È capitato a Castelvetrano dove, nell’aula magna del liceo classico del preside Francesco Fiordaliso, sabato scorso si è fatto il punto su condizioni e potenzialità della riserva della Foce del fiume Belice.
L’aver portato gli studenti a visitare la riserva, insieme a due accompagnatori d’eccezione, il biologo Antonino Barbera ed il naturalista Enzo Sciabica, ha fatto scaturire un ottimo studio da parte dei ragazzi del liceo classico e delle scienze umane, fatto di foto e di interessanti valutazioni statistiche su come vedono la riserva i cittadini castelvetranesi.
Una ricerca di indubitabile valore fatta da studenti e illustrata da studenti (coadiuvati da preparati insegnanti).
Dalla conferenza sono emerse luci ed ombre sulle tante facce della riserva, a cominciare dalle peculiarità naturali e biotiche, descritte con competenza ed entusiasmo dal biologo Antonino Barbera e da altri studiosi, fino alle scelte sconsiderate operate da una politica miope, descritte in modo molto chiaro dal naturalista Enzo Sciabica.
Nata come riserva naturale integrale (RNI) nel 1984, fu trasformata tre anni dopo in riserva naturale orientata (RNO). La differenza – spiega Sciabica – è che in quella integrale vengono ammessi esclusivamente interventi di carattere scientifico, mentre in quella orientata possono essere fatti interventi di tipo agro-silvo-pastorali. Ma in Sicilia il concetto di RNO è un po’ vago e il più delle volte viene scambiata con un area per lo sviluppo agro turistico. Ciò è molto grave – continua Sciabica – per salvarla bisognerebbe ritrasformarla in riserva integrale.
Non esistono. Si tratta in realtà, come sottolinea lo stesso Sciabica, dei clienti degli alberghi retrodunali, che tra l’altro sarebbero stati costruiti “senza effettuare la valutazione d’incidenza ambientale come impone la Comunità Europea”.
Certo, non è l’unica riserva mal gestita nell’isola, anche se qualche anno fa il WWF Italia aveva riconosciuto la Sicilia tra le regioni che gestivano meglio il patrimonio naturale.
Non è vero! Si tratta di semplice propaganda – osserva Sciabica – e se oggi ci sono responsabilità grosse sullo stato di abbandono di questo patrimonio, forse non è tanto tra i politici che bisogna ricercarle, che poco sanno di sviluppo sostenibile e biodiversità. La colpa è di certi dirigenti degli uffici preposti ed essenzialmente degli ambientalisti che, sempre più spesso, tendono ad assoggettare al mercato una cosa così importante come la tutela dell’ambiente<.>
Anche Bruno Massa, esperto zoologo dell’università di Palermo, non concorda con questo imperativo categorico dettato dal mercato: “La natura non ha un prezzo. Se la tutela può avere delle ricadute economiche, bene. Ma se queste non ci possono essere, non bisogna strapparsi i capelli. Perché in ogni caso la tutela della biodiversità è già un ritorno che noi oggi non possiamo apprezzare, ma che apprezzeremo domani”.
Insomma, il fatto che la riserva sia da tempo ostaggio di una trascuratezza senza pari è un dato su cui concordano tutti. L’unica eccezione (c’era da aspettarselo) non poteva che provenire dalla Provincia di Trapani, attuale ente gestore. Al convegno, infatti, il direttore delle riserve Roberto Fiorentino non sembra aver gradito molto il lavoro fatto dai ragazzi. Sarà stato per via di quella foto che mostra i rifiuti all’interno della riserva, abbandonati dai bagnanti. Il suo appunto è curioso: “A parte quel mucchietto di spazzatura, nel servizio non è che si veda poi tutto questo degrado di cui si parla anche sulla stampa. Poi, non è detto che quei rifiuti siano stati lasciati dai bagnanti, perché potrebbero provenire anche da una scampagnata. Attenzione – aggiunge Fiorentino – cu unn’è vistu e unn’è pigghiatu, un po’ gghiri carceratu”.
E sugli alberghi? Il punto di vista del dipendente della Provincia è chiaro: “Abbiamo dato la possibilità agli albergatori di avere un posto al sole (permettendo l’installazione di ombrelloni in pianta stabile dentro la riserva, ndr). Anche perché i turisti sono persone che vengono a Castelvetrano dalla Francia, dalla Germania, dal nord Italia e lasciano dei soldi”.
In che direzione andranno allora le prossime scelte di una società ubbidiente al mercato?
Visto che quest’anno, a poche settimane dalla chiusura, l’Ars ha approvato un articolo che dà la possibilità ai comuni di gestire le riserve, secondo Fiorentino “sarebbe bene lavorare insieme per la realizzazione del piano di utilizzo, in modo da sfruttare tutte quelle iniziative che la legge 98/81 ci darebbe la possibilità di avere: ricreazione, ricezione, cavalli, equitazione, maneggio e tutte quelle attività compatibili con l’ambiente”.
Mancano solo le gare di motocross sulle dune. Ma quelle sono compatibili solo con la mancanza di controlli.
L’amministrazione comunale però al momento ha altro a cui pensare (tipo il debito Saiseb da 3 milioni di euro), anche se promette investimenti nei prossimi anni. Coi soldi dell’Europa, ovviamente.
Egidio Morici
www.500firme.it
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@ Egidio Morici: faccio notare che il naturalista Davide Castelli, unico studioso con il Dott Vittorio Aliquò a censire la fauna carabidologica delle foci del Belice, ha illustrato la valenza scientifica della fauna entomologica della RNO. Cerchi di informare correttamente ed onestamente su quanto riferisce.
