Lo festeggiamo ogni 14 febbraio. Almeno da 600 anni, dicono le fonti storiche. In Italia e in ogni parte del mondo. Un momento in cui gli innamorati si regalano qualcosa per sancire di nuovo il loro amore. Ma chi è San Valentino? E perché lo festeggiamo?
Buona parte della storia di San Valentino è un mistero. Si sa che da secoli febbraio è ritenuto il mese del romanticismo. Per antica tradizione pagana. Il mese della rinascita, quando l’inverno volge al termine e la terra si risveglia. Ma San Valentino è il nome di un personaggio storico. Ce ne sono almeno tre di santi con quel nome nella Chiesa Cattolica. Tutti e tre sono martiri.
Ma quello che festeggiamo è probabilmente quello cui nel 496 papa Gelasio I dedicò il 14 febbraio come festa personale. La festa degli innamorati. Con lo scopo, piuttosto frequente al tempo, di cristianizzare una festa pagana romana. Allora non era il santo dell’amore. Non in senso romantico. Quello è avvenuto con buona certezza circa un millennio dopo.
La festa dei ricercatori: “Ti ho a cuore”
Quest’anno anche i ricercatori cardiovascolari italiani, vogliono dire a ciascun ammalato che sogna un cuore nuovo: “Ti ho a cuore!”, ogni giorno. Lo diranno per la prima volta a Imola, dov’è nato il medico Antonio Maria Valsalva, uno dei padri delle cardioscienze. Per un giorno, i cardioscienziati si alzeranno dai banconi lucidi dei laboratori e usciranno dai corrido i lunghi dei reparti, alzeranno gli occhi dai microscopi e dai diafanoscopi, chiuderanno i fogli di calcolo e di scrittura, per dare vita alla Prima Giornata Italiana per la Ricerca Cardiovascolare.
Chi era Valentino? Un prete, un carcerato, un amante
La leggenda vuole che Valentino fosse un sacerdote vissuto durante il terzo secolo a Roma. In quel periodo l’imperatore Claudio II decise che la guerra non fosse affare da ammogliati e che i single – allora per la verità ancora ‘celibi’ – fossero più adatti alla guerra perché privi di legami. Risultato, abolì il matrimonio e i fidanzamenti per i ragazzi in età di leva. Un’idea che non piacque a Valentino, battagliero sacerdote cristiano, che si oppose e ne celebrò uno, un 14 febbraio. Claudio lo scoprì e lo condannò a morte.
Altre storie suggeriscono che Valentino potrebbe essere stato ucciso per aver tentato di aiutare i cristiani a fuggire carceri dalle romani, dove venivano picchiati e torturati. Un’altra ancora racconta di un Valentino imprigionato da giovane e che, innamoratosi della figlia del suo carceriere, le inviò un biglietto d’amore prima di essere condannato a morte: “Dal tuo Valentino”, espressione ancora in uso. Leggende che lo hanno reso uno dei santi più popolari nei secoli, soprattutto in Francia e Inghilterra
fonte. AGI
AUTORE. Redazione