare morire la fauna selvatica sul posto in cui è stata trovata. Grazie a Castelvetranoselinunte che, a differenza de “La Sicilia” (altra pubblicazione), ha dato il giusto peso al comunicato.
Il Signor Enzo Sciabica è un eroe. Tutti gli dobbiamo qualcosa perchè lotta per noi, la nostra fauna, la nostra flora, il nostro ambiente. Anch’io non molto tempo fa ho trovato una civetta ferita e per prima cosa mi sono rivolto ad Enzo che mi ha indicato la prassi da seguire. Ma con i tagli operati dalla Regione Sicilia tutto diventa più complicato e sempre meno attenzione viene riservata al nostro ambiente naturale. Quindi, tutti con Enzo e collaboratori, veri eroi che combattono giornalmente una impari battaglia contro la burocrazia, il menefreghismo e l’abbandono di quanto abbiamo di più sacro: la Natura.
Ormai si discute soltanto in termini economici per qualsiasi settore ma per mantenere il livello dell’acqua del Pantano Leone ad un certo livello, date le dimensioni dello stesso, non credo che si vada ad intaccare troppo questo aspetto. Una cosa che non mi spiego assolutamente, è il perchè i volontari fanno “tranquillamente” il lavoro che dovrebbero fare quelli che sono PAGATI per farlo !!
Sembra ormai un circolo vizioso, non pochi di “quelli che sono pagati per espletare un servizio pubblico” (vedi per esempio la tutela del patrimonio naturale) più che al servizio sembrano pensare al compenso di fine mese. Visto che nessuno ha preso provvedimenti (meglio concedere un assegno minimo garantito che tenere un parassita nell’Amministrazione pubblica) la situazione oggi si è resa critica. Spetta a voi giovani più sensibili e consapevoli sovvertire questo andazzo. L’acqua al Pantano Leone, tolta senza neanche redigere la doverosa Valutazione d’Incidenza, potrebbe essere riportata in qualsiasi momento, visto che grazie all’intervento forte dell’attuale Commissario straordinario del Comune, è ritornato alla luce (dopo sei anni di ricerche) il progetto esecutivo dell’ing. Edoardo Politano che identifica i pozzi da cui prelevare (con spesa irrisoria) l’acqua. La Regione, tra l’altro, in data 6/6/2011 (come da convocazione ARTA, prot. 35107, del 25/5/2011) si era impegnata a risolvere il problema prosciugamento, ma alla fine, come spesso accade, avrà preferito finanziare qualcosa di meno gradevole.