Gentile professor Castelli, il mio articolo non ha la pretesa di rappresentare una sintesi di tutti gli apporti (scientifici e non) forniti nella conferenza di sabato scorso. Si tratta semplicemente di alcuni spunti che ho ritenuto opportuno inserire per dare un'idea della distanza che c'è tra l'approccio scientifico e quello politico, rispetto alla tutela della riserva.
Mi dispiace molto se il mio modo di informare sia apparso ai suoi occhi scorretto e disonesto.
Cerco di fare del mio meglio. Senza padroni.
ma che fine ha fatto lo scarabeo selinuntino,inteso scravacchiu?
@ gentilissima signorina Anna: l'informazione truccata degli organizzatori di questa pantomima tragicomicA le hanno impedito di conoscere che un tal Davide Castelli, che da più di vent'anni studia la fauna entomologica delle Foci del Belice, ha illustrato la situazione attuale della fauna entomologica, proiettando un power point con le foto del famoso Thorectes marginatus. Tutto era lerò preparato per celebrare lil delirio vanaglorioso di alcuni signori e tutti gli altri erano stati chiamati per contemplare ed ascoltare cavolate politiche su leggi e leggine( levaticci tu chi mi ci mettu iu). Scienza ed entomologia non interessavano nessuno, o quasi, ed il mio intervento è stato addirittura tenuto debitamente nascosto, così come quello del La Rosa. Lu scravacchiu, come lo chiama lei, lo hanno fatto estinguere, non esiste più...... Vogliono solo lottizzare la riserva. Sono degli emeriti lazzaroni!
@ Egidio Morici: Lei aveva il dovere di riportare almeno il nome dei naturalisti invitati. Invece ha celebrato la pantomima, offendendo la dignitá professionale del sottoscritto e di quanti sono passati sotto la censura del politbureau. Dovrebbe vergognarsi!
Professor Castelli, ho già tentato di spiegare nel mio precedente commento il senso del mio articolo. Evidentemente lei non lo condivide.
Apprezzo però molto la sua schiettezza. Lei è un tipo combattivo. Ho l'impressione che l'acredine che traspare dai suoi commenti sia la naturale conseguenza di un mondo che ha affidato alla politica, all'incuria e al mercato il suo delicatissimo e variegato oggetto di studio.
So bene quanto possa essere difficile accettare di dipendere dalle scelte di personaggi senza spessore, messi lì da politici interessati solo alle poltrone.
Professore, non ho nessuna difficoltà ad incontrarla. Potremmo realizzare anche una breve sintesi video sul suo punto di vista che, in quanto anti-establishment, mi intriga particolarmente.
Questa è la mia mail: e.morici@alice.it
Egidio Morici
Dovremmo essere tutti grati al signor Morici che con coraggio evidenzia queste problematiche, colgo l'occasione per dare una notizia da scoop giornalistico.
In zona da pre riserva lungo la strada asfaltata che porta a casello 11 si vede una grande casa in costruzione con scritto "ampliamento magazzino agricolo e cambio destinazione d'uso". Si puo' realmente cambiare destinazione d'uso in aree di salvaguardia ambientale? gli enti preposti cosa avranno autorizzato in zona di preriserva dove ad oggi manca un piano di utilizzo? penso proprio che potevano solo limitarsi ad autorizzare solo un edificio a fini agricoli. E se alla fine questa grande costruzione sarà di fatto una villa residenziale si avrà realmente contribuito ad un reale sviluppo dell'area protetta?? invito ad una profonda riflessione...
saluti
Peppe
Caro Peppe, non ci conosciamo, sento però che, come me, oltre ad amare la natura e tutto ciò che può destare l'attenzione e la curiosità del naturalista, trova pure il tempo di leggere finanche leggi, leggine e regolamenti che garantiscono la sopravvivenza dei resti del nostro patrimonio naturale. Incontriamoci (la mia Email è: marmaronetta @tiscali.it) perchè assieme possiamo fare emergere meglio le disfunzioni, tipo quella che ha, con cognizione di causa, illustrato nel commento delle 13,54. Complimenti al sig. Morici per la vignetta e un grazie di cuore per tutto quello che sta facendo per la Riserva del Belice.
se questa notizia di Giuseppe è vera sa dell'incredibile, quindi si autorizzano la costruzione di magazzini agricoli pagando tasse di concessione edilizia a parametro zero sfruttando le agevolazioni per imprese agricole per poi godersi ville residenziali all'interno dell'area protetta, in questo modo si opprime l'economia agricolq, si violenta l'ambiente e si violano le regole.
altro che riflessione qui ci si deve attivare a denunziare queste cose
saluti
sandro
Peppe praticamente ha scoperto un altro caso Isola Lunga dello Stagnone di Marsala, altra R.N.O. gestita dalla provincia di Trapani, dove tutti i dipendenti pubblici preposti alle concessioni delle licenze e i componenti del Consiglio provinciale scientifico delle riserve sono stati assolti perchè, nel rilascio delle licenze stesse o nell'esprimere i pareri, hanno agito in buona fede. Il processo continua nei confronti dei richiedenti delle licenze. Su questa pagina vorrei discutere di queste cose e, quindi, del vero stato di tutela che viene garantito al patrimonio naturale della provincia di Trapani, con particolare riferimento alla Foce e alle Dune del Belice. Il gestore della pagina, persona molto democratica e tollerante dovrebbe, però, adottare qualche provvedimento per chi va o induce ad andare fuori tema. Grazie.