Salta gemellaggio studenti. Fiordaliso: “Castelvetrano fa paura”

Prestigioso liceo del nord Italia, rinuncia ad un gemellaggio con il Liceo “Pantaleo” di Castelvetrano.

Il dirigente scolastico, Francesco Fiordaliso, indignato, risponde, “Ancora una volta, pregiudizi infondati hanno la meglio. Castelvetrano evidentemente fa paura e non è considerato un territorio sicuro per la propria incolumità”. Tutto è partito da una proposta fatta dall’associazione Libera di Castelvetrano, direttamente al liceo “Giulio Casiraghi” di Cinisello Balsamo, per un gemellaggio di una settimana.

Un gruppo di studenti del nord, avrebbero alloggiato presso famiglie di studenti del liceo “Pantaleo” e viceversa. Scopo del progetto, era quello di uno scambio culturale e soprattutto di solidarietà all’azione educativa nel campo della legalità, intrapresa da anni dal preside Francesco Fiordaliso, attraverso convegni, manifestazioni e seminari con magistrati, familiari di “vittime della mafia”, associazioni antimafia e per la legalità.

Inizialmente, il liceo di Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, aveva accettato la proposta di Libera e successivamente con entusiasmo proposto il tutto al liceo castelvetranese. Ma quando tutto era già quasi pronto, il presidente del comitato genitori di del liceo lombardo, Alberto Campanelli, scrive una breve e scarna comunicazione al preside Fiordaliso, comunicando l’annullamento dell’attività programmata, essendo venuta meno la disponibilità del docente – accompagnatore.

Ma secondo quanto dichiara Francesco Fiordaliso, quella del liceo Casiraghi è solo una scusa, visto il clima intimidatorio che ultimamente si respira a Castelvetrano e non solo.

Il presidente del comitato dei genitori del liceo classico – scientifico – linguistico di Cinisello Balsamo, Alberto Campanelli, da un lato smentisce tale ipotesi, dall’altro dimostra di conoscere bene gli eventi malavitosi che nell’ultimo periodo hanno infangato Castelvetrano e lo stesso preside Fiordaliso.

Smentisco l’ipotesi di Fiordaliso – ha dichiarato telefonicamente Campanelli – visto che non abbiamo un accompagnatore per i nostri studenti – anche se ci rendiamo conto delle difficoltà nella quale il liceo “Pantaleo” e il territorio castelvetranese in generale opera, caratterizzato da continui soprusi e ricatti. Ho seguito in tv e tramite i giornali, – conclude Campanelli – gli arresti eseguiti nelle ultime settimane, come quello della sorella di Matteo Messina Denaro. Esprimiamo solidarietà a tutti quelli che vivono ed operano in territori cosi difficili. Faremo di tutto per venire in Sicilia prima possibile.

Ma resta fermo nelle sue posizioni il preside Francesco Fiordaliso, che dichiara:

Nell’immaginario collettivo della gente del nord, in questo caso del liceo “Casiraghi”, in Sicilia ci sono ancora situazioni di pericolo per chi la viene a visitare. Da una parte si lodano le iniziative contro le mafie, dall’altra parte si rimane a distanza, perché prevale la paura di essere coinvolti anche fisicamente.

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  • Per questo la lotta per la creazione di una "identità" di cultura e di onestà deve continuare! E il Preside Fiordaliso ne incarna il volto più vicino ai giovani e al loro bisogno concreto di futuro e di bellezza! Forza!

  • Anche io ho frequentato il liceo scientifico, tanti anni fa, a Cinisello Balsamo dove vive tutt 'ora la mia famiglia. Vivo a Castelvetrano dal 1980 e sono felice di averlo fatto. Amo questa città per tutto, soprattutto il mare!!!

  • in base alle dichiarazioni del signor Campanelli il quale giustifica l' impedimento oggettivo e momentaneo(asserendo che il gemellaggio è solo rinviato)
    i casi sono due: o il Campanelli non ha il coraggio di dire quello che pensa realmente, ovvero fiordaliso non perde occasione di fare la prima donna(basta notare che non interviene il preside del liceo di cinisello, ne' tantomeno risponde il presidente del comitato dei genitori di castelvetrano.......

