Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta indirizzata all’avvocato Errante e ai castelvetranesi dal scritta dall’ex sindaco Antonio Vaccarino.

Nel documento troviamo alcuni chiarimenti sulla relazione firmata dal Prefetto di Trapani e allegata al Decreto di scioglimento del Comune di Castelvetrano

Egregio Signor Sindaco Errante non posso non derogare alla consegna prefissatami per contestarLe una enunciazione che, sebbene autentica espressione della Sua natura , docile umanamente ed educata socialmente, riflette purtroppo la generalizzata psicosi da Potere senza Logica.

A chiarimento delle anime belle anticipo di avere già provveduto a scrivere valutazioni dettagliate alle Autorità dello Stato verso le quali è indiscutibile il mio laico rispetto quali sacre deputazioni della Democrazia e della Legalità. Nelle sedi obbligate , quindi, richiederò il dovuto rispetto per la verità che non può e non deve essere di nessuno in particolare, magari diversa da quella di altri e fuorviata dalla Ragione e dalla Logica.

Avvocato Errante , la Verità è una e senza aggettivazioni varie, la verità definita “sua” è quella della maggioranza dei Concittadini di Castelvetrano che , dopo il consenso delle elezioni a Sindaco, continuano a tributarLe stima, fiducia, affetto ed oggi, soprattutto comprensione. Il vento dei poteri opachi non potrà mai definire un esercito di Castelvetranesi come paramafiosi, tranne , poi, “sbianchettare” tutti se cambiano indirizzo di voto verso antimafisti sagutiani. Verità vera !!!! Giustizia giusta !!!!

In quali meandri lessicali dovremo mai cacciarci per onorare e rispettare principi basilari della Democrazia? A scanso di equivoci in malafede, è dovere civico sostenere il gravoso lavoro dei Commissari nominati per Amministrare la nostra Città , disonorata ed insanguinata dalla perdurante latitanza dell’ex concittadino Messina Denaro. Castelvetrano così drammaticamente destinata ad essere lontana da qualsivoglia interesse imprenditoriale utile per creare occupazione.

Il Patrimonio culturale, ambientale, archeologico è un dono di Dio che dovrebbe arricchire l’intera Sicilia occidentale evitando la tragedia dell’emigrazione dei nostri giovani senza avvenire. Non c’è futuro dove esiste la mafia, dove manca la Legalità non c’è Democrazia. Alla base di tutto la Verità. In mancanza della quale si pretende venga legittimata ogni nefandezza . Di questo veleno sociale si alimentava il cancro mafioso. Il codardo rispetto verso i potenti proporzionato alla loro capacità criminale che diffondeva il pernicioso romanticume quale terreno di coltura del letale cancro sociale secolare. La perversa predilezione del male che indugiava benevolmente nel tenere accesi i riflettori sui personaggi negativi della peggiore cronaca.

Sconvolgente realtà, quella odierna, che impone l’obbligo di dimostrare e provare, nella speranza che basti, la propria innocenza. Se malauguratamente, si è innocenti ma nemici ideologici, si diventa bersagli della più dura applicazione sanzionatoria, pur mostrando assoluta onestà . Così , chi ha l’anima posticcia, la ripone nel cassetto dell’inutile andando in giro senza nemmeno quella. Signor Sindaco Errante, sia oltre che chiamarsi, Felice. Lo sia perché obbligato verso la sua Città che tanto manifesta affetto e stima pur consapevole che poco Le è stato consentito di fare perché Castelvetrano risorgesse. Aggiunga il valore del riconoscimento ufficiale del Prefetto che per tanti anni ha avuto modo di seguire il Suo percorso amministrativo, il suo appassionato servizio profuso a vantaggio dei Castelvetranesi ed anche come Presidente del Consorzio di Legalità. Di tutto ciò sia grato a Dio perché in pace con la sua coscienza.

Per quel che attiene la mia personale “omississs manifestass” e quella ancor più crudele di mio figlio è dovuta ogni dettagliata chiarificazione, pure nell’agorà mediatica. Ai miei Concittadini tutti.

1° : avrei fatto parte della “passata amministrazione come Assessore e come Sindaco!!!!” dal 1976 sono passati 40 anni ! Da 25 anni non mi sono mai più occupato di nulla che fosse riconducibile ad attività municipali.

2° : Iscritto alla Loggia Massonica “Francisco Ferrer” con alto grado (per rendere tutto più pomposo!), lo sono stato onestamente fino al 6/5/1992, data questa del mio “ingiustissimo arresto”, condizione questa che, peraltro per mia precipua iniziativa, causava la mia espulsione. Da un quarto di secolo, quindi, non ho mai più fatto parte di alcuna obbedienza massonica per scelta convinta. Come risulta ampiamente dai tabulati regolarmente depositati presso le Istituzioni a ciò deputate. Perché una tale falsità ? Disattenzione o subdolo suggerimento dei protettori di Messina Denaro ? ( ma questa è competenza della Procura della Repubblica alla quale mi sono già rivolto)

punto, angosciante: sarei pericoloso perché avrei con facilità intessuto rapporti epistolari con Messina Denaro, il quale, nella sua lettera di minaccia di morte, dichiara che ho impiegato diversi anni! Il Servizio che di segreto non ha nulla ha già comunicato che erano stati necessari ben 4 anni di intenso lavoro. Congiunto! Qui, i suggeritori omettono di spiegare per quale arcana ragione ben individuati organismi statali possono avere passato le “ notizie segrete” alle agenzie giornalistiche, vanificando l’imminente convincimento alla resa o alla cattura del latitante che tale continua ad essere da ben altri 9 anni.

Sospetta la mia collaborazione con lo Stato ? O, certamente colpevole , il tradimento dei paramafiosi statali? Il SuperProcuratore Grasso e i Procuratori Scarpinato e Pignatone, hanno verificato la legittimità di ogni passaggio. Non ha alcun valore ? Come non ne avrebbe l’assoluzione dalla mefitica imputazione di 416 bis sentenziata dalla Corte d’appello di Palermo ? Dopo 5 anni nell’inferno di Pianosa non ero mafioso !

A chi fa comodo, oggi, falsare in modo così evidente e plateale la realtà, adombrando nuovamente la mia conclamata rettitudine di sempre? Una parziale risposta ai miei concittadini, a Lei Signor Sindaco, che tanto correttamente li rappresenta tutti, la posso anticipare! Giova a Matteo Messina Denaro che di tanto sconquasso sociale se la ride, esattamente come se la rideva al Circolo Pirandello nel 1992 quando spiegava a Francesco Geraci e ad altri suoi accoliti (che così hanno testimoniato!) la strategia del falso pentito caccara da lui gestito per il tramite di infedeli rappresentanti delle Istituzioni.

Ma queste sono delucidazioni processuali già consegnate all’Autorità Giudiziaria! Materia di approfondimento della Corte d’Assise di Caltanissetta. Tutto è giustificabile ? Pure la follia? Con i pretesti, certo! Del boia meglio essere vittime che carnefici , perché le tante mafie che si combattono rappresentano sempre una sola pozzanghera sociale dove, ingiustamente si ritiene che le menzogne ripetute possano spacciarsi per verità…….come diceva a Berlino un tristo caporale di nome Adolf!

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