Rimane indelebile la memoria di un evento musicale che condusse innanzi al Tempio E di Selinunte il gotha della produzione artistica italiana che cantò per l’obiettivo di pubblicizzare i templi greci selinuntini nel mondo e vi riuscì.
Giovane vent’enne, fra i fondatori di RCV Radio Castelvetrano, batterista e cantante del gruppo musicale Società per Azioni, ebbi l’opportunità di curare la direzione artistica ed organizzativa del Disco Mare nelle sue tre edizioni siciliane, per spirito di amicizia collaborativa con gli organizzatori romani della manifestazione Tony Ruggero e Gianni Naso (dj molto in voga di quegli anni), quest’ultimo molto amico di Claudio Cecchetto.
La prima edizione nell’estate del 1977 rappresentò una fatica organizzativa immane affrontata in maniera piuttosto “artigianale” dalla passione di tutti i giovani che collaboravano con RCV ai quali era stata da me consegnata una fascia da braccio con su scritto “servizio d’ordine”.
Grazie a questi storici volontari della radio privata, evitammo che alcune migliaia di persone del pubblico non pagante (la manifestazione era sponsorizzata dalla Provincia di Trapani) si arrampicasse sulle colonne greco-doriche del nostro tempio che divenne il tempio della musica per una serata indimenticabile.
L’intero spettacolo fu ripreso e ritrasmesso in differita dalle telecamere di RAI 1 e parteciparono numerose maestranze castelvetranesi, compresi un folto numero di teenagers che furono da me selezionati nel famoso locale di Marinella chiamato “La Giara”, che fu anche il nostro rifugio di giovani appassionati di musica e radio.
Le riprese televisive non si limitarono ad immortalare l’esibizione sul palco del tempio, ma vennero fatte delle riprese che oggi si chiamerebbero “video clip”, che ebbero come palcoscenico naturale il Baglio Florio e varie location all’interno del parco archeologico.
Tutto lo spettacolo musicale e le video clip andarono in onda in prima serata su RAI 1 e sulle reti televisive di vari paesi come Spagna, Portogallo, Venezuela, America Latina e persino in Messico.
Il ritorno in termini di immagine è stato enormemente interessante.
L’anno successivo, la nuova edizione del Disco Mare del 1978, superò il successo della prima portando un pubblico di oltre 40.000 persone ai piedi del tempio E di Selinunte.
Anche questa volta l’evento musicale e la diffusione televisiva in Euro visione fece vincere l’immagine dei templi di Selinunte che non erano conosciuti abbastanza nel mondo, ove l’icona della Valle di Agrigento era vincente nell’immaginario collettivo.
La terza edizione del Disco Mare si svolse a Castellammare del Golfo per indisponibilità della intellighenzia dei castelvetranesi più borghesucci che mi contestarono per proteggere il luogo sacro dalle note musicali. Solo tragedie greche per quel sito, ma quelle erano già ad appannaggio della più famosa Valle dei Templi di Agrigento che, una volta che i “bacchettoni” di Selinunte rinunciavano alla musica, la ebbero davvero vinta e Selinunte ritornò nell’oblio.
Gli altri sassolini dalle scarpe in una prossima puntata. Franco Messina
Io c’ero. E’ stata una bolgia infernale:gente che penetrava nello spiazzo attraverso la recinzione di filo spinato. Altri che spostavano i massi piu’ leggeri per favorire una visione del palco meno laterale, altri ancora che litigavano per i posti a sedere, alcuni che, entrati prima senza pagare,naturalmente, occupavano intere file di sedie perche’ in attesa di parenti ed amici; grida, confusione un caos totale. Il servizio d’ordine non c’era e se c’era non era adeguato alla maleducazione dei convenuti, Il tempio E fungeva da palcoscenico e non era sicuramente una cornice adeguata, per la coscia di Amanda Lear che comparve da dietro il tamburo di colonna,al momento della sua esibizione.Uno spettacolo brutto, mortificante per un luogo davvero speciale dove si dovrebbe entrare in punta di piedi. Se e’ questo che si rimpiange….siamo veramente messi mooooolto male!
mi sembra di capire che fù possibile organizzare il tutto visto che non c’erano le dune. Oggi sarebbe possibile organizzare qualcosa di simile?