  • Da 32 anni lavoro a Milano ed abito in un paesino dell'interland. Sono anni che ripeto che tutti i film e fiction di mafia (La Piovra, il Padrino, l'Ultimo Padrino. Palermo Milano solo andata, Palermo New York solo ritorno, Ultimo, Penultimo e Terzultimo e così via) generano timore nelle famiglie del Nord, che credono che in Sicilia vige soltanto quel modus operandi della criminalità organizzata. Credono unico quello specchio che si dà della Sicilia e del Sud. Agli occhi degli impauriti "Milanesi" appaiono terrificanti perfino i dibattiti e le iniziative antimafia. Hai voglia poi di fare pubblicità turistica e dire"Sicilia terra d'Arte, di sole, di mare e di buon cibo"... Si preferisce, per le vacanze con la famiglia, l'inquinata ma placida casereccia romagnola "truccata" vecchia Rimini. In tantissime parti del Mondo ci sta la Mafia: Giappone, Cina, Amarica, Francia, Spagna, Russia, Albania, Canadà, etc. ma non sono così fessi a farsi continua e incessante pubblicità lesiva da soli.

  • Libera, pur apprezzando il meritevole operando, non rappresenta l,identità culturale di castelvetrano bensì un suo cancro che come tale va curato e senza dubbio noi ci riusciremo. Basta vittimismo e sopratutto sudditanza di ogni genere esterofila. Cinisello??? Fortunati quei giovani sfuggiti all' immolazione del forzato soggiorno verso la ridente località del perfetto nord.

  • Oggi non so, ma fino a qualche anno fa, fra i banchi del classico vi erano numerosi studenti figli di mafiosi.
    Basta fare una breve indagine per risalire ai nominativi. Castelvetrano ancora non è pronta per un gemellaggio.
    C'è ancora molta pulizia da fare, molta!

  • La paura fa novanta. Che tristezza, mi dispiace per quelli del nord che hanno perso un'ottima occasione per conoscere il meraviglioso territorio castelvetranese e la sua gente, aperta e cordiale, felice di accogliere e promuovere le sue eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche presso quel visitatore che lascia a casa i pregiudizi. Tutti sanno che questa è casa della primula rossa, e allora??? I castelvetranesi mica vanno in giro con il giubbotto antiproiettile. Che colpa hanno? devono prenderlo loro? Ma che ci pensi lo Stato. Certo è che da fuori è facile dire no, non ci vado perchè ho paura. Anni fa avevo invitato amici romagnoli a Selinunte, mi hanno risposto: "e se ci sparano in autostrada???" . Almeno me l'hanno detto in faccia e.... da quella volta non ho più invitato nessuno. Se vogliono vedere la Sicilia che paghino l'albergo. Comunque, come dal film su menzionato, mi piace ricordare la frase "chi va a sud piange due volte, una quando arriva, l'altra quando parte". Mi dispiace preside, ma l'ignoranza è difficile da combattere.

  • Chi vi scrive é un romagnolo, miracolato del Nord: dal 1991, puntualmente tutti gli anni, a Pasqua, a Natale, quando posso, 'scendo' a Selinunte e 'frequento' Castelvetrano ... Ebbene ad oggi sono ancora vivo. Mai un proiettile, mai una minaccia, mai una intimidazione, mai un graffio nella macchina, mai un tentativo di scippo. Signor Alberto Campanelli, voglio credere nella sua buona fede e nel fatto che la causa del ritiro sia effettivamente da imputare alla mancanza di un accompagnatore per i vostri studenti. Però mi dispiace perché in questo modo ai giovani viene preclusa la possibilità di conoscere l'altra Sicilia, quella delle brave persone vittime loro malgrado di un sistema a cui ad oggi lo stato non é riuscite a far fronte DEFINITIVAMENTE.

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Francesca Capizzi