Alle 20,32 di ieri, giovedì 9 febbraio, il cellulare della nostra presidente squilla, la voce amica e seria del Geometra Gaetano Giacalone, Responsabile dell’Ufficio Comunale di Protezione civile del comune di Mazara del Vallo, annuncia l’ennesimo sbarco di migranti, e dice con tono che non lascia spazio a fraintendimenti “Rosy entro 30 minuti devi essere operativa a S. Agostino.
Conosciamo il posto, si trova nel centro storico di Mazara del Vallo, altre volte ci siamo trovati in questa antica struttura già Casa del Fanciullo, e che attualmente viene utilizzata come centro di prima acco-glienza.
Capiamo che non c’è tempo da perdere, 30 minuti possono sembrare tanti, ma non lo sono se siamo lontani 26 Km dal luogo da raggiungere.
Allertiamo i volontari reperibili indossiamo le divise e La nostra Presidente Rosalia Milazzo alla guida dell’equipaggio composto da, Fanella Nicolò (lo scrivente) autista del mezzo di soccorso, D’Angelo Giuseppe, Fattori Enrico e Mannone Paolo, con la ambulanza di soccorso avanzato dell’Associazione Angeli Per la Vita di Castelvetrano, raggiunge in tempo utile il centro di prima accoglienza citato al momento dell’allertamento.
Li troviamo già all’opera i volontari della locale sezione dell’Associazione Vigili Del Fuoco in congedo, che stavano sistemando materassi e quant’altro potesse essere utile agli ennesimi disperati del mare in arri-vo.
Si tratta infatti di 41 persone, tutti uomini di età compresa dai 16 ai 54 anni, che partiti dalla Tunisia nonostante le condizioni del mare fossero proibitive si sono avventurati nell’ennesima traversata, inter-cettati dalla motovedetta della Guardia di Finanza a circa 8 miglia dalla costa, durante un servizio di per-lustrazione, venivano portati a terra, e condotti a S. Agostino ad opera della Guardia di Finanza stessa.
Il nostro compito è prestare il primo soccorso a questi migranti pertanto abbiamo coaudiuvato il medico dell’ASP preposto alle visite mediche antecedenti l’immigrazione, e accompagnato al pronto soccorso con la nostra ambulanza 5 migranti portatori di patologie che necessitavano di cure mediche urgenti.
Al pronto soccorso di Mazara del Vallo incontriamo lo sguardo rassicurante del Dott. Maurizio D’Andrea, che forte della sua lunga esperienza in area di emergenza urgenza e per nulla intimorito dal nostro via-vai unitamente alla sua equipe di paramedici prestava le cure del caso per poi dimettere i pazienti che abbiamo accompagnato al centro di prima accoglienza di S. Agostino.
A questo punto ci rendiamo conto che l’emergenza sanitaria è terminata, il responsabile dell’ centro ope-rativo Comunale Geometra Giacalone ci ringrazia calorosamente e ci congeda, uno sguardo all’orologio sono già le 4 del mattino, lasciamo Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale tutti al lavo-ro, ognuno per le proprie competenze, noi andiamo a dormire un paio d’ore fra poco ci alzeremo per una nuova giornata di lavoro, questo è il volontariato.
Fanella Nicolò
Si prega chiamarli esseri umani… lo stilema “clandestino” non può designare lo stato inalienabile della persona. Si prega verificare Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Grazie.
Il titolo originale del mio “articolo” è ANCORA UNO SBARCO.
Titolare il mio scritto SBARCHI DI CLANDESTINI A MAZARA DEL VALLO è stata una scelta della redazione del sito Castelvetrano Selinunte, che personalmente non giudico.
Dott. Bonagiuso, non mi ritengo ne un uomo di penna ne di cultura e di sicuro non sarà sfugito al suo occhio acuto che in tutto il racconto, io, quegli esseri umani li chiamo migranti, mi sembra più attinente.
Sono un soccorritore volontario, vado ovunque posso essere utile indipendentemente dagli STILEMMI e mi limito a raccontare fatti di cui sono testimone, con verità.
Le auguro Una serena giornata.
Nicolò Fanella
Clandestino è un termine tecnico, che indica la posizione giuridica di chi, secondo la legge in vigore in quel momento, si trova in condizione irregolare.
Quel titolo è stato scritto con profondo rispetto che ho sempre avuto verso gli amici disperati che si avvicinano alle nostre coste.
Inoltre, caro Giacomo, se mi indichi qualche indirizzo utile dove poter leggere le considerazioni su questo termine, te ne sarei grado. Non si smette mai di imparare…
E’ corretto scrivere “clandestini”. Chiamarli così non sta a significare, nel contesto dell’articolo, che non siano “essere umani”. Solo chi lo pensa è convinto che non lo siano.
ma bonagiuso e un teatrante…acculturato…e anche quando scrive recita..non ve la prendete chiamateli comu vuliti sempri clandestini sono …
Saluti a tutti..
chiamateli clandestini, nordafricani, chiamateli come volete, ma sono comunque esseri umani che cercano in Europa una vita migliore, quando sbarcano non guardate il colore della pelle e la religione guardate oltre. Si è vero, fra loro ci sono pure delinquenti ma sapete quanta gente diplomata e laureata c’è fra di loro, ma anche gente senza alcuna istruzione che viene solamente per vivere come qualsiasi uomo sulla terra. rispettateli e pensate a tutti quegli italiani che sono immigrati all’estero per vivere da uomini e quanti di loro erano invece dei delinquenti.
Il “sommo” avrà letto il vocabolario e si sarà reso conto…