Al posto del pesce questa mattina per la consueta asta mattutina i pescatori di Marinella di Selinunte hanno fatto trovare posidonia e tubi di plastica. E, stavolta, i banchi per la vendita del pesce sono stati messi al centro della carreggiata, bloccando il transito delle auto nella zona del porto, sotto lo sguardo di carabinieri e Polizia. Da stamattina è in scena la seconda protesta dei pescatori di Selinunte in poco meno di un mese. Avevano già fatto sentire la loro voce qualche settimana addietro e da stamattina sono tornati a protestare, «a oltranza»dicono ora, fin quando la questione non si affronterà seriamente.
Il problema rimane il dragaggio del porto, quello che ha già messo in ginocchio la piccola flotta di barche da pesca: l’invaso si è insabbiato, alcune imbarcazioni sono rimaste bloccate e altre, invece, per uscire ed entrare dal porto sono costrette a manovre straordinarie. Ora i pescatori non ci stanno più. «Quando alcune settimane fa abbiamo protestato la ditta ha iniziato i lavori di dragaggio del porto ma sono durati due giorni – spiegano i pescatori – e ancora attendiamo che vengono ripresi». Al porto di Marinella di Selinunte da alcuni anni sono in corso i lavori di riqualificazione appaltati dall’Assessorato regionale ai trasporti.