Alla Lega Navale di Sciacca, in uno scenario incantevole, caratterizzato da suoni ed immagini di mare si è esibito Roberto Soldatini, il musicista marinaio.

Manifestazione voluta e curata dal prof. Gaspare Agate, Presidente del collegio dei probi viri di detta sezione e docente del liceo classico “G. Pantaleo” di Castelvetrano

Roberto Soldatini, il direttore d’orchestra, compositore e violoncellista ha scelto di vivere in barca a vela facendola diventare la sua casa, un Moody 44 (barca a vela di 14 metri, molto pregiata, dove il Maestro custodisce il suo violoncello Stradivari, come in un guscio itinerante e che suona in un tutt’uno musica e mare).

Roberto Soldatini

Una scelta di vita diventata un racconto, in cui si uniscono musica e navigazione, infatti lui passa sei mesi all’anno ormeggiato a Borgo Marinari, sotto al Castel dell’Ovo, a Napoli e sei mesi in navigazione solitaria per i mari del mediterraneo.

La sua svolta controcorrente è diventata il racconto di un incantevole itinerario tra le isole greche, alla ricerca di un nuovo modo di vivere le proprie passioni, racconti pubblicati con il titolo: Andar per le Isole: diario, riflessioni, indicazioni utili di un navigatore solitario, dalla casa editrice Mursia.

La sua avventura continua per i mari del mediterraneo e la narra nel libro “La Musica del Mare”, pubblicato dalla casa editrice Nutrimenti e già andato esaurito per la seconda volta ed attualmente in corso di ristampa, qui i capitoli hanno titoli ricavati da un’opera lirica.

Lo scorso 6 Aprile è uscito il suo nuovo libro “Sinfonie Mediterranee”, edizione Nutrimenti, che il maestro a presentato alla presenza di un nutrito pubblico nello scenario della base nautica della lega navale di Sciacca.

Come nel libro precedente, l’indice dei capitoli finge un’esecuzione musicale. Ogni capitolo corrisponde a un tempo di una sinfonia, e ne prende il nome. Otto sinfonie, da Mozart a Liszt, tutte vere. Eccetto una. Ecco un esempio di musica in parole tratto dal suo libro “Sinfonie mediterranee”, ed Nutrimenti:

Roberto Soldatini 2“Suonare sul ‘tetto dell’Adriatico’, con questo silenzio, con questa vastità, libera l’anima. La fa volare da questa altezza verso l’infinito. Apre dei canali che sembra siano stati chiusi fino ad ora. E io ritrovo l’armonia. Il suono di Stradi è come se sciogliesse qualsiasi barriera. Del resto il legno è vivo, e qui ritorna a far parte della natura.
Ma quello che sta per accadere ha ancora più dell’incredibile. Sto suonando ormai da una ventina di minuti, il sole si sta immergendo in mare, e quando eseguo Il Cigno di Saint-Saëns vedo arrivare un branco di delfini verso di me. Poi cominciano a saltare. Fanno dei salti altissimi, proprio sotto a dove sto suonando, molto vicini alla scogliera.

Così vicini che stento a credere a quel che vedo. E mi piace pensare che siano stati attratti dalla mia musica, come nella mitologia greca. Ecco, lo dicevo, tornare a far parte della natura, dell’universo, del tutto.
In un momento come questo potrei anche essere felice di morire”.

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