Tutti la conosciamo come Lingua di Suocera o come Pianta Serpente, ma il suo nome originale è Sansevieria questo nome deriva sia dalla caratteristica forma della pianta, che sembra fatta di lingue che vanno verso l’alto, sia dal fatto che, pur volendo, è difficile eliminarla.
La sansevieria si adatta praticamente a qualsiasi ambiente, chiamata anche lingua di suocera è una pianta purifica-aria. Tenuta in casa, infatti, questa pianta è in grado di purificare l’aria da alcuni agenti inquinanti come la formaldeide, l’ossido di azoto e polveri sottili infatti spesso si preferisce tenerla in casa, anche in camera da letto, proprio per sfruttare le sue proprietà e avere un’aria più pura.
La sua temperatura ideale va tra i 10 e i 25 °C, ma non teme temperature diverse (a meno che non ci sia il gelo) e normalmente viene collocata in salotto perché la sua forma conferisce una certa eleganza all’ambiente, è opportuno posizionarla alla luce indiretta. L’ideale è vicino a una finestra.
Se invece decidete di tenerla all’esterno, dovete stare attenti a metterla in un posto dove non è esposta alla luce diretta del sole, l’assenza di luce, però potrebbe portare a un indebolimento della pianta che si manifesta con foglie di colore verde scuro.
La sansevieria non ha bisogno di troppa acqua, in estate, innaffiate solo quando il terriccio è molto secco e non versate troppa acqua, in autunno e in inverno, le innaffiature devono essere molto rare, limitate a quando il terriccio è secco o quando la pianta vi sembra un po’ rinsecchita. Un eccesso d’acqua può portare alla marcescenza delle radici e, di conseguenza, alla morte.
Le sue foglie spesse sono il luogo prediletto della cocciniglia farinosa. In caso di infestazione, dovrete agire al più presto,un classico rimedio è quello di diluire dell’olio di lino (circa 10ml) in un litro d’acqua e spruzzare il composto sulle foglie di sansevieria tramite un nebulizzatore.
Se questo metodo non funziona, potete ricorrere al sapone di Marsiglia, sciogliendone qualche scaglia in un litro d’acqua e spruzzando regolarmente il composto sulla pianta.

foto di Enzo Rippa (Wikipedia)