Selinunte, la riserva della vergogna ecco la replica dell’ispettore provinciale

“Una riserva da vivere”. E’ questo lo slogan che la Provincia regionale di Trapani ha scelto per la riserva “Foce del fiume Belice”.

Al momento però il rischio è quello di morirci, soprattutto per lo stato delle pedane che l’attraversano, con assi divelte e viti arrugginite che spuntano minacciose da vecchi pezzi di legno che un giorno, ormai lontano, costituivano il passaggio pedonale, delimitato da uno steccato. Il Giornale di Sicilia, dalle pagine locali, ha fornito pure un numero per le visite delle scolaresche, come se fosse un posto normale, dove portare i bambini.

Si dirà: il solito degrado. E invece no, questo sembra decisamente peggio, perché lungo questo pericoloso percorso pedonale sono spuntati dei gazebo in legno massiccio con una panchina, ufficialmente “per permettere ai fruitori della riserva di fermarsi e godere della riflessione anche sotto il cocente sole di agosto”. Insomma, come mettere una ciliegina su una torta andata a male. Si abbia però almeno la decenza di non farla assaggiare a nessuno. Tantomeno ai bambini.

Egidio Morici – www.500firme.it

Essere all’opposizione è sempre più facile che essere al governo. Riprendere 2 o 3 alberi in rovina alla fine dell’inverno, non credo sia un documento soddisfacente. E non credo che una gestione che riceve sempre meno fondi dalla Regione sia imputabile di tutte le colpe che il signor Morici addebiti. S

e non gli piacciono nemmeno le zone d’ombra ultimate la settimana scorsa, che devo dire? La riserva non è una pineta, peraltro artificiale. Le passerelle vengono continuamnete manutenute con i fondi dei contribuenti ma vengono continuamnete distrutte da visitatori poco graditi. Che dire? Forse sarebbe opportuno di concerto opporsi ai facinorosi anzichè a chi si sforza di fare il possibile per il decoro. Grazie.

Daremo la gestione al signor Morici!!!

Ispettore delle Riserve
Provincia Regionale di Trapani

Fiorentino Roberto
rfiorentino@provincia.trapani.it

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  • Gli amministratori siciliani dovrebbero vergognarsi, per come trattano i nostri beni che ci sono stati concessi dalla natura.
    Eppure occorrerebbe cosí poco per tenere in ordine questi posti, meno impiegati che scaldano sedie nei comuni, e pi´personale impiegato per curare i nostri siti archeologici e naturali (riserve, Selinunte, cave di cusa, Segesta.
    Qualche anno fa ho portato turisti a Segesta, una signora ha avuto bisogno di una Toilette, non immaginate lo schifo, inutilizzabile; ho cercato degli impiegati del sito: sei persone appoggiati ad una transenna per controllare i biglietti per l´ entrata al sito e nessuno era responsabile per i servizi igienici.
    Potrei scrivere all´infinito...., ma penso che tutti sapete che é cosi.
    Saluti

  • La gestione di aree protette non è cosa semplice, i piani d'intervento però possono essere diversificati in base alle esigenze dei fruitori. Esistono dei modelli di gestione delle A.P. sia marine che terrestri veramente interessanti e l'applicazione di tali modelli ha fortemente bisogno di capacità scientifiche e tecniche ma anche di tanta passione per la natura. Nella maggior parte delle regioni italiane sono i giovani a sviluppare determinate situazioni a sostegno dell'ambiente ricreando in questi ambienti dei luoghi dove si fa cultura. Esistono aree protette "forzate" che sono nate magari soltanto dalla voglia dei cittadini di preservare tali luoghi e dove ci si è inventato veramente di tutto. Per quanto mi riguarda la Riserva del Belìce ha delle peculiarità. Riporto alcune righe di un articolo su Selinunte apparso su Mondosommerso

