Peppino venne ucciso quando aveva appena 30 anni. Rita morta suicida quando ne aveva 17, una settimana dopo la strage di via D’Amelio. Per fortuna, oggi i giovani possono mostrare apertamente le loro idee contro il sistema mafioso, grazie anche al processo di sensibilizzazione che è stato portato avanti negli ultimi decenni con estrema tenacia da parte delle famiglie, delle scuole e di tutte le associazioni antimafia attive nella nostra società.
Oggi, non viviamo certamente nel clima angosciante di omertà e paura in cui hanno “lottato” Peppino e Rita ma non bisogna arrestare il cammino verso una società libera da ogni forma di corruzione. Ricordare ancora oggi i loro nomi, all’interno delle nostre scuole, è “indispensabile”.
La preside Tania Barresi che ha invitato gli studenti ad un momento di riflessione in memoria di Rita e Peppino, ha esteso l’invito a tutte le istituzioni e le associazioni presenti sul territorio. E’ prevista la presenza di Umberto Santino, fondatore del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, Giovanni Impastato, fratello del giovane ucciso dalla mafia, Nadia Furnari, fondatrice e anima dell’Associazione Antimafie Rita Atria.
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Ricordo che la proposta dell'intitolazione è venuta da parte dei rappresentanti degli studenti in cosiglio d'istituto dell'anno scolastico 2013/2014 , quindi estendere l'invito anche a loro ritengo che sia il minimo, non tanto per ricevere meriti personali ma semplicemente per renderli partecipe di questo traguardo.