Cosa c’entrano le percussioni coi templi di Selinunte? E cosa c’entrano quattro nomi d’eccellenza del panorama europeo – Jojo Mayer, Leigh Howard Stevens, Evelyn Glennie e Christopher R. Coleman – col Parco archeologico più grande d’Europa che si affaccia sul Mediterraneo?
A metterli insieme è stata l’idea di Manuel Partigno, palermitano d’origine, emigrato a Dubai, con un forte legame rimasto con la Sicilia, che ha organizzato la prima edizione di «1000 Beats» (mille battiti), il progetto che da domani, e sino a domenica, porterà ai piedi dei templi di Selinunte studenti e docenti di percussioni provenienti da tutta l’Europa.
«A Selinunte venivo con la mia famiglia per trascorrere le vacanze estive – racconta Manuel – qui mio padre ha comprato una casa ed è in questa borgata che affondano i miei ricordi da bambino». Dei templi ha portato con sé il ricordo della bellezza e della magnificenza, ne ha sempre parlato con gli amici, sino a quando con Luca Bruno, docente presso il Conservatorio di musica di Lugano, ha pensato a un progetto che sposasse la musica e la storia proprio all’ombra dei templi millenari. Così è nato «1000 Beats» tra batteria e percussioni, forte dei numeri del settore: 27 mila batteristi in Italia, 1.700 studenti iscritti nei Conservatori italiani.
Tre giorni, da domani a domenica, che saranno vissuti dai partecipanti alle lezioni di mattina e nel pomeriggio e poi, alle 17, dal pubblico che potrà assistere ai concerti all’interno del baglio Florio, con ingresso a pagamento (20 euro).
Si inizierà proprio domani con Jojo Mayer e i Nerve, per l’unica tappa per il Sud Italia del tour mondiale del gruppo statunitense. Il leader e batterista del gruppo, pioniere della musica del XXI secolo, si esibirà in un mix di elettronica, jazz e fusion per il concerto inaugurale.
Sabato, invece, spazio al Piper Innovation Lab che metterà insieme sullo stesso palco i percussionisti e i batteristi più innovativi d’Europa, insieme alla giovane batterista tedesca Anika Nilles.

Evelyn Glennie [foto di Caroline Purday]
Per le lezioni mattutine e pomeridiane all’interno del Parco archeologico di Selinunte si alterneranno undici docenti provenienti da Mosca, Oslo, Valencia, Copenaghen, Friburgo, Cracovia, Lubecca, Strasburgo. «L’idea è quella, attraverso la musica, di attrarre la domanda turistica europea anche in bassa stagione e creare nuove opportunità economiche – spiega Manuel Patrigno – docenti e allievi vivranno la borgata marinara dove stati coinvolti strutture ricettive e ristoranti».
A condividere il progetto è stato anche il Conservatorio di musica «Antonio Scontrino» di Trapani.
Max Firreri
per Giornale di Sicilia
Seguono alcune dell’evento di giorno 28 aprile