    "La zona delle dune e della spiaggia, è lunga quasi 3 km, visitandola, sembra di essere in un luogo fuori dal mondo, dove incontrare ed ammirare la selvaggia e naturale bellezza del mare in tutto il suo splendore..
    La spiaggia e le dune sono caratterizzate da una sabbia finissima di colore ocra intenso, ed è un continuo intrecciarsi di dune, piccoli rilievi formati dalla sabbia trasportata dal vento e da dune embrionali.
    Nei pressi della foce del fiume Belice la vegetazione si presenta con fitti canneti, partendo dalla zona costiera che degrada dolcemente verso il mare tra le colture endemiche. Altre piante comuni sono il papavero cornuto (Glaucium flavum), la santolina (Santolina chamaecyperissus), il ravastrello (Cakile maritima), l'erba medica marina (Medicago marina), la scilla marittima (Urginea maritima) e il tamericio (Tamarix gallica).
    Nella parte più interna, comuni il cappero (Capparis spinosa), l'asparago spinoso (Asparagus acutifolius), l'olivastro (Olea europaea) e il lentisco (Pistacia lentiscus). Nella Riserva del Belice, la fauna più interessante è rappresentata da alcune specie di coleotteri scarabeidi. Come fauna di passo, troviamo gli anatidi e gli aironi. La spiaggia del Belice sembra invece essere interessata (o almeno lo è stata in passato)anche dalla nidificazione della tartaruga marina Mediterranea (Caretta caretta)."

    Adesso pensate quanto c'è di vero in queste poche righe e ragionate sulle possibilità di creare un circuito fruibile non solo al turista ocasionale ma anche a chi fa eco-turismo. Km di spiaggia praticamente sconosciuti e a soli 500 metri la spiaggia di Portopalo Bandiera blu...Penso che forse mettere qualche ombrellone sia stato il male minore!!!

  • Salve!! Concordo al 100% il servizio di Egidio Morici. Lo stato di DEGRADO in cui versa la Riserva della Foce del Belice è SCANDALOSA!!!. La gestione della Riserva appartiene alla Provincia di Trapani una gestione totalmente FALLIMENTARE, anche la Riserva del Bosco di Alcamo è nella stessa situazione di Degrado e Abbandono,che come gestione appartiene anche alla Prov. di Trapani. La Riserva della Foce del Fiume Belice dovrebbe essere uno dei volani della nostra economia locale......invece versa nell'abbandono e nel degrado!!!!. Soluzioni.... bisogna cambiare Gestione per la manutenzione affidarla all'AZIENDA DEMANIALE FORESTALE,che dispone di Uomini con esperienza nel settore e Attrezzatura adeguata alla manutenzione; per eseguire lavori di potatura , di adeguati parafuochi, e piantare nuove piante Mediterranee. Invece come Gestione per la Fruizione dei visitatori con Guide adeguate all' interno della Riserva per meglio valorizzarla , Affidarla ad Associazioni Private nn profit che hanno i requisiti idonei. Ci vuole ben poco per Rivalorizzare la Riserva ..per quanto agli amministratori Provinciali VERGOGNATEVI!!!!

  • Dato che "l'osservazione è il migliore strumento per apprendere" inviate questo documento al ministero dell'ambiente sperando che i responsabili di questo sconcio paghino perchè il nostro territorio paga a caro prezzo il fatto di essere aministrato in questo modo.
    Ringrazio il signor Morici per averci fornito questo documento.
    Francesco

  • In riferimento all'articolo e alle immagini trasmesse, ritengo che nella RNO e SIC "Foce del Fiume Belice", lo scandalo non sta nel fatto che non vengono rimossi i rami (motivi di buona gestione volta al raggiungimento dei fini istituzionali di una riserva naturale impongono che rimangano sul posto)che cadono dagli alberi, ma nel fatto che l'ARTA Sicilia (Servizi 5, 4 e CRPPN)continua ancora a concedere:
    1)- al ristorante "La Pineta" di occupare l'arenile dove potrebbe nidificare il Fratino (scacciato dalla struttura e dai cani);
    2)- ai gestori dei nuovi alberghi (costruiti senza Valutazione d'impatto e d'incidenza)di invadere lo stesso arenile;
    3)- alla provincia di Trapani di gestire la riserva naturale.
    A queste condizioni, mettendo da parte le ipocrisie, gli accomodamenti (in natura valgono ben altri equilibri), i compromessi (spesso utili agli esseri umani)bisogna stabilire, una volta e per sempre, se la Foce del Belice deve essere una vera riserva naturale o un'area da lasciare alla libera fruizione del pubblico. Non v'è dubbio che l'area merita il massimo rispetto e protezione, ma se i siciliani non hanno ancora capito l'importanza della conservazione naturale che altro rimane da fare? Danneggiare le aree naturali protette e le specie animali e vegetali,dal mese d'agosto del 2011,anche in Italia è reato, ma la questione va risolta presso i competenti Uffici regionali.

