Si è svolto ieri sera il consiglio comunale aperto, convocato in maniera urgente per via delle proteste che hanno recentemente coinvolto la Sicilia. Da una parte i politici, dall’altra manifestanti e cittadini. Considerate che una seduta del genere è molto rara, credo sia la prima volta nel nostro paese, almeno negli ultimi 10 anni, che si decide di permettere ai cittadini di intervenire attivamente ad un consiglio comunale

Indovinate chi mancava all’appello? Gli aspiranti consiglieri comunali di Castelvetrano. Proprio loro, che tra meno di quattro mesi saranno in piena guerra di voti per “conquistare” una delle sedie del principale organo collegiale di Castelvetrano.

Dalla parte dei politici, erano presenti tutti gli attuali consiglieri comunali, gli assessori, il Sindaco, alcuni consiglieri ed assessori provinciali; era presente anche l’On. Toni Scilla, deputato della Regione Sicilia.

Dalla parte dei cittadini c’erano tutti i partecipanti attivi del PRESIDIO A29, i “padri di famiglia” che hanno bloccato negli scorsi giorni appunto lo svincolo A29 di Castelvetrano, figuratevi che c’era anche Martino Morsello, leader regionale del Movimento dei Forconi.

Insomma, la Sicilia vive un momento molto difficile, questo è un dato di fatto, altrimenti non ci sarebbe stata l’agitazione dei Tir e degli agricoltori, il Presidente del Consiglio Mario Monti non avrebbe incontrato d’urgenza Raffaele Lombardo e non ci sarebbe stata nemmeno la seduta urgente del Consiglio di Castelvetrano. La situazione è drammatica, la nostra isola è ad un passo dal fallimento, lo hanno capito tutti ad eccezione degli oltre 400 aspiranti consiglieri per le amministrative di maggio.

Scommettiamo che in tutti i loro incontri o comizi faranno più volte riferimento al profondo sentimento che li lega al nostro paese?

Perdonatemi quindi se arrivo alla considerazione che l’amore per Castelvetrano abbia un costo ben preciso, quello del gettone di presenza. Chi realmente tiene al nostro meraviglioso paese, non avrebbe perso l’occasione di partecipare alla seduta consiliare di ieri sera.

Penso che siano state cinque ore preziose e significative, i consiglieri comunali hanno dimostrato interesse nei confronti dei manifestanti e dei cittadini che hanno partecipato al dibattito. La reale conclusione dell’incontro è stata che bisogna portare la protesta all’interno dell’assemblea regionale, magari con un consiglio regionale aperto al pubblico per capire se possiamo una volta e per tutte ottenere i reali benifici del nostro “statuto speciale” previsto dalla Costituzione Italiana da oltre 60 anni però MAI realmente applicato.

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