Senza energia elettrica da due settimane. L’incendio che lo scorso 29 settembre ha distrutto il campo migranti nell’ex Calcestruzzi Selinunte di Castelvetrano ha danneggiato fili e un accumulatore di corrente dell’Enel che si trova vicino al campo, proprio sulla strada provinciale 56 nel territorio di Castelvetrano. Le fiamme hanno mandato in tilt l’impianto che alimenta alcuni magazzini rurali della zona e case di campagne. Tra i proprietari c’è Giovanni Indelicato che già dall’indomani del rogo ha denunciato all’Enel la mancanza di fornitura dell’energia elettrica. «Mi hanno riferito che non possono intervenire sul palo danneggiato perché ci sono i cumuli di rifiuti accatastati», ha detto Indelicato.
Proprio davanti l’ingresso dell’ex Calcestruzzi che si affaccia sulla strada provinciale i migranti hanno creato un vasto cumulo di rifiuti che nessuno, al momento, ha tolto. Per i proprietari terrieri della zona rimane il disagio di non avere più energia elettrica: «Non è possibile alimentare i motori per i pozzi e neanche abitare le nostre case» dice Indelicato. Intanto, dopo l’incendio, nell’ex “Calcestruzzi Selinunte” sono tornati i migranti a occuparlo.