“Se ci tengo a fare qualcosa, non lo chiamo lavoro” – la realta del reparto di Oncologia di Castelvetrano

Se la vita ci mette davanti una realtà lontana dalle nostre aspettative, spesso l’impotenza ci rende vittime di noi stessi e a volte risalire è davvero difficile.

Ammalarsi di cancro non può e non deve fare paura, la ricerca ha fatto passi da gigante e se soltanto proviamo a guardarci intorno ci renderemo conto di quanta gente ce l’ha fatta di quanta gente nonostante avessero loro tarpato le ali oggi è riuscita a riprovare.

Vivere con la consapevolezza della propria malattia aiuta ad avere il coraggio di sconfiggerla.
A Castelvetrano il reparto di oncologia medica del nosocomio è uno stile di vita, i pazienti e i medici vivono questa realtà come la normalità, i rapporti creati all’interno del reparto hanno fatto si che questo crescesse esponenzialmente, diventasse strumento di simbiosi e affetto reciproco per via delle lunghe degenze in questo contesto, perciò nasce il progetto, per sensibilizzare la gente di un problema che oggi non è affatto un problema e che non esiste paziente o medico in maniera distinta ma esistono vite che si incrociano e che nonostante tutto possa sembrare difficile all’inizio quelle vite saranno legate indipendententemente da un camice che il personale medico di questo reparto ha voluto togliere.

Tuttavia nonostante gli innumerevoli sforzi, la carenza del personale, i doppi turni, fatti comunque con estremo senso di solidarietà e volontà, sono diventati la regola e questa situazione viene peggiorata dal fatto che tutta la provincia eccetto l’ospedale di Trapani fa capo ai reparti di oncologia medica e oncoematologia di Castelvetrano, incrementando la mole di lavoro in maniera davvero eccessiva.

Esistono persone che senza volerlo entrano nelle nostre vite e con noi fanno un percorso, non possiamo decidere quale strada prendere ma attraversarlo insieme per rendere quel viaggio meno pesante è possibile, e arrivare a destinazione non sembrerà un viaggio al buio.

Ecco il calendario realizzato, da un idea di Vito Barruzza, nel tentativo di ritrarre i pazienti nei loro ambienti (ritorno alla quotidianità). Tutti gli scatti fotografici, legati dal un filo comune: non immediata individuazione dei ruoli; sono del Dott. Vincenzo Agate.

Si ringraziano per la disponibilità il Dott. Liborio Di Cristina, responsabile del reparto di Oncologia Medica e Chemioterapia ed il Dott. Vincenzo Leone, responsabile del reparto di Oncoematologia

clicca sulla foto per scorrere il calendario

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  • Grazie.... perchè con il vostro lavoro dimostrate quotidianamente un grande amore per il prossimo...soprattutto verso le persone che soffrono. Non è facile affrontare da soli la malattia. Il dolore e la paura di non farcela sono cosi grandi....ti chiedi perchè...perchè ...spesso non riesci a parlare nemmeno con le persone care della famiglia per proteggerli, per non farli preoccupare. Sembrerà strano, ma ti preoccupi più per loro perchè non vuoi farli soffrire. Trovare personale pronto ad affrontare dei sacrifici per fornire ai pazienti un reparto di grande professionalità vi rende onore, soprattutto oggi che non si fa altro che parlare di malasanità.
    Grazie ancora...che Dio illumini il vostro cuore affinchè possiate quotidianamente, anche con un semplice sorriso, donare la forza per non arrendersi ai vostri pazienti e la consapevolezza di non essere soli.

  • Voglio solo manifestare la mia più grande ammirazione, oltre che per gli operatori sanitari, per le persone colpite da questa terribile malattia che continuano a lottare con una forza interiore, che io ad esempio, credo di non possedere e di non potere avere, e che lascia intatta la speranza della supremazia dell'amore per la vita, donataci da Dio, sulla morte.A queste persone vanno i sensi più forti della mia stima, la mia più completa solidarietà e vicinanza espressa con le preghiere.Siate forti come lo siete sempre stati e siate esempio tangibile per gli ammalati che verranno.
    Vi abbraccio con tutto il cuore.

Published by
Patrizia Vivona