C’ero anch’io; gran bella festa; una delle pochissime occasioni per sentire della buona musica, per noi ventenni spiantati e perennemente senza una lira in tasca. Mi ricordo, però, anche cosa rimase il giorno dopo tra le pietre dei templi della collina orientale. Neanche i Cartaginesi avevano osato tanto (in fin dei conti era un luogo sacro anche per loro). Poi vennero le dune (forse anche per quello…)
anch’io c’ero da mazara del vallo con il mio nuovo bravo arancione e con il mio amico enzo, abbiamo nascosto il motorino sotto i rami di ulivo
… io non c’ero visti i miei attuali 24 anni ma avrei voluto tanto esserci, perchè è inammissibile che in un palcoscenico naturale che ci invidia tutto il mondo non si possono fare più queste grandi feste… ad Agrigento perchè si possono fare? Chi sono gli stupidi che non sanno valorizzare il territorio? Gli agrigentini o noi castelvetranesi??????? Io mi auguro che si ritornerà almeno a questi livelli per Selinunte! Confido nella prossima legislatura anche se la politica fino ad ora non ha saputo fare niente…
Mio padre compro’ i biglietti per tutta la nostra famiglia,i posti numerati per l’ingresso previsto qualche ora prima della serata.
La sorpresa?
I nostri posti erano gia’ occupati da persone che si trovavano li’ dal primo pomeriggio,chi erano?
Tutti parenti dei signori che amministravano la citta’,tante furono le situazioni di pericolo,dal momento in cui aprirono i cancelli e poi prima dello spettacolo.
Mio padre chiese l’intervento dei carabinieri per il diritto dei posti pagati,sapete come ando’a finire?
Anziche’ chiedere ai signori amministratori di liberare i posti ci rimborsarono i soldi dei biglietti e ci chiesero di assistere ugualmente allo spettacolo gratis,naturalmente per evitare che mio padre uscisse fuori il caso vergognoso,proprio allora capii il valore di mio padre come uomo e cosa effettivamente fosse la politica.
Dimenticavo,mio padre non accetto’ di vedere lo spettacolo gratis ed ebbe il coraggio di urlare “Vergogna” contro chi allora mostro’ tanto potere.
Su quello che fu visto e ripreso in televisione,mai fu data notizia di questi gravi casi.
Evviva la nostra Sicilia!
Con una più fattiva, obiettiva, esperta e consapevole organizzazione, non gestita da amministratori o impiegati comunali nominati solo per fare straordinario ma allo stesso tempo non attrezzati per eventi di questo genere perchè inesperti e non “della materia”, si potrebbero far rinascere eventi di questo genere, anche nella locazione di cui si parla.
In questo modo tanti inconvenienti come ci racconta Gaspare Pompei non si verificherebbero di certo e la sicurezza dei presenti sarebbe senza dubbio più cautelata.
Sicuramente, come in moltissime delle iniziative del tempo, alcune cose non funzionarono, ma ritengo che con le dovute accortezze e nel rispetto dei luoghi, si potrebbero organizzare eventi di grande spessore E DI GRANDE RITORNO economico e pubblicitario per le nostre comunità.
Devo dire che anche io in piccolo ho tentato di dare voce e visibilità al.nostro territorio, ricordo l’organizzazione dell Sikania Cup di beach volley con riprese dell’allora tele + ora alt e la cartolina del posto che ci ospitava (un minuti circa) , la stessa.cosa su rai 3 e televisioni regionali e testate giornalistiche della carta stampata molto presenti. Ma ricordo anche la diffidenza di molti amministratori locali ciechi e poco attenti.
Tanto.si può e deve fare se non vogliamo ritrovarci come con una casa vecchia e cadente con soprammobili solo. Spolverare
Solo da spolverare.
Ci sono persone che tanto vogliono fare come ce ne erano in quei tempi, con giusto accorgimenti e senso di responsabilità e rispetto della storia e dell’ambiente si può riuscire a tirare fuori qualcosa bi buono e bello.
Ci sono persone che hanno idee e voglia.di dare.qualcosa al territorio come lo furono quelle persone che diedero vita al disco mare a selinunte, basta essere più accorti e organizzati. Basta non fare entrare la politica che deve servire solo per i servizi.
Io c’ero e confermo che fu un caos totale.
io ero li quella sera sul palco come tineger, selezionato alla giara di selinunte, dove io e un mio amico trasmettavamo musica per radio stereo belice di partanna, avevo 18 anni e fu una serata indimenticabile il rigordo e sempre vivo nella mia mente.
Nonostante i commenti impietosi ed ingenerosi, tengo a ribadire che, nonostante la disorganizzazione degli eventi e la confusione dovuta alla scarsa considerazione dei responsabili istituzionali che non diedero alcun aiuto all’iniziativa giovanile del Disco Mare, sono ancora oggi convinto che meglio quella sentita autentica confusa voglia di fare dell’epoca che il nulla di oggi.
Franco Messina
Io cero e sono stato presente a tutti gli eventi sia quelli della giara che le serate ai tempi e posso dire che più del disastro si ha avuto una visibilità enorme e quindi da fare i complimenti agli organizzatori!!!!
A ricordo che hai tempi hanno ordinato le statuette di bronzo dell’Efebo
a mio zio Francesco Cusumano e se non ricordo male è stato l’avvocato Miceli dandole in regalo ai cantanti.