  • Riguardo al signor Giuseppe, forse confonde una riserva con un giardino pubblico. E' proprio l'ignoranza di non sapere, spero una dotta ignoranza, che nuove piante, tagli, interventi che reclama, non sono permessi nè dal regolamento nè dalle più elementari norme a tutela della conservazione di un'area protetta. E come potrebbe gestire le spese di personale, di mezzi, di acquisti strumenti (scarpe, forbici, carburante etc...) un'Associazione non profit? Vergognarci? Non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo. Buona Pasqua a tutti e a Pasquetta... non accendete fuochi nella Riserva.Insieme possiamo organizzare giornate per aiutarci a gestire.

  • Il Giornale di Sicilia del 1 aprile 2012 definisce le passerelle di legno che arrivano fino al mare come "non propriamente efficienti in alcuni tratti". Cos'è? Un pesce d'aprile? E' difficile parlare di responsabilità e di proposte se la realtà non viene descritta per quella che è. Per carità, magari mi sbaglio perché mi faccio "condizionare" troppo dalle cose che vedo...
    Adesso però pensiamo alle feste. Buona Pasqua a tutti.

  • Ricordo quando lessi in Consiglio Comunale la relazione, non ricordo se di Italia Nostra o del WWF, che esaltava la bellezza e l’unicità della zona così ben descritta dalla rivista “Mondosommerso” tra le volgari risate dei presenti che mi accusavano di bloccare il decollo economico del territorio per difendere uno “scravacchio”, cioè il coleottero unico al mondo che vive tra le dune. Le dune allora erano imponenti e venivano sistematicamente devastate dai preleva tori di sabbia che agivano indisturbati nonostante le mie denunce alle autorità che si dichiaravano incompetenti e rinviavano, come in una partita di ping pong, ad altri la soluzione del problema. Così ho impedito che il progetto “Selinunte marina”, che prevedeva costruzioni a 20 metri dal mare, venisse realizzato, come ho impedito che l’albergo “Paradise beach” fosse costruito al di qua della linea ferrata, sull’arenile.

  • Signor Fiorentino, lei è stato molto furbo ad eludere alcuni aspetti del servizio. L'area, secondo lei, allo stato attuale è fruibile da bambini o da diversamente abili? Considerato il numero di custodi afferenti all'area, ci sono "avvistamenti" e quindi denunce relative a persone specifiche che hanno vandalizzato l'area? Lo chiedo perchè è assurdo pagare dei custodi che non riescono a scoprire e denunciare gli autori di gesti talmente eclatanti! La prego, mi risponda!

  • Penso che il signor Giuseppe abbia ragione,questa è la prova di cosa produce la politica. La gestione delle 3 riserve della nostra provincia sono in mano all'assessorato provinciale territorio e ambiente, da non dimenticare inoltre che la provincia gestisce anche la zona di preriserva decidendo sulle richieste di autorizzazioni riguardo lavori di manutenzione, ripristino ,ristrutturazioni e anche "nuove costruzioni" che il regolamento della riserva impone ai proprietari di immobili ricadenti in quella parte del territorio.Proprio questo controllo è quello che piu' interessa ad un ente gestito dalla politica, caro Signor Giuseppe ci possiamo rassegnare al fatto che le riserve non saranno mai date in gestione a enti piu' idonei nel gestirle ,(wwf,legambiente,forestale) la politica lotta per mantere i propri strumenti di "potere clientelare" con i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti, il sistema Italia è proprio e la nostra bella provincia ne fa parte...
    Buona Pasqua

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Egidio Morici