Con il referendum costituzionale del 4 dicembre gli italiani sono chiamati a respingere o approvare la la riforma della Costituzione della Repubblica Italiana contenuta nel testo approvato dal Parlamento italiano il 12 aprile 2016 e che sarà sottoposto a referendum confermativo.
Perché votare Sì e perché votare No?
Lo abbiamo chiesto ad un gruppo di giovani di Castelvetrano
Sostenitori del “SI” – VIDEO![]() |
Sostenitori del “NO” – VIDEO![]() |
Complimenti ai ragazzi che si avvicinano alla politica senza secondi fini, di qualsiasi schieramento.
Volevo chiedere a tutti, e spero che qualcuno risponda, se sanno quante leggi hanno fatto più di una navetta tra le due Camere, cioè se sanno quanto realmente incida il bicameralismo su una legge.
Seconda domanda, se qualcuno mi sa dire quante leggi esistono in Italia e, se possibile, in merito a questo, se qualcuno riesce a fare una comparazione con gli altri paesi della Comunità Europea sulla produzione normativa.
In sintesi, dati alla mano, se c’è un reale bisogno di avere la necessità di produrre ancora più celermente normativa.
Terza e ultima domanda, se questa proposta di riforma sottoposta al popolo, rafforza o diminuisce (o sposta) l’equilibrio tra il potere esecutivo, legislativo e giudiziario, ma più che altro tra potere esecutivo e forze di opposizione.
Grazie
Perchè mettere 3 sostenitori del si e solo 2 del No?!?
Le testate giornaliste, sia che lavorano sullo stampa che sul digitale non dovrebbero essere neutri?! Ah già dimenticavo che l’informazione non è mai libera nel nostro paesi da interessi vari
Gentile Barbara,
nonostante il tono sarcastico della sua domanda desideriamo precisare che ad entrambi i gruppi è stata offerta la stessa possibilità: massimo 3 interventi per un video non superiore a 3 minuti.
Può tranquillamente chiedere alle persone coinvolte: Guido Marco Leonardi, Giovanni Di Stefano, Diego Leonardi, Luca D’Agostino, Davide Russo.
Siamo consapevoli che ci sono siti d’informazione che svolgono male il loro lavoro come siamo altresì consapevoli di lettori poco attenti e talvolta faziosi.
In risposta ad Annibale, volevo dire che 1) oggi tutte le leggi vengono approvate da entrambi i rami del parlamento (quindi una legge inizia il suo cammino verso l’approvazione o dalla Camera o dal Senato indifferentemente, dopo che viene approvata da una camera, si ripete lo stesso identico procedimento anche nell’altra. Se durante l’approvazione nella seconda camera viene apportata una modifica la parte modificata deve essere vagliata dall’altra, e tutto questo fino a quando entrambe le camere non approvano lo stesso identico testo. Questo a oggi vale per tutte le leggi.
Con la riforma si punta a superare questa parità di poteri e pertanto la maggior parte delle leggi (si stima il 95%) sarà approvato solo dalla Camera dei deputati, mentre sulle leggi che riguardano le regione e l’unione europea ci sarà sempre l’intervento del Senato.
2) Il Parlamento oltre a fare le leggi è l’organo che le può anche abrogare (abolire) quindi un procedimento più veloce serve ad avere una risposta più efficace rispetto alle esigenze che la società pone, prima si fanno le leggi prima i cittadini hanno delle risposte alle loro istanze. Questa è la direzione a cui punta questa riforma.
3) La riforma non tocca gli articoli della costituzione che riguardano il potere esecutivo e quello giudiziario. Riguarda solo il potere legislativo nella sua organizzazione, non riduce e non modifica le prerogative di garanzia che spettano al Parlamento.
(Se per caso hai dubbi sulla questione denominata “combinato disposto” ossia l’influenza della legge elettorale sulla modifica costituzionale, ti posso assicurare che non centre nulla. Per due ragioni, sotto il profilo formale, perché la legge elettorale è una legge ordinaria che viene approvata dal Parlamento, mentre il referendun del 4 dicembre riguarda la costituzione ed in particolare la seconda parte che parla del “funzionamento” dello Stato, la prima parte che riguarda i principi fondamentali resta intatta. E quindi si tratta di due cose diverse.
Sotto il profilo sostanziale, la legge elettorale attualmente in vigore (chiamata Italicum) dovrà essere vagliata dalla Corte costituzionale dopo il referendum, ciò vuol dire che se per esempio vince il SI, e si modifica la costituzione, la Corte vaglierà la legge elettorale verificandone gli effetti sulla base della nuova costituzione. Quindi c’è l’assoluta garanzia che la legge elettorale sarà “sicura e regolare”. In ogni caso in Parlamento in questi giorni si sta discutendo di una modifica.
Ma ancora più importante, la riforma costituzionale prevede che se vince il SI la la legge elettorale potrà essere vagliata dalla Corte costituzionale prima ancora che venga promulgata (cioè prima che diventi efficace), dando un ulteriore garanzia ai cittadini.
Questa è una spiegazione molto riduttiva ti invito a guardare la pagina facebook Basta un si Castelvetrano dove troverai tutti gli articoli interessati dalla riforma spiegati punto per punto o a venire ad uno dei prossimi incontri.
Avv. Guido Marco Leonardi
Sicuramente nessuno può negare :
a)- a parte la parte prima dei principi della nostra carta costituzionale che sono intangibili per uno stato democratico, la nostra costituzione necessita dopo sessanta e più anni, un ammodernamento;
b) sicuramente da tanti anni molti dei nostri governanti- ora contrari a questa riforma hanno riconosciuto l’opportunità di questo ammodernamento ( D’Alema, Berlusconi e Bersani che pure hanno più volte votato questo testo in parlamento)
c) sicuramente, a parte pochi giuristi, TUTTI I POLITICI contrari ( D’Alema, Bersani, Berlusconi,Grillo, Salvini,ecc.) SENZA CURARSI DEI CONTENUTI DELLA LEGGE VOGLIONO STRUMENTALIZZARLA PER FARE LA GUERRA A RENZI:
ALLORA SOLO PER QUESTI MOTIVI ( OLTRE PERCHé SI TAGLIANO COMPETENZE ALLE REGIONI CHE DOVREBBER ESSERE ABOLITE) BISOGNA VOTARE SI !
Grazie per la risposta avvocato Leonardi, ma non ha risposto proprio nel merito delle mie domande.
Sulla velocità di approvazione non credo che il bicameralismo sia un problema, visto che nell’ultima legislatura 205 delle 255 leggi passate hanno avuto 1 navetta, le altre non più di 4 (solo 1).
Il bicameralismo nasce per maggiore sicurezza e controllo, visto che in Italia è sempre forte la tendenza a fidarsi dell’uomo solo al comando.
Detto questo (internet dal punto di vista è riduttivo nelle esposizioni), spero di avere occasione di partecipare ad uno dei vostri incontri, ma sarà difficile.
Mi piacerebbe molto parlare del punto 7 delle Considerazioni in diritto della Sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale, per intenderci: il Principio di Continuità dello Stato. Tale dettato della Corte, se seguito, non avrebbe mai portato a questo referendum che ha spaccato il paese.
Ho sempre l’impressione che in questa nazione si facciano le regole per essere puntualmente scavalcate.
Vado a vedere la vostra pagina, saluti.