Rosario Vasile, 22 anni, di Castelvetrano è allievo al secondo anno dell’Accademia navale di Livorno. Ha frequentato il Liceo Scientifico “Michele Cipolla” ed è il primo di quattro figli. C’era anche lui a bordo dell’Amerigo Vespucci quando, la scorsa estate, la nave-scuola più antica della Marina Militare è passata davanti Marinella di Selinunte.

Che effetto gli ha fatto passare davanti la “sua” Selinunte?

«È stata una tra le emozioni più belle: navigare vicino le coste siciliane, davanti a Palermo, ma soprattutto nella tratta da Marsala a Selinunte. Rendere omaggio al mio luogo di origine a bordo del Vespucci mi ha fatto sentire ancora più orgoglioso di servire il mio Paese indossando l’uniforme della Marina Militare. La campagna d’istruzione sul Vespucci, svolta la scorsa estate, è stata sicuramente un entusiasmante e importante traguardo, atteso e desiderato da noi allievi, al termine del periodo di formazione a terra in Accademia Navale. Si è trattato di un’esperienza unica nel suo genere che ha permesso, nonostante il difficile periodo, di continuare comunque il nostro iter addestrativo. Nel corso della campagna d’istruzione abbiamo infatti navigato per due mesi in prossimità delle coste delle coste italiane mostrando fieri il tricolore e trasmettendo al Paese, colpito dalla pandemia, un messaggio di unità nazionale».

Dagli studi dell’Istituto superiore all’Accademia. Cosa è successo nella sua vita?

«Sono sempre stato appassionato di materie scientifiche e, quindi, terminate le scuole medie ho frequentato il Liceo Scientifico. Già da adolescente coltivavo il sogno di indossare in futuro l’uniforme della Marina Militare e, proprio durante gli anni del Liceo, ho avuto la fortuna di frequentare un corso velico organizzato nel periodo estivo proprio presso l’Accademia Navale. È stato durante quei 10 giorni a Livorno che ho deciso quale sarebbe stato il mio destino all’interno della Forza Armata. Sono rimasto molto colpito dall’ambiente dell’istituto di Formazione della Marina e, anche se allora avevo solo 15 anni, avevo già capito che era quella la strada da percorrere. Terminati gli studi superiori ho subito presentato domanda per l’ammissione in Accademia Navale, con il desiderio di entrare nel corpo del Genio Navale, in modo da coniugare la carriera militare con studi universitari in ambito ingegneristico. Oggi, a quasi due anni dall’ingresso in Accademia, posso dire di essere sempre più fiero della mia scelta».

Durante i mesi di studio in Accademia c’è stato mai un momento in cui si è pentito della scelta?

«La formazione in Accademia Navale è densa di soddisfazioni e di impegni. Le attività che vengono svolte oltre allo studio e alla frequenza universitaria sono numerose e intense ma altrettanto appaganti ed entusiasmanti. Non mi sono mai pentito della mia scelta anche se, all’inizio, devo ammettere, non è stato immediato adattarsi ai ritmi dell’Istituto. Con impegno quotidiano e con la giusta determinazione sono però riuscito a superare le difficoltà iniziali grazie, anche al fondamentale supporto dei miei compagni di corso, con i quali si è creato un legame unico, che ci unisce oggi e che sono sicuro che ci unirà per tutto il proseguo della nostra carriera, anche a bordo delle Unità Navali».

Nella sua famiglia c’è qualcuno che ha intrapreso la carriera in Marina?

«Nella mia famiglia non c’è nessuno che in passato ha intrapreso la carriera in Marina. Tuttavia, tutti i miei familiari mi hanno sempre sostenuto nella scelta intrapresa e sono fiero che continuino a farlo anche oggi».

Come si svolge la sua giornata in Accademia?

«Si tratta di una giornata molto varia, scandita da ritmi precisi, in cui si alternano periodi di lezioni universitarie, di studio, di attività sportive, militari e professionali. La sveglia è alle 6,25 e, già prima di colazione, ho la possibilità di praticare attività sportiva presso i numerosi impianti presenti in Accademia tra i quali una palestra, dei campi sportivi e una piscina. Alle 8,30 hanno inizio le lezioni universitarie, distinte in base al corpo di appartenenza di ciascuno di noi allievi. Si tratta di un percorso di eccellenza che, nel mio caso, mi porterà a conseguire una laurea magistrale in ingegneria navale. Nel primo pomeriggio si praticano attività sportive, quali canottaggio, atletica, tiro, equitazione, oltre che attività militari e professionali come la vela, il combattimento militare corpo a corpo e l’addestramento al tecnologico simulatore di manovra e plancia, che ti fa sentire realmente a bordo di una nave della Marina Militare. Lo studio prosegue nel tardo pomeriggio e anche dopo cena, periodo durante il quale posso usufruire di qualche momento di svago. La sera, alle 22,45, vado a letto stanco mi addormento soddisfatto di quanto fatto ed entusiasta di ciò che potrò fare il giorno dopo».

Quale è il suo sogno nel cassetto?

«Il mio sogno è, al termine del periodo di formazione in Accademia Navale e dopo aver conseguito la laurea magistrale, di essere impiegato a bordo delle navi della Marina Militare per poi poter ricoprire l’incarico di Direttore di macchina. Si tratta di un compito di grande responsabilità e che comporta costante impegno ed elevata preparazione professionale, che mi porterà, oltre a gestire del personale altamente qualificato, ad essere responsabile dell’efficienza di tutti i moderni impianti adibiti alla propulsione, alla produzione di energia elettrica e alla sicurezza di una nave da guerra».

(Le foto a corredo di questo servizio sono state scattate prima dell’entrata in vigore del DPCM con le indicazioni contro il contagio da pandemia)

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