A fine maggio, la protagonista principale della piazza del porto è una montagna di melma nera farcita di immondizia che domina la spiaggia di fianco al molo.
I lavori di ripulitura, iniziati qualche giorno fa, proseguiranno almeno fino al 20 luglio.
A seconda del vento, l’odore di alghe putrefatte arriva fino al parco archeologico
Pensarci prima? Dall’aprile dello scorso anno il comune ha speso più di 142mila euro, intervenendo con una puntualità svizzera nel fare arrivare le ruspe insieme ai turisti.
Direte: la solita storia di ogni anno. Può darsi, ma quella di quest’estate non si porterà via soltanto la prima metà del mese di giugno.
Certo, un porto soggetto ad essere intasato dalle alghe, andrebbe mantenuto pulito sempre. E magari il maxi intervento di pulizia più approfondita andrebbe fatto in tempi più prudenti rispetto al turismo.
Invece no. Perché?
E’ colpa delle mareggiate di scirocco? Della conformazione del porto? Della superficialità delle amministrazioni comunali? Del fatto che fin quando l’alga imputridisce arricchisce?
Avete mai provato a raggruppare un pò di giornali di Sicilia dove si parla delle alghe che intasano l’acqua tra i due moli?
Se ci fate caso, le alghe sono sempre più spesso associate al nuovo porto turistico. Come se il problema della manutenzione potesse essere risolto solo da un nuovo porto (più grande, più bello, con attracchi per grandi barche e, ovviamente, finanziato).
L’articolo di Filippo Siragusa sul Giornale di Sicilia del 24 maggio scorso rende bene il concetto: è diviso in due colonne, una dedicata alle alghe e l’altra al nuovo porto.
Nella seconda parte si legge: “Tutti attendono da anni il nuovo porto, ma ancora oltre il progetto non ci sono dati certi”. Più in là però leggiamo: “Taddeo, dirigente del comune, dice che ormai nulla osta affinché il porto di Selinunte venga finanziato…la nuova categoria assegnata è del tipo turistico e peschereccio”. Vuoi vedere che fino ad oggi il progetto è stato bocciato perché non si è ancora azzeccata la categoria giusta? Boh.
Non c’è dubbio che un porto migliore costituirebbe un bel richiamo per Selinunte, sarebbe stupido negarlo. Ma siamo sicuri di meritarcelo?
Se non siamo capaci di mantenere bene quello che c’è già, come si può pensare di buttarsi in un’opera che prima di qualsiasi finanziamento richiede buon senso, responsabilità e grande rispetto nei confronti dei cittadini?
Insomma, l’affare alghe da 140mila euro l’anno deve per forza essere sostituito da un affare “nuovo porto turistico” da milioni di euro (per carità, finanziati)?
Egidio Morici
www.500firme.it
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liberate wanna marchio mandateci la petyx, magari sindaco e vicesindaco di ALGHI-NUNTE.
MARCHI E' IL COGNOME ESATTO. CI MANCA SOLO VESPASIANO COME CONSULENTE, PECUNIA NON OLET. RISPONDE IL FANTASMA DI PAMMILLO, TANTU LI NASCHI NUN SU LI Tò---
TELEGRAMMA DELLA MARCHI......... E POI DICONO CHE LA LADRA SONO IO. IO AVREI FATTO CON LE ALGHE LA CREMA POMPEO.. E DIVENTI PIU' BELLO DI UN ..,CICISBEO. LE PRIME MILLE CONFEZIONI GRATIS.