bruzzone criminologaIl suo discorso ha tenuto i presenti atterriti, le sue parole hanno scosso gli animi di chi stamattina ha deciso di partecipare alla conferenza presso l’istituto G.B. Ferrigno di Castelvetrano che aveva per tema principale il “femminicidio”.

“Fragilità il tuo nome è donna” ha lasciato tutti con l’amaro in bocca di fronte ad una verità troppo scomoda e spesso troppo sottovalutata, lei è Roberta Bruzzone, nota psicologa e criminologa, i dati da lei stessa riportati hanno raggelato il sangue di coloro che ascoltavano e chiaramente hanno palesato una società malata e sbagliata, una realtà che vive nel disagio e nella beffa, la Bruzzone infatti, oltre a sottolineare la piaga del femminicidio, ha condannato le istituzioni, perchè nonostante l’ottimo lavoro di legislazione fatto fino ad oggi, con l’introduzione nel nostro codice penale del fenomeno dello stalking, purtroppo ancora non riesce a captare il vero segnale di pericolo che si presenta ancor prima delle migliaia di denucie che spesso sono inutili al perseguimento di questi abberranti crimini.

“Viviamo in guerra” ha affermato la psicologa una guerra che continuiamo a perdere ogni giorno scontrandoci con il poco attivismo delle istituzioni ad una piaga che sta distruggendo la vita di donne che pensavano che qualcosa potesse cambiare.

Sono quasi 2200 le donne assassinate nel nostro Paese dal 2000 ad oggi. Una vera e propria strage di genere: 2200 donne che non sono più tra noi semplicemente perché il loro cammino ha incrociato quello dei loro carnefici ma purtroppo non hanno saputo riconoscerli o liberarsene in tempo utile.

Secondo le Nazioni Unite, in Italia il femminicidio è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 40 anni. Si tratta di omicidi commessi con un’enorme brutalità. Ma la maggioranza di questi casi non sono soltanto prevedibili, ma anche prevenibili

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Roberta Bruzzone

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