Sequestrate bollette “false” della Belice Ambiente per un valore di circa 15 milioni di euro

L’8 luglio scorso su richiesta dell’autorità giudiziaria i carabinieri di Castelvetrano hanno sequestrato 617 bollette Tia false presso la sede di Santa Ninfa della belice ambiente Spa. Le bollette, emesse nel corso della gestione amministrativa dell’Ato Tp2 da parte di Francesco Truglio, hanno infatti tutte un unico destinatario inesistente, un generico «Vito», proprietari di bar ed altre strutture di uguali dimensioni.

Il sequestro fa seguito a quello avvenuto circa due anni fa con il sequestro di 317 bollette Tia sempre riportanti lo stesso nominativo. L’inchiesta era stata avviata dalla Procura di Marsala ma successivamente è stata trasferita presso la Procura distrettuale ordinaria di Palermo con il sostituto procuratore Daniela Paci mentre titolare dell’inchiesta è Ilaria De Somma. L’inchiesta era iniziata a seguito della segnalazione di un impiegato della belice ambiente che si era visto rispedire al mittente tutte le bollette perché destinatario inesistente.

Per gli inquirenti l’emissione delle più di novecento bollette, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro, avrebbe avuto lo scopo di «sistemare» il bilancio della stessa società d’ambito per presentarsi con i conti a posto nei confronti dei Comuni soci e delle banche al fine di potere accedere a «premialità» e prestiti; strano che la documentazione non abbia insospettito l’allora Collegio dei revisori dei conti della stessa Ato Tp2.

Gli indagati, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture intestate a persone inesistenti, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio, sono: l’ex amministratore unico Francesco Truglio, l’ex direttore generale Vito Bonanno, l’ex responsabile del settore Finanziario, Francesco Nicosia, ed i dipendenti Paolo Basone e Maurizio Villani.

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  • Questo articoilo altro non dimostra , come ho sempre sostenuto nelle denunce e centinaia di lettere protocollate come tutta la gestione della Belice Ambiente è una enorme attività "truffaldina" figlia di una politica che certamente non tutela il bene comune. Esisteva anche un Comitato di Controllo che di fatto non ha mai controllato niente perchè il controllore ed il controllato si identificavano nella stessa persona. Quello di cui si parla NELL'ARTICOLO altro non è che la punta di un'iceberg, ben altre sono le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda e ben altri sono i responsabili, in primis i Sindaci dell'ATO TP2. Una vicenda che il Sindaco Errante ha definito terribile ma che di fatto non ha spiegato ai cittadini in che cosa consiste questa vicenda terribile e di come mai non si sono presi in tempi utili le contromisure del caso rivolgendosi agli Organi competenti. Di terribile esiste solo il fatto che i cittadini hanno subito vessazioni a mai finire , costi altissimi del servizio senza averne un ritorno compatibile con tali costi, fermi amministrativi, ipoteche immobiliari pignoramenti dello stipendio e quant'altro e tutto con la compiacenza dei Sindaci dell'ATO TP2 che pur firmando undici contratti UNO PER OGNI COMUNE non lo hanno rispettato e fatto rispettare permettendo alla Belice Ambiente di fare il bello ed il cattivo tempo. Appena inizieranno le indagini sulle assunzioni anche lì ne vedremo delle belle , poi si dovrà verificare l'incarico alla ditta Maggioli, alla Manpower, il Polo Tecnologico, gli sconti tariffari, i soldi comunitari spesi per la pubblicità etc etc. La Belice Ambiente per operare doveva sottostare a degli obblighi tra i quali rientra l'iscrizione nell'apposito Albo Ministeriale e per ottenerlo doveva avere certi requisiti tra cui anche la capacità finanziaria per operare nel campo dei rifiuti. Se la Belice Ambiente ha dimostrato di avere adeguate capacità finanziarie come mai ha fatto ricorso alle banche per finanziare la propria attività? e mi domando : gli interessi maturati sono stati considerati come spese sostenute dalla Belice Ambiente ed inserite come voce componente della Tariffa fatta pagare ai cittadini? LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN SICILIA E' LA MADRE DI TUTTE LE TRUFFE E SENZA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA IL MALAFFARE ALLIGNA, LA MAFIA RINGRAZIA ED I CITTADINI COSTRETTI A PAGARE SERVIZI ESOSI E NON MINIMAMENTE RAPPORTABILI AGLI ALTI COSTI DETERMINATI MOTU PROPRIO, NEL NOSTRO CASO, DALLA BELICE AMBIENTE senza nessun controllo! i COSTI DA PAGARE DOVEVANO ESSERE NOTEVOLMENTE INFERIORI A QUELLI NOTIFICATI DA UNA SOCIETA' FARLOCCA CREATA DAL NULLA IN PALESE ED ACCERTATA VIOLAZIONE DI LEGGE. la cosa grave è che gli alti costi formati dalla belice ambiente con attivita' palesemente illegittima e senza un riscontro oggettivo, sia stata certificata come costo certo dall'Amministrazione Comunale dietro un parere rilasciato dall'Ufficio Tecnico e fatto proprio dall'Ufficio Economico Finanziario per cui dal 2010 ad oggi abbiamo pagato costi inesistenti e che di fatto non dovevano formare la TARIFFA. Questo atteggiamento tenuto dall'Amministrazione ci penalizzera' ulteriormente quando nel mese prossimo si andra' ad approvare la TARES , IL NUOVO TRIBUTO AMBIENTALE. Per colpa di una politica che non cura il bene comune i problemi che ci aspettano a fine estate saranno terribili!

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