Dal porto di Marinella di Selinunte al Polo tecnologico di Castelvetrano e ora in discarica. È un lungo cammino quello della posidonia che, poco più di un anno addietro, è stata tolta dal porto di Selinunte. La Regione ha ora appaltato il trasporto della posidonia in discarica, l’ultimo tratto del lungo viaggio del rifiuto speciale da smaltire. A occuparsi del trasporto sarà “Aveni”, impresa che ha sede a Barcellona Pozzo di Gotto ed è attiva anche nel settore delle costruzioni. Negli ultimi giorni del 2023, la società ha ricevuto la notizia dell’aggiudicazione definitiva della gara d’appalto pubblicata dalla Regione poco prima di Natale. Una procedura a inviti con una base d’asta di circa 850 mila euro, che “Aveni” si è aggiudicata proponendo un ribasso d’asta del 14,21 per cento.

Il paradosso è quello che i costi per il trasporto sono superiori a quelli per i quali, poco più di un anno addietro, si è intervenuti sul porto. Allora la Regione stanziò 750 mila euro, ma con due varianti in corso, si arrivo a quasi 850 mila euro. La posidonia tolta dal porto fu temporaneamente stoccata al Polo tecnologico di Castelvetrano e ora si dovrà smaltire. Cumuli ammassati sotto una tettoia del Polo e all’interno della tendostruttura dove si doveva trattare l’organico. Secondo quanto contenuto nei documenti della gara di trasporto lo smaltimento riguarda 7 mila metri cubi di posidonia.

Il costo così elevato per lo smaltimento è dovuto alle spese di conferimento in discarica. Intanto a Marinella di Selinunte s’è ripresentato il problema della posidonia al porto. Dalla Regione assicurano che è in corso l’iter per l’affidamento dei lavori di rimozione della posidonia. E, intanto, i pescatori sbuffano per le condizioni precarie del porto a cui sono costretti a lavorare.

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